È partito bene The Conjuring - Il caso Enfield. In sala dal 23 giugno 2016, il sequel de L’evocazione ha incassato in pochissimi giorni circa 930.950 euro. Diretto da James Wan, The Conjuring racconta una storia che si ispira a fatti "realmente" accaduti ma, come spesso accade in film di questo genere, la finzione ci mette del suo e tende a esagerare o drammatizzare gli eventi per renderli più interessanti agli occhi degli spettatori.
Secondo quanto raccontato dalla vera Peggy Hodgson in diverse interviste, la storia di The Conjuring ha inizio il 30 agosto del 1977, una notte come tante altre se non fosse per Janet che racconta a sua madre di aver visto i letti dei suoi fratelli oscillare nell’aria. Voci, rumori strani, eventi inspiegabili convincono Peggy e i suoi figli che la casa dove vivono è infestata.
Realtà o finzione? Bugia o verità? Se ci sia del vero o meno in questa storia terrificante non lo sappiamo per certo, ma siamo andati a curiosare dietro gli eventi che hanno ispirato il regista James Wan a dirigere quest'horror in grande stile, poggiando su un cast importante in cui spicca anche Vera Farmiga.
Ecco così 5 fatti (presumibilmente) veri che hanno ispirato The Conjuring - Il caso Enfield.
I rumori
Secondo quanto raccontato dai veri protagonisti della vicenda -Margaret (12 anni), Janet (11 anni), Johnny (10 anni) e Billy (7 anni)- nella casa popolare di Enfield si sentivano di sovente degli strani rumori provenire dalle mura. Rumori misteriosi che hanno spaventato così tanto la famiglia da costringerli a dormire tutti in un’unica stanza con la luce accesa. A confermare questo inquietante dettaglio ci sono stati anche i vicini di casa della famiglia. Vic Nottingham ha raccontato di aver sentito gli stessi rumori e di averli trovati spaventosi.
Ed e Lorraine Warren
Nel film di James Wan Ed e Lorraine Warren sono marito e moglie, due cattolici molto credenti, chiamati dalla Chiesa inglese per indagare sul caso e aiutare questa famiglia a sconfiggere il male. Pare che i due abbiano davvero indagato sul caso, ma in misura decisamente minore rispetto a quanto raccontato nel film. È stato quindi il regista a scegliere di dare maggiore spazio a questa coppia che, secondo diverse interviste, è solo una delle tante a essersi interessata al caso Enfield. Con il tempo la vicenda, per molti, ha finito per rappresentare solo una truffa di pessimo gusto.
Janet Hodgson
Nel film si racconta che Janet Hodgson sia posseduta da un uomo conosciuto come Bill Wilkins. La vicenda si ispira a realtà nella misura in cui si dà per buono quanto raccontato dalla stessa Janet. I fatti prendono spunto da alcune registrazioni in cui si sente la ragazzina parlare con una voce non sua che, si suppone, sia quella di Bill Wilkins, un uomo deceduto anni prima nel soggiorno dell’appartamento. Secondo alcune ricerche, però, pare che a mettere in testa a Janet l’idea di parlare con un’altra voce sia stato l’investigatore di fenomeni paranormali Maurice Grosse. Sembra difatti che tutto sia iniziato dopo che Grosse abbia sussurato a Janet: “Tutto quello di cui abbiamo bisogno adesso è una voce attraverso cui parlare”. La vicenda appare quindi piuttosto surreale o quanto meno lascia un tantino perplessi.
La tavola Ouija
Sembra che gli eventi supernaturali raccontati nel film siano iniziati subito dopo che Janet e sua sorella Margaret si sono messe a giocare con una tavola Ouija. Si tratta di una tavola ideata nel XX secolo e utilizzata per le comunicazione medianiche. A raccontarlo è stata la stessa Janet.
La fine dell’incubo
Sempre secondo quanto raccontato da Janet i rumori nella casa di Enfield si sono attenuati subito dopo la visita di un prete nel 1978. Nonostante questo, secondo Peggy i rumori c’erano ancora e, secondo Billy, uno dei fratelli minori, c’era sempre la sensazione di sentirsi osservati da qualcuno.
La curiosità - La casa dopo gli Hodgson
Sembra che dopo la morte di Peggy Hodgson, Claire Bennett e i suoi quattro figli si siano trasferiti nella dimora di Enfield. Anche Claire ha raccontato di aver provato delle strane sensazioni e di essersi sentita spesso osservata. Durante la notte si sentivano delle voci provenire dal piano di sotto. È stato allora che la famiglia Bennet ha scoperto la storia dietro la casa decidendo di lasciarla dopo aver trascorso lì dentro solo quattro mesi.
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