Micaela Ramazzotti e Fabio De Luigi, star di «Ti presento Sofia»

Arriva al cinema il film sul rapporto tra lei, lui e una figlia. Piccola ma... molto ingombrante

Fabio De Luigi con Micaela Ramazzotti in «Ti presento Sofia»
31 Ottobre 2018 alle 14:10

Cose da non dire se si vuole far colpo su una ragazza: «Hai presente il negozio del nonno? Adesso lo gestisco io». «Uao, ti hanno promosso!». «Veramente è morto il nonno...». Vabbe’, Gabriele (Fabio De Luigi) è un po’ arruginito, ma il punto è che da sette anni, da quando è padre separato, pensa solo a Sofia, sua figlia. E tutte le possibili nuove fidanzate che incontra lo mollano per questo. Figuriamoci quando si innamora perdutamente di Mara (Micaela Ramazzotti), che non sopporta i bambini e non li vuole intorno.

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Che situazione, Fabio. Come se ne esce?
Fabio De Luigi: «Con una piccola “bugia bianca” che poi diventerà una enorme “bugia nera”. Gabriele fa sparire da casa tutti gli orsacchiotti e giura di non avere figli. E quando alla fine spunta fuori, la bambina gli tiene il gioco e dice di essere sua sorella».

Ma questa Mara è proprio così tremenda?
Micaela Ramazzotti: «Ma no. Certo, è una fotografa indipendente e avventurosa, una che da un giorno all’altro può partire per il Polo Nord. E lì non può mica portarsi dietro dei bambini. Si dichiara “child free”: orgogliosamente libera dai marmocchi».

Insomma, due tipi agli antipodi.
Micaela Ramazzotti: «La cosa che più mi diverte è che l’approccio maschile ce l’ha lei. Lei lo corteggia, lo invita al ristorante, lo sgrida... e lui abbozza. Del resto nelle coppie c’è sempre uno che bastona l’altro».
Fabio De Luigi: «Mara ha ragione, perché viene ingannata. Lui vorrebbe dirle la verità ma è un po’ fifone, non trova mai il momento giusto. Rimanda oggi, rimanda domani, le cose vanno sempre peggio».

A voi è mai successo che, per far colpo, qualcuno vi raccontasse una «balla spaziale»?
Fabio De Luigi: «Se è successo non sono mai venuto a saperlo... e spero di non saperlo mai. Preferisco vivere nel mio mondo disneyano».
Micaela Ramazzotti: «Vale anche per me. Ma non credo che sarebbero riusciti a farmela sotto il naso».

Primo film insieme. Cosa vi ha colpito l’uno dell’altra?
Micaela: «Fabio ti fa ridere con niente. Gli basta uno sguardo, un’espressione, una frase in romagnolo...  come si fa a tenergli testa in una scena?».
Fabio: «Micaela porta sul set la leggerezza. Ha un approccio divertito, fa tutto con gusto e senza le manie e le ossessioni che hanno tanti attori».

Il film scherza sulla tendenza dei cosiddetti «child free», coloro che non amano i bimbi e non li vorrebbero nella loro vita. Dite la verità: siete mai stati tentati da questa filosofia?
Micaela Ramazzotti: «Veramente se ho fatto questo film è stato anche per la voglia di farlo vedere a Iacopo e Anna, i miei bambini di 8 e 5 anni, senza dover girar loro la testa ogni cinque minuti per le scene di sangue... Questo è davvero un film per tutta la famiglia».
Fabio De Luigi: «Io ho avuto il mio bel periodo da scapolone da ragazzo, come è giusto, ma adesso sono un  papà felice e convinto. Anche i miei bambini, Dino e Lola (11 e 7 anni, ndr), si sono entusiasmati nel vedere il film e si sono messi a fare il tifo per la piccola protagonista. Non sono mai stato un “child free”, però una cosa voglio chiarirla: i bambini maleducati non li sopporto. Ma è sempre colpa dei genitori che li trattano come cagnolini: vanno al ristorante e li liberano dicendo: “Correte, correte pure, tanto qui è tutto recintato!”».

A proposito, è vero che recitare con i bambini è terribile?
Micaela Ramazzotti: «Non direi. Io anzi li invidio per la capacità di sopportare con freschezza quelle difficoltà del set che a volte mi snervano: dalle lunghe attese alle scene ripetute tante volte».
Fabio De Luigi: «Sarà anche che Caterina Sbaraglia, la bambina esordiente del film, è bravissima. Una settimana prima dell’inizio delle riprese il regista ha voluto che passassimo un pomeriggio insieme per familiarizzare. Siamo andati a spasso per Roma, ci siamo presi un gelato e lì ho scoperto un mio difetto. Lei mi ha detto: “Ma tu perché quando parli indichi sempre tutto col dito?”. Ora che ci faccio caso è proprio vero. Sono malato di un nuovo, terribile disturbo: l’“indicite”...».

E **a fare il nonno** c**’è... Shel Shapiro**

La piccola Caterina Sbaraglia con Shel Shapiro

La bambina della storia ha una grande passione per il rock, e da questo punto di vista è proprio fortunata: a interpretare suo nonno c’è Shel Shapiro, il cantante dei Rokes (con Maurizio Vandelli ha da poco pubblicato il disco «Love and peace»). Nel film nonno Oscar avrà un rapporto ottimo con la nipote, ma pessimo con il «figlio» De Luigi.

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