Han Solo ha finalmente un film tutto suo

Un nuovo capitolo della saga di Star Wars racconta la vera storia del fuorilegge più famoso della galassia. «Era ora di colmare questa lacuna» dice il regista Ron Howard, che Sorrisi ha incontrato a Cannes. «In fondo è il personaggio più amato della serie»

Alden Ehrenreich è Han Solo e Joonas Suotamo è Chewbacca
25 Maggio 2018 alle 12:24

E  pensare che al primo incontro Chewbecca voleva farlo a pezzi! Stiamo parlando di Han Solo (e del suo compagno di avventure galattiche). Il leggendario personaggio di Star Wars aveva un passato misterioso, ma oggi sarà assai meno oscuro: il nuovo film della saga, «Solo: A Star Wars Story», racconta la giovinezza del più affascinante furfante della galassia, quello che abbiamo imparato ad amare con il volto di Harrison Ford, ora impersonato da Alden Ehrenreich.

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«Se ci pensate è pazzesco» dice il regista Ron Howard, che abbiamo incontrato a Cannes, dove il film è stato presentato con tanto di fuochi d’artificio e invasione di «droni spaziali» sul tappeto rosso. «Han Solo è forse il personaggio più amato della serie e non ha mai avuto un film tutto suo! Era ora di colmare questa lacuna».

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I fan scopriranno così come Solo cominciò la sua carriera di avventuriero galattico fin da bambino, come sfuggì a un destino di schiavitù sul pianeta Corellia, come vinse al gioco la sua astronave Millennium Falcon. E soprattutto come dietro alla facciata cinica si nasconda un sognatore capace di innamorarsi dell’amica di infanzia Qi’ra (Emilia Clarke) e di passare anni a cercarla in giro per la galassia.

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«Che sotto sotto Han fosse un romantico, in fondo lo sapevamo già» dice Ehrenreich. «Ma qui lo scopriamo davvero diverso, perché è in un diverso momento della sua vita. È un ragazzo che si getta anima e corpo in quello che fa e ha tre sogni: trovare la libertà, costruire una vita migliore insieme con Qi’ra e diventare “il più grande pilota dello spazio”».
Howard ha preso il timone del film all’ultimo momento, sostituendo i registi dimissionari Phil Lord e Christopher Miller, ma dice: «Si trattava solo di aggiungere qualche pezzo al puzzle: ho rigirato alcune scene, ne ho girate di nuove... e poi ho rigirato pure le mie!».

Il risultato è un film scoppiettante e con una dose di umorismo superiore alla media (già notevole) della saga, anche se abbondano le sequenze spettacolari, tra cui molti inseguimenti tra le stelle: «Solo è pur sempre un pilota, no?» dice Ron Howard. Ci sarà un seguito? Il regista sorride e non risponde né sì, né no: «Sentiamo prima le reazioni del pubblico... poi si vedrà!».

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