Attenzione a non esagerare con le decorazioni di Halloween: potrebbero prendere vita senza che ve ne accorgiate. In occasione della festa dei morti di origine celtica esce anche in Italia, quasi in contemporanea con gli USA, «Piccoli brividi 2 – I fantasmi di Halloween», diretto dal Premio Oscar Ari Sandel che prende le redini del franchise avviato nel 2015 da Rob Letterman e che aveva incassato, nel mondo, 156 milioni di dollari.
Dimenticate però i protagonisti Zach, Hannah e Champ: al loro posto, in un’altra cittadina, troviamo Sarah – biondissima aspirante scrittrice col blocco della pagina bianca – e suo fratello Sonny, genietto delle scienze alle prese con il modellino della torre di Tesla. Insieme al fedele amico Sam, i due dovranno salvare la loro mamma dalle grinfie di Slappy (guai a chiamarlo “pupazzo”), che già aveva tormentato i protagonisti della pellicola precedente e che per l’occasione torna in libreria in due inediti racconti della serie da brivido di R.L. Stine, di 208 pagine l’uno, appena pubblicati da Mondadori.
Nato in Ohio nel 1943, Stine ha iniziato a inventare storie già a nove anni con una macchina da scrivere trovata in soffitta; nel 1992 crea i «Piccoli brividi», volumi del terrore per ragazzi che trovano un successo travolgente, vengono tradotti in 32 lingue, vendono 400 milioni di copie e lo rendono famoso in tutto il mondo. Danno inoltre forma a una serie televisiva omonima, creata da lui stesso, formata da 72 episodi e andata in onda dal 1995 al 1998.
E proprio lui, il vero R.L. Stine, compare alla fine di questo film nei panni del presentatore del Premio della Scienza. Jack Black, che lo interpreta, non appare a lungo sullo schermo perché durante la lavorazione della pellicola era impegnato sul set di un’altra storia di Halloween, «Il mistero della casa del tempo», che uscirà nei nostri cinema proprio il 31 ottobre.
Slappy
Slappy fa la sua prima apparizione ne «Il pupazzo parlante», settima storia della collana, e si anima grazie alle parole “Karru Marri Odonna Loma Molanu Karrano” – approssimativamente: “tu e io siamo uno, ora”. È un manichino da ventriloquo con un serio complesso napoleonico, destinato a diventare uno dei cattivi più popolari della serie e il principale antagonista della saga «Night of the Living Dummy». Compare in 10 libri dei «Piccoli brividi», un episodio di «Horrorland» ed è la voce narrante di «Piccoli brividi: SlappyWorld».
Jack Black e Madison Iseman avevano già lavorato insieme in «Jumanji ?" Benvenuti nella giungla»: interpretavano però lo stesso ruolo, la giovane Bethany e il suo avatar maschile all'interno del gioco, per cui non si incontravano mai sul set.
Dylan Minnette non ha potuto riprendere il personaggio di Zach con cui è stato protagonista del film precedente a causa delle riprese della serie Netflix che l'ha consacrato: «Tredici».
Già la scorsa pellicola citava a un certo punto Stephen King, a causa della diatriba tra il maestro dell'horror e lo scrittore per ragazzi. In questo caso il riferimento si fa più esplicito perché Jeremy Ray Taylor, che interpreta Sonny, è stato anche il Ben Hanscom nell'adattamento di «IT» del 2017. Guardando un palloncino rosso fluttuare vicino a un tombino, Jack Black dice allora: «Sapevo di aver avuto io questa idea per primo!».
«Piccoli brividi 2» è il terzo film targato Sony Pictures Animation che contiene degli orsetti gommosi viventi. I primi due sono «Piovono polpette» del 2009 e il successivo «Piovono polpette 2 ?" La rivincita degli avanzi» del 2013.
La maschera infernale ?" conosciuta anche come maschera maledetta ?" apparsa per la prima volta nell'undicesimo libro della serie, nel 1993, sarà protagonista del prossimo sequel. R.L. Stine ha affermato di essersi ispirato al figlioletto Max, quando durante Halloween si era messo un costume da Frankenstein che non riusciva più a togliere. Il copricapo tornerà ne «La maschera maledetta n.2» del 1997.
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