Nel 2013, Inferno è stato uno dei libri per adulti più venduti, un successo mondiale che ha catturato l’attenzione di lettori tradizionali, già trascinari dai precedenti Il Codice Da Vinci (2006) e Angeli & Demoni (2009), e nuovi lettori, incuriositi dai clamore suscitato dai romanzi di Dan Brown. A tornare in regia è Ron Howard che si affida ancora una volta a Tom Hanks per interpretare il personaggio di Robert Langdon, studioso dalle mille risorse e dal pensiero veloce, abile a risolvere complicati enigmi e misteri.
Il film si apre a Firenze con Langdon in un letto di ospedale, alle prese con una brutta amnesia e una ferita alle testa. Lo studioso non ricorda nulla, ogni minimo rumore gli causa dei terribili dolori e le uniche immagini che gli tornano in mente hanno a che fare con l’Inferno, stato mentale e fisico che lo distrugge, causando in lui sofferenza. Ad aiutarlo c’è la dottoressa Sienna Brooks (Felicity Jones), sulle sue tracce una misteriosa organizzazione e i servizi segreti, i primi intenzionati a farlo fuori, gli ultimi a trovare il modo per aiutarlo e supportarlo. I
n suo possesso una misteriosa capsula contenente un oggetto e un puntatore laser i cui disegni non sono che ulteriori enigmi da decifrare. Inizia così il viaggio di Langdon e della Brooks in giro tra le diverse città italiane ed europee per fermare il progetto del folle Bertrand Zobrist, guru dai milioni di seguaci intenzionato a scatenare l’inferno sulla terra attraverso il rilascio di un virus in grado di causare una malattia letale, punire il genere umano e risolvere il problema della sovrappopolazione.
Inizia così un thriller psicologico e stilisticamente visivo, ricco di misteri e sogni criptici, che conduce lo spettatore nella mente di Langdon per seguirlo, ancora una volta, nella sua lotta contro il male.
Nell’attesa di vedere il film, ecco 10 curiosità su Inferno.
Un film vietato ai minori
A causa di una serie di sequenze violente, di alcune immagini disturbanti e di alcuni dialoghi ed elementi tematici allusivi, Inferno è stato vietato ai minori di 13 anni dal MPAA (Motion Picture Association of America)
Omaggio a Dante
Il titolo è ovviamente un chiaro omaggio al capolavoro di Dante a cui si aggiunge, però, uno scenario e una dinamica tipiche del thriller psicologico.
Le location del film
Il 70% del film è stato girato in esterni, in città come Venezia, Firenze, Budapest e Instanbul. Tra i luoghi veneziani riconoscibili spiccano Pizza San Marco e il Palazzo dei Dogi; tra quelli fiorentini ci sono i grandiosi giardini di Palazzo Pitti, il Giardino di Boboli, Ponte Vecchio e la Galleria degli Uffizi.
È Palazzo Vecchio, ma...
La scena del film in cui Sienna e Langdon scoprono che la maschera di Dante è scomparsa e che si svolge a Palazzo Vecchio a Firenze è stata in realtà girata presso il Museo Etnografico di Budapest. Quelle in cui i due sono invece inseguiti nella cappella sotteranea della Basilica di S. Marco sono state girate all’interno dei sotterani del Museo Kisceli, sempre a Budapest.
In Turchia
Le riprese in Turchia si sono svolte in un weekend e sono state girate presso l’Hagia Sofia, chiesa che è diventata poi una moschea e che oggi è un museo. Costruita nel 6° secolo d.c., si tratta dell’unica costruzione al mondo ad aver servito tre diverse religioni: la Pagana, la Cristiana Ortodossa e l’Islam Sunnita.
Una non basta
Gli attrezzisti di Inferno hanno dovuto realizzare ben 15 diverse Maschere della Morte di Dante per le riprese del film.
Effetti speciali
Per realizzare le visioni infernali di Langdon, gli esperti degli effetti speciali hanno acquistato circa 9.000 litri di sangue finto a base di zucchero.
Passioni nate sul set
Ana Ularu, l’attrice che interpreta Vayentha non aveva mai guidato una moto prima di questo film. Adesso sembra non poterne più fare a meno.
Riprese particolari
Per le scene girate attraverso il Giardino di Boboli dove si svolge uno degli inseguimenti di Langdon e Sienna, sono stati utilizzati due droni: uno per filmare l’azione generale e uno per seguire gli attori.
Una donazione speciale
Durante le riprese a Firenze, la produzione ha fatto una donazione a Palazzo Vecchio per l’ammodernamento del luogo in cui è custodita la Maschera della Morte di Dante.