«L’isola dei cani»: perché vedere il nuovo film di Wes Anderson

Esce il primo maggio l'ultimo lavoro del regista americano, che torna a cimentarsi con la tecnica stop-motion in questa storia che è anche una satira politica

27 Aprile 2018 alle 17:34

Il titolo originale è «Isle of Dogs», che pronunciato ad alta voce suona proprio come la frase ?I love dogs?. E in effetti «L'isola dei cani» di Wes Anderson, in uscita nei cinema italiani il primo maggio, è un po' una grande dichiarazione d'amore e riconoscenza verso il miglior amico dell'uomo.

Il film, che segna il ritorno del regista di «Grand Budapest Hotel» alla tecnica stop-motion dopo «Fantastic Mr. Fox» del 2009, ci porta nel 2037 e più precisamente in Giappone, dove il sindaco Kobayashi esilia tutti i cani su un'isola-discarica per via di una misteriosa influenza canina che rischia di contagiare anche gli esseri umani. Atari Kobayashi, nipote del sindaco, non riesce ad accettare di separarsi dal suo migliore amico Spots e raggiunge l'isola per cercarlo. Lì farà la conoscenza di un gruppo di cani.

Una trama apparentemente semplice e lineare racchiude in realtà una delle migliori opere di Wes Anderson, tra ironia surreale, momenti toccanti e satira politica (con una neanche troppo velata critica alla politica di Trump). Ecco dunque tutto ciò che dovreste sapere sul film (senza spoiler, naturalmente).

Seguici