«Paddington 2», parla Hugh Grant: «Ero un playboy, ora sono… un orsetto»

L’attore inglese è il protagonista del film in uscitail 9 novembre. «Addio avventure. Con quattro bambini, ormai faccio il papà tenero e casalingo. E questo film è per loro»

Hugh Grant, protagonista di «Paddington 2
9 Novembre 2017 alle 12:31

Le fan lo sanno: non è facile vedere Hugh Grant sullo schermo. Il divo inglese gira al massimo un titolo all’anno. Ma con questo film potranno rifarsi: in «Paddington 2» Grant indossa una decina di costumi diversi. O meglio, a farlo è il suo personaggio, che così spera di ingannare il tenero orsetto Paddington. E riuscirà a mandarlo persino in prigione...

«Paddington 2», una clip in esclusiva

Hugh Grant: «Finalmente ho potuto fare il cattivo ed è stato divertente»

Mister Grant, il suo personaggio in «Paddington 2» è terribilmente vanesio e narcisista. Come mai il regista ha pensato proprio a lei per interpretarlo?
«Perché Hugh Grant è davvero dannoso e malvagio! (ride). Mi è piaciuto molto fare Phoenix: lui è stato un attore famoso, ma ora fa solo spot pubblicitari di cibo per cani. È una sorta di celebrità locale nella zona di Londra in cui vive Paddington».
Che cosa l’ha spinta ad accettare il ruolo?
«L’ho fatto per i miei bambini e poi perché finalmente potevo fare il cattivo ed è divertente essere il cattivo. Inoltre la sceneggiatura è grandiosa: è davvero difficile creare un film per bambini intelligente e commovente senza cadere nel sentimentale».
Lei è molto selettivo. Fa al massimo un film all’anno...
«Diciamo che di 20 sceneggiature che mi arrivano, cinque sono proprio brutte. Per le altre 14 sono diventato davvero bravo a trovare scuse per non volerle fare. Quindi sì, in effetti ne resta una (ride). Anche in questo caso ammetto di avere avuto qualche esitazione. Non è facile lavorare... con un orso. Poi Paul King, il regista del film, mi ha fatto provare con una donna molto, molto minuta. E io immaginavo che fosse Paddington».
Ma perché fa tanto «il difficile»?
«Vi faccio una confessione. Soffro della classica paura da palcoscenico, il che significa che mentre sto beatamente e felicemente recitando e magari mi dico: “Beh non sono proprio male in questo ruolo”, all’improvviso vengo travolto da un attacco di panico dove non riesco a pensare e non ricordo le battute. È un incubo, ed è pure profondamente umiliante. Penso che in parte ci sia stata anche questa motivazione dietro la mia capacità di trovare scuse per non fare certi ruoli. E sto ancora lavorando per superarla».
In compenso lei è anche produttore. Ora le manca solo la regia...
«Mi piacerebbe fare il regista. Sì, perché l’esperienza produttiva è buona, ma è un po’ come provare a guidare una macchina dal sedile posteriore. Sei sempre frustrato e ti chiedi: “Ma perché non sono al volante?”. E poi sarebbe bello andare sul set senza il timore di dover trasformarsi, senza il doversi ripetere nella testa: “Oh Dio, ci siamo, tra un minuto mi trascinano sul set, devo recitare!”. È come stare su una giostra per tutto il giorno».
Ha già un’idea per un suo film?
«C’è un file sul mio iPhone che ho dovuto nominare “Idee 2”, perché il file “Idee” era diventato decisamente troppo grande...».
E scriverà anche la sceneggiatura?
«Mi piacerebbe molto ma il mio problema è che faccio anche politica a Londra, sto girando un altro film e soprattutto... ho quattro bambini sotto i 6 anni (avuti tra il 2011 e il 2015 da due diverse donne: Tinglan Hong e Anna Eberstein, ndr). Per queste ragioni ho davvero molto, molto, molto poco tempo».
I suoi bambini saranno felici di vederla in «Paddington 2».
«Impazziranno per la scena “extra” che chiude il film dopo i titoli di coda. Lì faccio un balletto di tip-tap in stile vecchia Hollywood. Non so davvero cosa potranno pensare di me».
Li coinvolge mai sul lavoro?
«Ogni volta che provo a portarli sul set è come se fossero imbarazzati, dalla gente, dalle luci, dalla confusione. Scappano in tutte le direzioni, non riesco a farli stare fermi. Non sono sicuro che mi apprezzeranno mai come attore, e la cosa è straziante (ride)».
E parlando invece della politica: l’esperienza da attore le è di aiuto?
«Certo. Diciamocela tutta, i politici altro non sono che pessimi attori. Però, scherzi a parte, ho capito che la politica è davvero sfinente, ti esaurisce a livello fisico e mentale (Grant ha sostenuto prima i Liberal Democratici e poi i Laburisti, ndr)».
Dopo il grande successo di «Florence» e il divertente «Paddington 2», cosa farà?
«Diciamo che ci sono un paio di progetti con cui sto “flirtando”. Io ho un’abitudine crudele, proprio come il mio vecchio gatto. Lui mi portava in casa animali mezzi morti per tormentarli senza poi mangiarli. Beh, io sono un po’ così con le sceneggiature».
Comunque non deve essere facile conciliare carriera e quattro figli. Dovremo rassegnarci a vederla sempre meno sugli schermi?
«Al contrario. Mi vedrete molto di più. Quattro bambini, una compagna, diverse ex... io adesso ho proprio bisogno di lavorare!».

la storia comincia qui

Il dvd del film del 2014 «Paddington», che ha visto l’esordio sul grande schermo del popolarissimo orsetto creato nel 1958 dallo scrittore inglese Michael Bond, lo trovate già in edicola con Sorrisi al costo di 9,90 euro (rivista esclusa).

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