Pavarotti al cinema: foto e clip dal documentario di Ron Howard
Sarà in sala solo il 28, 29 e 30 ottobre Pavarotti, il nuovo film del regista Premio Oscar: ritratto dell’artista e dell’uomo, tra filmati inediti e l’iconico fazzoletto bianco
1995, Manaus, Brasile: nel cuore della giungla amazzonica si trova un piccolo e misterioso teatro dell’opera conosciuto come Teatro Amazonas, dove una volta cantò nientemeno che Enrico Caruso. Con addosso i pantaloni della tuta, Luciano Pavarotti si abbandona di fronte a una manciata di passanti: questo video, girato dal flautista Andrea Griminelli che all’epoca viaggiava col tenore, non era mai stato condiviso pubblicamente; oggi, invece, apre il documentario diretto dal vincitore di due Premi Oscar Ron Howard.
Tra materiali rarissimi, gli spettacoli più prestigiosi, interviste d'archivio e decine di nuove testimonianze, Howard ha individuato le due anime dell’artista di Modena: da un lato un personaggio spontaneo e spensierato che apprezzava il bello della vita con vivace umiltà, dall’altro un uomo che lottava contro le complessità causate dalla sua enorme notorietà, da aspettative altissime e relazioni turbolente – accentuato da un crescente senso di responsabilità, che lo spingeva a trovare una maniera per utilizzare la sua voce e il suo potere per scopi più gratificanti e duraturi della semplice fama.
«Come vorresti essere ricordato tra cent’anni?» domanda Nicoletta Mantovani al marito in un altro video amatoriale e intimissimo. «Vorrei essere ricordato per l’uomo che ha portato la lirica alle masse» risponde lui «mi piacerebbe che si dicesse che ho cantato dalla Favorita all’Otello». Lei incalza: «E come Pavarotti uomo?». Lui ci pensa, ma non risponde.
Ron Howard individua proprio in Nicoletta una fonte indispensabile per la realizzazione di questo documentario, che sarà in sala solo il 28, 29 e 30 ottobre distribuito da Nexo Digital, a 22 anni esatti dalla scomparsa del “tenore del popolo”. «Nicoletta è diventata un po’ la videografa del marito» fa notare il regista «e il caso ha voluto che quella fosse l’epoca in cui iniziavano a essere disponibili videocamere di qualità. Ogni tanto gli faceva un’intervista, ed è una vera fortuna, perché lo ha immortalato in un periodo in cui aveva tanta saggezza e una prospettiva da condividere. E naturalmente con lei parlava in modo aperto, come non avrebbe mai potuto fare in un talk show».
Pavarotti è il terzo di una serie di documentari che Howard sta realizzando, esplorando grandi stelle della musica: è già toccato al pluripremiato blockbuster "The Beatles: Eight Days a Week" e prima ancora a "Made in America", che ripercorreva il backstage del festival musicale di Jay-Z. Ma Pavarotti – che pare lontanissimo dai documentari precedenti – aveva un carattere così tipico della lirica che Howard ha pensato bene di strutturarlo come un’opera in 3 atti.
In occasione dell’uscita del film, poi, saranno pubblicati per Decca il nuovo Greatest Hits di Big Luciano che raccoglie i grandi successi dell’artista – 3 CD con 67 brani per oltre 3 ore e mezzo di musica – e la colonna sonora originale del film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti, contiene due inediti: "Miserere" con Zucchero e "Andrea Bocelli" e l’Ave Maria di Schubert con Bono.
I nove Do
All’inizio della sua carriera, Pavarotti ha stupito il pubblico dell’opera lirica con la sua capacità di arrivare meravigliosamente – e con apparente facilità – a tutti e nove i do di petto ne "La Fille du Régiment" di Donizetti. La maggior parte dei tenori traspone la nota in un più accessibile – ma comunque non semplice – si bemolle. Non lui, che con quella serie di do ha fatto entrare l’opera nella storia e si è guadagnato il titolo di “re dei do di petto”. Ma c’è sempre stato più della semplice abilità tecnica, più perfino di quel “tintinnio” cristallino e di quella dolcezza mielata nella sua voce che i critici tanto acclamavano.
Le tre figlie
Prima di Nicoletta Mantovani, Pavarotti è stato sposato con Adua Veroni, da cui ha avuto tre figlie: Cristina, Lorenza e Giuliana Pavarotti. Tutte hanno concesso, per la prima volta, di essere intervistate, ripercorrendo una vita estremamente intensa ed emozionante. Le tre figlie si sono spesso commosse durante le riprese, rivivendo il tempo passato con il padre: «Avere un padre famoso non è facile per nessuno» dice Howard «che sia una pop star, un divo del cinema o un cantante lirico e qui lo si vede chiaramente».
Pavarotti e Diana
L’incontro tra Pavarotti e la principessa Diana, nel 1991, si è rivelato uno spartiacque. Non solo i due sono rapidamente diventati amici, ma era anche chiaro che Pavarotti aveva visto in lei un modello di come la celebrità potesse tradursi in azioni positive per il bene del mondo. Lei gli ha insegnato che si può trarre un’enorme soddisfazione non solo nel sostenere le buone cause, ma anche nel lavorare davvero duramente a questo scopo, dedicandovi se stessi. Quel desiderio di fare di più ha portato, nel 1992, alla serie di concerti di beneficienza di Pavarotti and Friends e ha fatto nascere l’amicizia con un’altra icona e filantropo di fama mondiale: Bono degli U2.
Italia 90
La Coppa del Mondo del 1990 in Italia è stata l’occasione in cui l’opera ha conquistato il grande pubblico: sul palco di Roma, Pavarotti si è unito ai colleghi tenori Plácido Domingo e José Carreras, esibendosi per un pubblico internazionale di 1,4 miliardi di persone. La loro potente interpretazione di "Nessun Dorma" è ancora oggi uno dei brani musicali più conosciuti al mondo: una performance con cui Pavarotti ha coronato definitivamente il suo sogno di portare l’opera nelle case del grande pubblico. I Tre Tenori diventarono una “band” universalmente acclamata: erano usciti dal nulla, eppure erano assolutamente autentici.
Nicoletta Mantovani
Molti dei rari filmati fanno parte della collezione privata di Nicoletta Mantovani, moglie di Pavarotti all’epoca della morte e madre di Alice, la loro figlia, oltre che responsabile della Casa Museo Luciano Pavarotti a Modena. La Mantovani ha generosamente offerto il suo supporto alla produzione sin dall’inizio: si è dimostrata fondamentale anche aiutando la produzione a ottenere interviste con star quali Plácido Domingo e José Carreras, che puntellano il film insieme a molti altri volti noti (Bono, Angela Gheorghiu, Harvey Goldsmith, Eugene Kohn). Ha poi consentito alla crew di accedere a tutti gli archivi conservati al Museo Luciano Pavarotti, e ha coinvolto la sua prima famiglia.
Una serata imperdibile per gli amanti della grande musica: venerdì 24 aprile Raiuno ci farà rivivere l’arte e la vita di Luciano Pavarotti con Pavarotti, eccezionale documentario firmato da Ron Howard