“Il primo Natale”, il capolavoro di Ficarra e Picone. Cast, trama e trailer

Stavolta l’hanno combinata grossa. E un po’ c’era da aspettarselo, quando è arrivato l’annuncio che avrebbero realizzato il loro primo film di Natale

Salvo Ficarra e Valentino Picone in una scena del loro nuovo film “Il primo Natale”, al cinema il 12 dicembre. Scritto, diretto e interpretato dai due, è un vero kolossal, con un cast internazionale, centinaia di comparse e migliaia di costumi. La fotografia è di Daniele Ciprì  Credit: © Dario Palermo
20 Dicembre 2021 alle 18:10

Stavolta Ficarra e Picone l’hanno combinata grossa. E un po’ c’era da aspettarselo, quando nel 2019 è arrivato l’annuncio che avrebbero realizzato il loro primo film di Natale (s’intitola, appunto, “Il primo Natale”). Un bel problema (non un problema: un bel problema). Perché, se un po’ li conoscete, sapete che a loro non basta far ridere (e comunque in questo film fanno ridere, e tanto, come al solito). I due che viaggiano nel tempo fino all’Anno Zero per cercare Gesù Bambino.

Cast

  • Genere: Commedia
  • Uscita: 2019
  • Regista: S. Ficarra, V. Picone
  • Cast: S. Ficarra, V. Picone

Trama

Salvo vive a Palermo ed è un ladro di arte sacra che si professa ateo convinto. Padre Valentino invece vive a Roccadimezzo Sicula che invece crede fortemente nella preghiera e affascinato dalla potenza iconica del presepe. Alla vigilia delle festività natalizie, Salvo non resiste alla tentazione di appropriarsi di una preziosa reliquia che si trova proprio nella chiesa di padre Valentino. E così tenta il furto della preziosa statua del bambino Gesù. Padre Valentino lo scopre e inizia un inseguimento nel tempo…

Trailer

L'intervista a Ficarra e Picone

Salvo, Valentino, ma che avete fatto?
Ficarra: «Noi? Niente».
Picone: «È stato lui».

Lui chi: Ficarra?
Picone: «No, lui il film. La verità è che questo film non è una nostra creatura, siamo noi creature sue».
Ficarra: «Abbiamo avuto un’idea, poi è stato il film a indicarci la strada. A portarci anche dove non immaginavamo».

Ci sono così tante sorprese che perfino il trailer, che non dice molto, dice troppo.
Picone: «Pensi che neppure alla mia famiglia i nostri film li faccio vedere prima. Voglio che lo vivano con lo stupore degli altri spettatori».
Ficarra: «Mettiamola così: il film è un invito a fare un viaggio. In cui però si sta scomodi».

Cos’è, una fregatura?
Picone: «Immagini la fatica: ci sono soldati a cavallo, scene di fuga nel deserto, bambini urlanti, bestie feroci, caldo torrido. E poi c’è Ficarra, non so se mi spiego».

Da dove siete partiti?
Ficarra: «Chiacchierando con un paio di amici ci siamo resi conto che quasi tutti i film delle Feste parlano di Babbo Natale. E non si parla mai di Gesù Bambino, che poi sarebbe il vero festeggiato, visto che è il suo compleanno».

Un film di Natale di Ficarra e Picone su Gesù Bambino. Perché, detta così, sembra una cosa insidiosa?
Ficarra: «Non è un film irriverente, né religioso. Puoi essere cristiano, ateo o musulmano e il senso è lo stesso. Noi raccontiamo di un uomo nato 2019 anni fa e che di certo ha cambiato la storia del mondo».

Vi criticheranno.
Picone: «Tanto oggi ti criticano qualunque cosa provi a dire. Se dico che c’è il sole, qualcuno dirà che io sono il solito ottimista e che posso permettermi di essere ottimista perché faccio questo mestiere, e via così. Vorrei solo che la gente sentisse che amiamo il cinema. E che sentivamo urgenza di fare questo film».
Ficarra: «Che poi riguarda una questione universale e attualissima: amare il prossimo. Perfino se è Picone».

Roba forte.
Picone: «Sapevamo che sarebbe stata un’impresa complicata. Ma noi amiamo metterci in difficoltà. E stavolta ci abbiamo proprio dato dentro...».

Ma poi voi due ci credete a... Gesù Bambino?
Ficarra: «Le pare che parliamo di una cosa del genere per far pubblicità a un film?».
Picone: «E poi non è questo il punto. L’obiettivo del nostro viaggio non è convincere qualcuno di qualcosa, ma fare in modo che lo spettatore esca dal cinema divertito e arricchito. Anche solo di un dubbio, di una domanda su quello che gli succede intorno».

È vero che avete fatto vedere “Il primo Natale” all’arcivescovo di Palermo, e che a lui è piaciuto molto?
Ficarra: «Ma le pare che parliamo di una cosa del genere per far pubblicità a un film?».

Quindi non si può parlare delle sorprese della trama, né di voi, né dell’arcivescovo. E come faccio a raccontare il vostro nuovo film? Provo con le solite domande sul Natale: il dono più brutto mai ricevuto?
Picone: «Un maglione turchese con il collo a “V”. Ma non posso dire chi me l’ha regalato perché sennò litighiamo».
Ficarra: «Per una volta non c’entro. A me un anno Picone ha regalato un riavvolgitore di cassette Vhs. Ma che se ne fa una persona, di un riavvolgitore?».

Il più bel regalo che avete mai fatto a qualcuno?
Ficarra: «Non amo infilarmi nei negozi affollati. Ma una volta ho scritto delle lettere a tutte le persone a cui tenevo. Ho regalato un po’ del mio tempo, insomma».

Molto poetico.
Picone: «Sì, comunque per non entrare nei negozi affollati puoi anche regalare delle tessere con credito a scalare».

Non è la stessa cosa. Non è Natale se il 25, a tavola...
Ficarra: «...non ci sono la pasta al forno, gli sfincioni, le panelle».
Picone: «...mancano le persone che amiamo».

Dopo l’Epifania tornerete a “Striscia”.
Ficarra: «Sarà bello tornare a parlare delle cose che succedono tutti i giorni».
Picone: «E poi festeggeremo i nostri 25 anni insieme con un tour: non vediamo l’ora di sentire di nuovo l’affetto delle persone che sono venute a vederci dal vivo».

Rifaccio la domanda, magari vi prendo alla sprovvista. Salvo, Valentino, che film! Ma cos’avete fatto?
Ficarra: «Noi? Niente».
Picone: «È stato lui. Lui, il film».

È inutile, vinceranno sempre loro.

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