19 Dicembre 2018 | 9:00 di Giulia Ausani
A 54 anni di distanza dall’uscita del film originale, il 20 dicembre arriva al cinema «Il ritorno di Mary Poppins», sequel del famosissimo film con protagonista Julie Andrews. Ambientato una ventina d’anni dopo gli eventi di «Mary Poppins», Michael e Jane Banks sono ormai adulti ma hanno ancora bisogno di aiuto.
Ad aiutare loro e i tre figli di Michael arriva proprio Mary Poppins, che non è invecchiata di un giorno ed è proprio come i Banks la ricordavano. L’unica differenza per noi spettatori è che invece di Julie Andrews c’è Emily Blunt nei panni della tata inglese più famosa del mondo.
Regista del film è lo stesso Rob Marshall di «Chicago». Oltre a Emily Blunt, nel cast ci sono Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Colin Firth, Meryl Streep, Angela Lansbury e Dick Van Dyke, che nel film originale interpretava lo spazzacamini Bert.
La trama
Londra, Anni 30, in piena Depressione. I fratelli Banks sono ormai cresciuti: Michael (Ben Whishaw) lavora nella stessa banca dove lavorava il padre, mentre Jane (Emily Mortimer) ha ereditato lo spirito attivista della madre suffragetta ed è impegnata con le lotte dei sindacati per i diritti dei lavoratori.
Michael abita ancora nella casa di famiglia, in Viale dei Ciliegi, insieme ai tre figli. È passato circa un anno dalla morte della moglie e non è facile abituarsi alla vita senza di lei: la gioia sembra essersene andata per sempre da casa Banks, e Michael deve fare i conti con un imminente sfratto se non restituirà il prestito concesso dalla banca.
Per fortuna c’è Mary Poppins (Emily Blunt): la tata, che non è invecchiata di un giorno dall’ultima volta che i fratelli Banks l’hanno vista, arriva al momento del bisogno per badare ai tre figli di Michael e provare a riportare un po’ di gioia in casa

Il cast
A interpretare il ruolo che portò al successo Julie Andrews è Emily Blunt («Il diavolo veste Prada», «A quiet place»), che non cerca di imitare l’interpretazione della prima, indimenticabile Mary Poppins. La sua tata è un po’ più vanitosa e meno severa rispetto a quella del classico del 1964 e la stessa Blunt ha dichiarato di aver provato a creare una sua versione di Mary Poppins, senza voler a tutti i costi imitare Julie Andrews.
L’amico, complice e fidato alleato di Mary Poppins non è più lo spazzacamino Bert (che viene però nominato nel film) ma un suo ex assistente ora luminaio, Jack, interpretato da Lin-Manuel Miranda. Il creatore del musical «Hamilton» è qui al suo debutto sul grande schermo, ma con la Disney ha già lavorato: è infatti tra i compositori delle canzoni di «Oceania», uscito nel 2016.
Michael e Jane Banks sono interpretati rispettivamente da Ben Whishaw ed Emily Mortimer, che risultano convincenti e ben sfaccettati nel loro ruolo, anche se vengono per forza di cose oscurati da Emily Blunt. Nel cast ci sono altri nomi d’eccezione: Meryl Streep interpreta Topsy, l’eccentrica cugina di Mary dal forte accento dell’est. Lavora in un negozio di riparazioni che il mercoledì finisce sottosopra, con vasi e pianoforti appesi al soffitto a testa in giù. Julie Walters è Ellen, la domestica di casa Banks (che nel primo film era interpretata da Hermione Baddeley). Colin Firth è invece il cattivo della situazione: è Wilkins, banchiere senza scrupoli che pensa solo al suo guadagno. C’è spazio anche per la Signora in Giallo: Angela Lansbury ha un cameo (canterino!) come la signora dei palloncini.
E c’è anche Dick Van Dyke. Nel film del 1964 aveva un doppio ruolo: quello di Bert e quello del signor Dawes, anziano direttore della banca dove lavorava il signor Banks. Ne «Il ritorno di Mary Poppins» lo ritroviamo nei panni del signor Dawes Junior, un ormai anziano figlio del vecchio direttore.

Come a Broadway
Al di là dei personaggi memorabili e della storia in sé, ciò che più ricordiamo di «Mary Poppins» sono i numeri musicali: ancora oggi è difficile trovare qualcuno che non sappia almeno il ritornello di «Supercalifragilistichespiralidoso» o di «Un poco di zucchero». E «Il ritorno di Mary Poppins» mantiene l’elemento musical del primo film, con una dozzina di nuove canzoni e alcuni numeri musicali con coreografie grandiose che non hanno nulla da invidiare a quelle di Broadway.
Ci sono canzoni per tutti i gusti, da quelle più adulte e malinconiche («Dove sei» e «Il posto dove si nasconde» faranno versare più di una lacrima) a quelle più divertenti e scacciapensieri (come «Che stupendosa idea» e «Sopra-sotto»). Alcune sono accompagnate da coreografie incredibili, una su tutte «Puoi illuminare il mondo a festa», con gli acciarini che si esibiscono in danze, piroette e addirittura acrobazie in bicicletta.

Il film perfetto per le feste
«Il ritorno di Mary Poppins» è il film di Natale ideale per grandi e piccini (forse soprattutto per chi è cresciuto con il film del 1964). È sia sequel che omaggio al classico originale perché la trama, pur non essendo una banale copia carbone del primo film, ripropone alcuni degli elementi narrativi che abbiamo già visto (e amato): Mary e i bambini Banks - che stavolta sono tre invece che due - vivono diverse avventure che per tono e atmosfere potrebbero ricordare un po’ quelle del film con Julie Andrews. C’è persino una sequenza in cui i personaggi si immergono in un mondo bidimensionale e interagiscono con personaggi animati (anche se stavolta non entrano in un dipinto ma in un soprammobile di ceramica).
Non si può dire che questo sequel diventerà un cult come l’originale, ma riesce comunque a ricrearne le atmosfere, aggiungendo un pizzico di azione in più e un “cattivo” da sconfiggere senza perdere di vista lo spirito di «Mary Poppins», quel messaggio di ottimismo, speranza e unione familiare che ha saputo conquistare diverse generazioni con il film del 1964. Non ci saranno forse citazioni ed espressioni memorabili che resteranno impresse nella memoria collettiva come supercalifragilistichespiralidoso, ma Mary Poppins è sempre Mary Poppins. Anche se ha una faccia diversa.