Christian De Sica: «Quando faccio il cattivissimo mi diverto»

L'attore ha un ruolo per lui insolito nel film "...Altrimenti ci arrabbiamo!" (omaggio alla coppia Bud Spencer - Terence Hill)

24 Marzo 2022 alle 08:15

Non l’avevamo mai visto così cattivo. E lui, Christian De Sica, lo conferma: «Avevo già fatto dei personaggi spregevoli, per esempio in “Comedians” di Salvatores e prima in “Il figlio più piccolo” di Avati. Ma questo signor Torsillo è proprio cattivissimo. E in più ha un figlio che lo fa tanto soffrire... perché non è cattivo abbastanza!». Per fortuna si tratta di cattivi tutti da ridere. Infatti il signor Torsillo è il malvagio di “...Altrimenti ci arrabbiamo!”, commedia che rende omaggio all’omonimo film del 1974, in cui Bud Spencer e Terence Hill scatenavano una tempesta di pugni e ceffoni (farseschi) per avere indietro la loro auto Dune Buggy rossa, ingiustamente distrutta.

Questa volta nei panni della coppia ci sono Edoardo Pesce e Alessandro Roia, con Alessandra Mastronardi che interpreta una bella giostraia. Ma torniamo al nostro cattivone...

Christian, dicono che per un attore recitare nel ruolo del cattivo è più divertente. Conferma?
«Per me è stata soprattutto una scommessa in un ruolo insolito. Il divertimento è arrivato dalla bravura di tutto il cast, a cominciare da Pesce e Roia».

Avevate già lavorato insieme?
«No, ma li ammiro come attori. Invece già conoscevo Alessandra Mastronardi, perché avevamo girato insieme una serie di spot quasi 20 anni fa, dove interpretava l’amica di mia figlia: è stato bello ritrovarla così cresciuta come attrice. E conoscevo Francesco Bruni, che era già stato mio figlio in “Amici come prima”, e ora qui. Buffo, no?».

La scena più divertente da girare?
«Eravamo a Ladispoli, dove ci sono queste belle spiaggione per far scorrazzare auto e moto nelle sequenze d’azione... Io dovevo fare un discorso in una villa per annunciare ai miei clienti la “gioiosa colata di calcestruzzo” con cui Torsillo stava per avviare la sua speculazione. Il vero proprietario della villa si era raccomandato di non toccare la piscina: guai a farci il bagno! Insomma, mentre sto parlando arriva la Dune Buggy, chi la guida non riesce a frenare e finisce dentro la piscina. C’è voluto un giorno per tirarla fuori».

Come è nato il film?
«Dall’entusiasmo dei due registi, che hanno una cultura cinematografica pazzesca. Tra l’altro, dopo questa esperienza mi hanno voluto sul set del videoclip di “Tutte le notti” di Tommaso Paradiso. E così ho girato anche il mio primo video musicale... Il film è soprattutto un omaggio a un cinema di genere, fatto di ottimismo e voglia di vivere, qualità di cui oggi abbiamo bisogno più che mai. E ovviamente alla fantastica coppia Spencer-Hill».

Lei li ha incontrati spesso?
«Sul set purtroppo no, ma nella vita sì. Terence Hill è una persona carina e gentile, un vero signore. Ma io conoscevo bene soprattutto Bud, perché aveva sposato la figlia del produttore Peppino Amato, che era un caro amico di mio padre. Anche lui era simpaticissimo. E ogni tanto ci incontravamo nei posti più impensati. Ne ricordo uno, un concessionario di auto d’epoca in Piazzale delle Muse. Aveva una bellissima Bentley su cui avevamo messo gli occhi entrambi. Ci siamo ritrovati a provarla lo stesso giorno, uno al fianco dell’altro. Ce la contendevamo».

Un po’ come la Dune Buggy del mitico film!
«Sì, ma questa stava insieme coi cerotti, non era proprio cosa... Alla fine lui non l’ha comprata, e nemmeno io».

Nel classico originale Spencer e Hill si scatenano per riavere la loro macchina. E lei a cosa non rinuncerebbe mai?
«Alla mia collezione di dischi in vinile. Come l’Lp originale di “Abbey Road” con l’autografo dei Beatles. O quello di Frank Sinatra. Il pezzo più prezioso l’ho incorniciato ed è appeso al muro di casa mia: un disco di Nat King Cole che mi ha regalato Ava Gardner, con tanto di dedica. La mia collezione aveva raggiunto i 1.200 pezzi, anche se purtroppo a causa di un trasloco ho dovuto rinunciare a una parte e ora ne ho “soltanto” 400».

Il film si intitola “...Altrimenti ci arrabbiamo!”: che cosa fa arrabbiare di più Christian De Sica?
«Io cerco sempre di non arrabbiarmi perché penso che sia uno spreco di vita e di energie. Però c’è qualcosa che proprio non sopporto: le piccole miserie umane. Per esempio, quello che legge al buio perché non vuole pagare la luce, oppure quello che non ti dà la sigaretta perché “me ne sono rimaste poche...”. Ecco, quelli lì mi fanno proprio “sclerare”».

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