Per le feste arriva la nuova Mary Poppins. La guida al film

Il 20 dicembre esce nelle sale il seguito del classico Disney con Emily Blunt nel ruolo della tata più amata di sempre

Emily Blunt è nata a Londra il 23 febbraio 1983. È stata lanciata nel 2006 da «Il diavolo veste Prada»
13 Dicembre 2018 alle 17:13

Possono tre generazioni di bambini crescere con la stessa tata? Sì, se la tata in questione è Mary Poppins. Dal suo debutto sul grande schermo nel 1964, la governante «praticamente perfetta sotto ogni aspetto» creata dalla penna di P. L. Travers e interpretata da Julie Andrews non ha mai smesso di tenere compagnia a grandi e piccini, che ancora oggi sanno pronunciare «supercalifragilistichespiralidoso» senza battere ciglio. Il 20 dicembre, dopo 54 anni, la tata tornerà sul grande schermo con «Il ritorno di Mary Poppins», sequel diretto da Rob Marshall, regista, tra l’altro, del musical «Chicago».

Siamo nella Londra degli Anni 30. I fratelli Michael e Jane Banks sono cresciuti ma hanno ancora bisogno di aiuto, soprattutto ora che i tre figli di Michael si sono ritrovati senza una madre. Per fortuna arriva Mary Poppins (Emily Blunt): lei non è invecchiata di un giorno ed è pronta a tutto per riportare la gioia a casa Banks.

L’attrice è diversa, le canzoni sono nuove, ma l’anima di Mary è la stessa: troverete l’ottimismo, la speranza e il senso di comunione familiare che provate ogni volta che riguardate il classico con Julie Andrews. Volete arrivare preparati al 20 dicembre? Ecco una piccola guida al film.


La signora dei palloncini

Sono otto i libri della saga di Mary Poppins scritti da
P. L. Travers, e il film del 1964 si basava solo su uno di essi. Nella stesura del copione del sequel, quindi, gli sceneggiatori hanno attinto a piene mani dagli altri volumi per scene e personaggi. Come la signora dei palloncini, interpretata da Angela Lansbury, «La signora in giallo» della tv.

Approvata dall’originale

Rob Marshall e i produttori del film hanno pensato subito a Emily Blunt per il ruolo di Mary, e Julie Andrews ha dato la sua benedizione. «Appena ho detto chi volevo, Julie ha alzato le mani al cielo dicendo di sì» ha raccontato il regista. L’attrice non farà nemmeno un piccolo ruolo nel film per non mettere in ombra la Blunt. Quest’ultima, dal canto suo, non ha cercato di imitare l’interpretazione della Andrews: «Nessuno potrà mai superarla» ha detto.

C’è anche Meryl Streep

Conosceremo anche una cugina di Mary, l’eccentrica Topsy, interpretata nientemeno che da Meryl Streep. Lavora in un negozio di riparazioni in cui ogni cosa è appesa a testa in giù, dalle ceramiche al pianoforte.

Cam-caminì cam-caminì

Dick Van Dyke è famoso per essere stato lo spazzacamino Bert in «Mary Poppins», ma nel film interpretava anche il severissimo signor Dawes, proprietario della banca. In «Il ritorno di Mary Poppins» ritroviamo l’attore, quasi 93enne: stavolta sarà il figlio del banchiere, il signor Dawes Junior.

Si balla e si canta

Anche in questo sequel ci saranno numeri musicali e balli come nel primo film. Non a caso l’amico-spalla di Mary Poppins, il luminaio Jack, è interpretato da Lin-Manuel Miranda, il genio di «Hamilton», musical da record di Broadway. Forse avete già cantato una sua canzone senza sapere che fosse sua: Miranda è tra gli autori delle canzoni del film Disney «Oceania».

Come ai vecchi tempi

Ormai siamo abituati agli effetti speciali fatti al computer, e li troveremo anche in «Il ritorno di Mary Poppins». Ma molto di ciò che vedrete è vero: hanno ricreato in studio la Londra degli Anni 30. E non solo:  hanno ricostruito un quadrante del Big Ben a grandezza naturale per la scena più importante del film.

Ombrelli parlanti

Uno dei personaggi più originali del sequel sarà… un ombrello parlante, che converserà con i protagonisti. Ed è un ombrello autentico: il regista non voleva che i bambini interagissero con un personaggio creato in computer grafica, quindi è stato costruito un pupazzo meccanico comandabile a distanza per rendere tutto più realistico.

Con un poco di… colore

Anche in questo film gli attori in carne e ossa entreranno in un mondo popolato di cartoni animati. Per dare maggiormente l’impressione che gli attori fossero immersi in un ambiente «a due dimensioni», lo scenografo John Myhre ha pensato di pitturare i costumi con colori vivaci in stile cartoon. L’effetto finale? Più che magico, sarà... supercalifragilistichespiralidoso!

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