25 Maggio 2018 | 12:10 di Paolo Fiorelli
E pensare che al primo incontro Chewbecca voleva farlo a pezzi! Stiamo parlando di Han Solo (e del suo compagno di avventure galattiche). Il leggendario personaggio di Star Wars aveva un passato misterioso, ma oggi sarà assai meno oscuro: il nuovo film della saga, «Solo: A Star Wars Story», racconta la giovinezza del più affascinante furfante della galassia, quello che abbiamo imparato ad amare con il volto di Harrison Ford, ora impersonato da Alden Ehrenreich.
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«Se ci pensate è pazzesco» dice il regista Ron Howard, che abbiamo incontrato a Cannes, dove il film è stato presentato con tanto di fuochi d’artificio e invasione di «droni spaziali» sul tappeto rosso. «Han Solo è forse il personaggio più amato della serie e non ha mai avuto un film tutto suo! Era ora di colmare questa lacuna».
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I fan scopriranno così come Solo cominciò la sua carriera di avventuriero galattico fin da bambino, come sfuggì a un destino di schiavitù sul pianeta Corellia, come vinse al gioco la sua astronave Millennium Falcon. E soprattutto come dietro alla facciata cinica si nasconda un sognatore capace di innamorarsi dell’amica di infanzia Qi’ra (Emilia Clarke) e di passare anni a cercarla in giro per la galassia.
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«Che sotto sotto Han fosse un romantico, in fondo lo sapevamo già» dice Ehrenreich. «Ma qui lo scopriamo davvero diverso, perché è in un diverso momento della sua vita. È un ragazzo che si getta anima e corpo in quello che fa e ha tre sogni: trovare la libertà, costruire una vita migliore insieme con Qi’ra e diventare “il più grande pilota dello spazio”».
Howard ha preso il timone del film all’ultimo momento, sostituendo i registi dimissionari Phil Lord e Christopher Miller, ma dice: «Si trattava solo di aggiungere qualche pezzo al puzzle: ho rigirato alcune scene, ne ho girate di nuove... e poi ho rigirato pure le mie!».
Il risultato è un film scoppiettante e con una dose di umorismo superiore alla media (già notevole) della saga, anche se abbondano le sequenze spettacolari, tra cui molti inseguimenti tra le stelle: «Solo è pur sempre un pilota, no?» dice Ron Howard. Ci sarà un seguito? Il regista sorride e non risponde né sì, né no: «Sentiamo prima le reazioni del pubblico... poi si vedrà!».