«Loro 2»: l’ingresso in scena di Silvio Berlusconi

La seconda parte del dittico di Paolo Sorrentino è concentrata sulla maschera berlusconiana

Toni Servillo
10 Maggio 2018 alle 10:26

Arriva al cinema dal 10 maggio per l’esattezza, «Loro 2», l'ultimo film di Paolo Sorrentino con protagonista Toni Servillo.

Se la prima parte di «Loro» ci ha scombussolato per il cambio netto di registro narrativo e la sensazione che Sorrentino si sia imposto un’ora dei suoi virtuosismi per non cadere (anche lui) vittima di Silvio Berlusconi, della sua ironia, dei personaggi che lo hanno circondato, della sua storia, finendo però per riproporre un surrogato di arrampicatori sociali a «La grande bellezza» con tanto di comparsate surreali di animali, la seconda parte ci conduce diritta a LUI.

Nelle note di regia al film si legge che «Loro, diviso in due parti, è un racconto di finzione, in costume, che narra di fatti verosimili o inventati, in Italia, tra il 2006 e il 2010». È vero solo in parte. Molti dei personaggi, da Berlusconi (Toni Servillo) a Ennio Doris (sempre Servillo) passando per Veronica Lario (Elena Sofia Ricci), con la finzione hanno poco a che fare. E anche se Tarantini si chiama Sergio Morra nel film (Riccardo Scamarcio), tutti sanno di chi si sta parlando.

Loro sono "loro", quelli che contano, quelli che non siamo noi. O così crediamo nella prima parte del dittico di Sorrentino. Perché dalla seconda, ci viene da pensare che loro siamo anche noi: quelli che hanno abboccato, quelli che lui ha capito fin troppo bene - «Io conosco il copione della vita» dice testando le sue doti da venditore al telefono - e quindi ha saputo persuadere nell’acquisto di un sogno. Il suo.

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