Tra pochi giorni è nelle sale con "Finché notte non ci separi", un film divertente e surreale
Pilar Fogliati sta vivendo un momento d’oro: il 29 agosto uscirà nelle sale “Finché notte non ci separi” e il 31 arriverà su Netflix il film “Romantiche”, da lei scritto, diretto e interpretato. Non solo. Ha doppiato Ansia nel film campione di incassi “Inside out 2” e tra poco tornerà sul set dell’amatissima serie di Rai1 “Cuori 3”.
Partiamo dalla commedia surreale con Filippo Scicchitano, che uscirà tra pochi giorni nei cinema.
«È vero, è una storia particolare. I protagonisti vivono entrambi una grossa crisi esistenziale durante la loro prima notte di nozze e il mio personaggio, Eleonora, fa dei piccoli tentativi di fuga perché non sa gestirla. Nella realtà non possono accadere cose del genere, ma è il bello del cinema se no non potremmo dire, quando capitano cose assurde, “sembra di essere in un film!”».
Cosa ama della sua Eleonora?
«Mi piace perché è impulsiva e profonda allo stesso tempo, ha una grande sensibilità ed è coraggiosa. Fa cose che io non avrei il coraggio di fare ed è più fumantina di me, in questo modo io mi “sfogo” e così a casa sto tranquilla (ride)».
La buona notizia è che un suo personaggio si sposa, dopo le due stagioni della serie Netflix “Odio il Natale”, in cui non trovava uno straccio di fidanzato. Per caso ce ne sarà una terza?
«No, ormai la vicenda si è conclusa. In tv funzionano i conflitti, se i protagonisti si sposano la storia è finita».
La devo contraddire: nonostante il lieto fine tra lei e il personaggio interpretato da Matteo Martari in “Cuori”, ci sarà la terza stagione.
«Vero, inizieremo a girare a Torino a gennaio, anche se non era prevista una terza stagione. Ma è stata un’esperienza talmente bella che quando ci è arrivata la proposta, ho subito chiamato Matteo e gli ho chiesto se anche lui avrebbe detto di sì. La gente si è appassionata alla serie, noi siamo felici e quindi perché no? E poi puoi raccontare l’evoluzione della chirurgia anche fino agli Anni 90».
Sa già cosa accadrà?
«No, penso stiano ancora scrivendo la sceneggiatura».
E veniamo alla sua di sceneggiatura, da cui è nata la commedia “Romantiche”, in cui interpreta quattro ragazze molto diverse che vanno tutte dalla stessa psicologa.
«Sono molto felice che un film come il mio, un’opera prima che mi ha dato soddisfazione anche in sala, abbia una seconda vita sulle piattaforme di streaming. Se il concetto di Roma Nord va Oltreoceano, abbiamo conquistato il mondo!».
Com’è nata questa commedia?
«Il regista Giovanni Veronesi mi ha invitata nel suo programma su Rai Radio2 (“Non è un paese per giovani”, ndr) dove ho improvvisato vari personaggi e lui mi ha detto che alcuni avrebbero potuto funzionare approfondendoli. Così ho scritto una sceneggiatura assieme a lui, un produttore si è fatto avanti e abbiamo fatto il film! Mi ha stupito quello che è accaduto dopo che è uscito nei cinema: ho vinto il Nastro d’Argento come migliore attrice e due Globi d’Oro, uno sempre come migliore attrice e l’altro come migliore commedia. Ne sono orgogliosa e felice».
Ha dato la voce ad Ansia in “Inside out 2”. È stata la sua prima volta al doppiaggio in un cartone animato?
«No, avevo fatto anche “IF - Gli amici immaginari”. In realtà dopo il diploma all’Accademia Silvio d’Amico volevo fare la doppiatrice, ma è un ambiente molto chiuso dove è difficile entrare. Ho iniziato con piccoli lavori, tipo in un episodio di “CSI” ho fatto la voce che esce da un’autoradio... Poi ho iniziato a recitare e un po’ ho abbandonato il sogno di fare doppiaggio, finché è arrivata questa opportunità enorme».
Come ha scelto la voce di Ansia?
«Ho pensato di fare la voce tipica di chi tiene un sorriso stampato e i denti serrati. Ho fatto un provino che è stato mandato negli Stati Uniti e dopo due settimane ho ricevuto una mail in cui mi dicevano: “Pilar, sei la nostra Ansia!”».
In quali occasioni diventa ansiosa?
«Lo sono abbastanza di mio, ma lo divento ancora di più quando non riesco a essere puntuale oppure se non mi sento a mio agio».
L’emozione in cui si identifica di più?
«Quella con cui ho meno dimestichezza è la rabbia, tendo a scappare dai conflitti. Invece quella in cui mi ritrovo di più è la gioia, sono abbastanza positiva e cerco sempre il lato positivo nelle cose e nelle persone».
Ultimamente si è concentrata molto sul genere commedia. Rispecchia di più il suo modo di essere?
«Mi piace stare con le persone e farle ridere, però ho anche io come tutti dei momenti di grande pesantezza. Quando sei un’osservatrice sei anche molto sensibile e posso diventare parecchio malinconica».
Il suo compagno (l’imprenditore Severiano Recchi) cosa le dice dei personaggi, spesso “sentimentalmente instabili”, che interpreta?
«Mi chiede perché scrivo queste cose e se sono autobiografiche. Io rispondo che serve per esorcizzare certi pensieri. Do voce a tutti i miei dubbi e timori sul futuro, non li nascondo mai, nemmeno a lui».