Quando guardiamo un film vorremmo vedere perlopiù belle storie, ben raccontate e interpretate, con un inizio e una fine, e magari una morale che ci faccia rimanere pieni di positività e buone intenzioni verso il futuro. Diciamocelo, non va proprio sempre così. “Le Mans ’66 - La grande sfida”, invece, è proprio uno di quei film.
Il suo regista è James Mangold, uno che si era già fatto notare con film come “Logan - The Wolverine”, “Quel treno per Yuma” e “Quando l’amore brucia”. È interpretato dai bravi Matt Damon e Christian Bale, che vestono rispettivamente i panni di Carroll Shelby e Ken Miles in una delle vicende più commoventi nella storia delle corse automobilistiche.
Il film è tratto da una storia vera e racconta di una grande amicizia. Ma anche dell’ingresso della Ford nel mondo delle corse, con la creazione della leggendaria GT40 MKII e l’obiettivo di battere la Ferrari, ma soprattutto di un sogno che per un uomo ha rappresentato sia la più grande gioia sia la sua più drammatica condanna.
Cast
Genere: Azione
Titolo originale: Ford v Ferrari
Uscita: 2019
Durata: 152’
Regista: James Mangold
Attori: Christian Bale, Matt Damon, Jon Bernthal, Caitriona Balfe, Noah Jupe, Josh Lucas
Trama
Un film che “tifa” contro la ferrari: che effetto fa al pubblico italiano? Già, perché la sfida del titolo è quella della Ford, che a metà degli Anni 60 assunse Carroll Shelby (Matt Damon), ex pilota e progettista geniale, e Ken Miles (Christian Bale), un asso del volante dal carattere impossibile. Obiettivo: vincere la 24 ore di Le Mans, gara di prestigio mondiale che da anni vedeva il dominio della scuderia italiana. Al di là del risultato sportivo (a beneficio di chi non ricorda la storia vera non lo anticipiamo qui), il film diverte grazie a due grandi attori e spettacolari duelli in pista.
Trailer
La storia di “Le Mans ’66 - La grande sfida”
È il 1959 e il pilota Carroll Shelby (Matt Damon) è all’apice del successo dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans. Il trionfo però è seguito da una notizia devastante: Shelby non può più gareggiare a causa di sopraggiunti problemi cardiaci. Ritiratosi dalle corse, apre un magazzino in cui vende auto e si reinventa come progettista. Qui viene raggiunto dalla dirigenza della Ford che, con l’intento di rinnovare l’immagine del brand, vuole entrare nel mondo delle corse automobilistiche e battere la Ferrari. Shelby viene quindi incaricato di progettare una macchina rivoluzionaria e di creare il team che la farà correre per la vittoria sul circuito di Le Mans. Chiede all’azienda di aver fiducia in lui e di puntare su uno dei suoi meccanici più fidati, nonché pilota squattrinato, devoto padre di famiglia e stimato amico-collega Ken Miles (Christian Bale). Miles è un asso delle corse, ma anche un tipo dai modi bruschi e poco incline a qualsiasi compromesso quando si parla di macchine. Il suo rapporto con la burocratizzata Ford non sarà dei più semplici.
Carroll Shelby e Ken Miles
Di “Le Mans ’66 - La grande sfida” si è spesso parlato come del film che racconta la rivalità tra Ford e Ferrari sui circuiti automobilistici. C’è anche questo, ovviamente, ma non è il solo focus portante del film. Racconta soprattutto la storia d’amicizia e stima tra Carroll Shelby, diventato uno dei più famosi progettisti della Ford, e il pilota Ken Miles. I due hanno condiviso sia la passione per le auto e le corse sia un drammatico destino. Il loro rapporto viene raccontato da Mangold usando come punto d’arrivo la gara di Le Mans del ’66, durante la quale entrambi lavorarono al soldo della Ford: uno come progettista e l’altro come meccanico-pilota. Insieme crearono una delle auto da corsa più incredibili di sempre e una leggenda purtroppo non riconosciuta.
Il sogno
Attraverso il personaggio di Ken Miles (bravissimo Christian Bale), “Le Mans ’66 - La grande sfida” parla di quanto sia potente e allo stesso tempo frustrante avere dei sogni totalizzanti. La storia è drammatica e commovente: la sua per le auto era un’ossessione romantica a cui non riusciva a tenere testa nemmeno il senso di dovere verso una moglie amatissima e un figlio adorato. Fece la storia a Le Mans ’66, ma per una decisione della Ford quella gara non la vinse. Il film di Mangold, però, finalmente gli rende giustizia.
Ford vs. Ferrari
Ed eccoci al tema più osannato di “Le Mans ’66 - La grande sfida”. Inutile dire quanto, tra "bromance" e macchine, il film di Mangold sia altamente “maschio”, nonostante la sua sensibilità universale. Il film inizia quando la Ford, dopo aver ricevuto - in malo modo, come si apprende nel film - il picche di Enzo Ferrari (Remo Girone), che preferisce condividere con la FIAT di Agnelli il suo programma per la costruzione di propulsori sportivi, apre un proprio reparto di ricerca e sviluppo di auto finalizzate alla corsa. Shelby (Matt Damon) ne viene messo a capo con l’incarico di costruire una macchina in grado di superare l’imbattibile Ferrari. Insieme a Miles (Christian Bale), crea così un modello da corsa - ancora oggi considerato tra i più grandi mai progettati - per partecipare e vincere la prestigiosa 24 Ore di Le Mans nel 1966. Il resto della storia, se non lo conoscete, lo scoprirete alla fine.
Il cast di “Le Mans ’66”
Matt Damon e Christian Bale sono i protagonisti assoluti, perfetti entrambi nei rispettivi ruoli. Intorno a loro ruotano una serie di personaggi secondari che raccontano come l’eccellenza della Ford sia stata raggiunta grazie a un lavoro di squadra compatto, soprattutto contro le continue ingerenze da parte dei dirigenti della casa automobilistica, con il loro approccio aziendale focalizzato più sul mercato che sull’esperienza. “Questa lotta cruciale caratterizza il nostro paese anche nel nuovo Millennio: il rischio, l’audacia e l’istinto – fattori che hanno permesso di realizzare moltissime innovazioni importanti – forse oggi ci spaventano troppo per prenderli in considerazione” ha detto Mangold a proposito del suo film. “Le Mans ’66 - La grande sfida” ci fa conoscere uomini appassionati, competitivi e motivati: da Enzo Ferrari interpretato da Remo Girone ai meccanici che aiutarono Shelby e Miles nella loro impresa, come Phil Remington (Ray McKinnon), fino ad alcuni piani alti della Ford, come il Direttore Marketing Lee Iacocca (Jon Bernthal) o lo stesso Henry Ford II (Tracy Letts).