«Gli Incredibili 2» non ha niente da invidiare ai film Marvel

Esce al cinema il 19 settembre il sequel del famoso film Pixar del 2004. Stavolta la famiglia Parr dovrà vedersela con un nuovo cattivo

18 Settembre 2018 alle 15:03

Prima del boom dei cinecomics, prima degli Avengers e della Justice League, prima delle (ormai tantissime) serie tv a tema Marvel e DC, di supereroi sul grande schermo non se ne vedevano poi molti. Tra uno Spiderman e l’altro, nel 2004 è arrivato «Gli Incredibili», il sesto film Pixar nonché il primo ad avere per protagonisti degli esseri umani, all’epoca più difficili da animare, soprattutto per espressività e movimenti.

È diventato ben presto uno dei film Pixar più amati (è anche stato il primo film Pixar a vincere più di un Oscar e ha portato a casa ben due statuette: miglior montaggio sonoro e miglior film d’animazione), e in tanti speravano in un sequel. Sono passati quattordici anni e finalmente il 19 settembre al cinema arriva «Gli Incredibili 2».

La trama

Nella realtà saranno anche passati quattordici anni, ma non nel film. «Gli Incredibili 2» infatti si apre lì dove si era interrotto il primo film: con la famiglia Parr che cerca di impedire a un supercriminale - il Minatore - di svaligiare una banca.

Ma non c’è gloria per i supereroi: i danni provocati alla città durante lo scontro sono troppi e per questo Bob ed Helen (aka Mr. Incredible ed Elastigirl) vengono arrestati, per poi essere rilasciati a una condizione: non devono più usare i loro poteri, visto che la legge non ammette l'intervento dei supereroi.

È qui che entra in gioco Winston Deavor, miliardario fanatico dei supereroi deciso a fare in modo che tornino a essere accettati e amati dalla società. Per questo assolda Helen per sventare nuove minacce, mentre Bob promette di restare a casa a badare ai figli...

Il trailer


https://youtu.be/XRU6i9gkspw

Azione e sentimenti

All’uscita del primo film, il mercato cinematografico non era saturo di titoli a tema supereroistico come adesso: la trilogia di «Spider-man» con Tobey Maguire nei panni di Peter Parker e la saga di «X-men» sono stati tra i pochi grandi successi del periodo, quando i cinecomics venivano ancora considerati comunque un prodotto più di nicchia e da nerd, e non godevano della popolarità attuale.

La difficile prova de «Gli Incredibili 2» è proprio questa: riesce a distinguersi in un così vasto panorama di film sui supereroi? La risposta è sì, perché il film di Brad Bird riesce a mescolare abilmente azione e sentimenti, dando sì spazio a combattimenti spettacolari, ma concentrandosi soprattutto sulle dinamiche familiari e sui legami tra i protagonisti.

E in questo senso è piacevole vedere ribaltati i ruoli di genere del primo film: se «Gli Incredibili» restava ancorato al cliché tradizionale del padre capofamiglia, con Bob che da solo manteneva moglie e figli, adesso è Helen a lavorare, mentre il marito resta a casa per badare a Violetta, Flash e al piccolo Jack-Jack.

Quello che di per sé è un essere al passo con i tempi qui diventa un espediente narrativo che consente delle vere e proprie riflessioni - di Helen sul suo nuovo ruolo di mamma e donna in carriera, e di Bob sul suo non essere più il “grande eroe” della famiglia.

A questo fanno da sfondo delle scene d’azione che nulla hanno da invidiare a quelle dei migliori film Marvel, con sequenze spettacolari e avvincenti, e dei nuovi personaggi (senza fare spoiler, vedremo anche altri supereroi) che ben si sposano con l’ambientazione e lo arricchiscono, dando al film un ulteriore senso di novità e innovazione senza fargli perdere la sua “anima”, che resta quella del film del 2004.

Ve lo assicuriamo: i bambini lo adoreranno. E piacerà molto anche agli adulti: il mistero sull’identità del nuovo supercattivo Ipnotizzaschermi in effetti sembrerà un po’ scontato per i più grandi in sala, ma «Gli Incredibili 2» conquisterà comunque gli spettatori di ogni età grazie al suo mix di azione e umorismo. E soprattutto grazie a ciò che lo distingue dagli altri film di supereroi: una genuina attenzione verso i rapporti umani e una riflessione universale sui rapporti tra genitori e figli e tra marito e moglie. Perché il lato umano vale tanto quanto quello "super".

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