The Post, l’intervista a Meryl Streep e Tom Hanks

Nel film di Spielberg sono la proprietaria (Katherine Graham) e il direttore del giornale (Ben Bradlee) che sfidò la Casa Bianca

Tom Hanks e Meryl Streep in «The Post»
1 Febbraio 2018 alle 10:54

La prima sensazione, per quanto banale possa sembrare, è di incredulità. «Starò sognando?» pensi mentre ti siedi allo stesso tavolo con Meryl Streep e Tom Hanks. Anche perché siamo a Milano, non a Hollywood! Poi subentra un po' di preoccupazione: speriamo che non abbiano la luna storta...

Pericolo scampato: carisma a parte, sono due delle persone più disponibili mai incontrate. Lei quando riesce risponde alle domande in italiano (che ha studiato un po' in gioventù) e chiede lumi sulla città che la ospita: «È vero che qui una volta c'è stata una guerra di cinque giorni?». Sì, signora, le Cinque giornate di Milano... Intanto lui firma copie del suo primo libro (una raccolta di racconti, «Tipi non comuni») e sembra lusingato che molti dei fan italiani ne abbiano una con sé.

Meryl e Tom sono in tour per promuovere uno dei film più attesi della stagione: «The Post», diretto da Steven Spielberg (anche lui è venuto a Milano, ma si è mostrato solo in conferenza stampa). La pellicola esce in Italia il 1° febbraio e, ambientata nel 1971, racconta una pagina storica del giornalismo americano: la battaglia in nome della libertà di stampa tra la Casa Bianca, dove ai tempi c'era Richard Nixon, e i quotidiani «New York Times» e «Washington Post» (che ha dato il titolo al film), ansiosi di diffondere informazioni scottanti sulla guerra in Vietnam, i cosiddetti «Pentagon Papers».

Chi sono i personaggi che interpretate in questo film?
Meryl Streep: «Katherine Graham è l'editrice del ?Post?, una donna che si trova a rilevare il giornale di famiglia in un momento delicatissimo, non solo per le difficoltà economiche della testata, ma soprattutto perché gli Stati Uniti sono alle prese con il dramma della guerra in Vietnam. Questa prova sarà per lei durissima, ma le farà prendere finalmente coscienza di sè».
Tom Hanks: «Io invece interpreto Ben Bradlee, il direttore del ?Post?. Un giornalista vecchio stampo, che non sopporta l'idea di farsi sfuggire una notizia. Un duro, che però non ha problemi ad accettare, anche in una società maschilista come quella dell'epoca, che il suo capo sia una donna. Insieme sfideranno il potere, rischiando il fallimento e perfino la prigione. E alla fine vinceranno».

Signora Streep, che ricordi ha di quegli anni?
Meryl Streep
: «Per le donne era molto più difficile farsi strada. Ricordo che quando avevo vent'anni mia madre mi disse: ?Non imparare mai a battere a macchina, altrimenti finirai a fare la segretaria?. Era difficile seguire le proprie ambizioni e di una ragazza spesso interessava più la bellezza dell'intelligenza. Un pregiudizio che colpisce anche Katherine, che pure era cresciuta in una famiglia ricca e dalle amicizie potenti».

Con Bradlee le cose vanno però diversamente.
Tom Hanks
: «Sì, perché lui la rispetta, capisce che chi rischia di più è lei. E poi Ben stima Katherine più di quanto non lo faccia lei stessa, e questo sarà decisivo per farne una persona più serena e felice».

Non è solo un film sul giornalismo, ma anche il ritratto di una donna che si ritrova a comandare in un mondo dove l'ultima parola l'hanno avuta  sempre e solo gli uomini.
Meryl Streep
: «È così. Quando Katherine entra nella sala riunioni, si ritrova circondata da decine di uomini convinti di saperne molto più di lei. Del resto erano gli anni in cui, durante una cena tra amici, era normale che quando si cominciava a parlare di politica le signore uscissero dalla stanza». 

Anche oggi, come allora, negli Stati Uniti c'è un presidente che non ha molta simpatia per i giornalisti.
Tom Hanks
: «A me interessa ribadire solo un concetto: quando la stampa fa il suo lavoro, protegge i diritti del popolo. Chi sostiene che è nemica della gente, mente sapendo di mentire. I fatti sono fatti, e meno male che c'è chi li racconta, oggi come nel 1971». 

A proposito di fatti da raccontare: il recente scandalo a sfondo sessuale che ha coinvolto alcuni big di Hollywood ha riproposto il tema del rispetto verso la donna. 
Tom Hanks
: «È emersa una realtà molto chiara, che non si presta a equivoci. E mi sembra ridicolo confondere il cosiddetto diritto di ?flirtare? con comportamenti che trasformano un uomo in un predatore sessuale».
Meryl Streep: «Le cose stanno cambiando, ma è normale che ci voglia tempo. Spesso mi accorgo che verso le donne c'è un atteggiamento di sufficienza quasi inconsapevole. Io sono più famosa di mio marito, ma quando consultiamo un avvocato o chi cura i nostri investimenti, loro si rivolgono sempre a lui...».

Negli Stati Uniti qualcuno spera che la star della tv Oprah Winfrey, malgrado le sue ultime smentite, si candidi alle elezioni presidenziali che si terranno nel 2020. E voi? Meryl potrebbe fare il presidente e Tom il vice...
Tom Hanks
: «No, per carità! Oprah ha una grinta incredibile, sono certo che quando si alza dal letto ha già mille idee su come rendere migliore il mondo in cui viviamo. Io al mattino faccio fatica anche a rispondere al telefono!».
Meryl Streep: «Ha ragione Tom: Oprah è unica, e noi tifiamo per lei».

La trama

1971, il «New York Times» pubblica stralci dei «Pentagon Papers», documenti top secret che dimostrano le bugie di vari presidenti americani sulla guerra in Vietnam. La Casa Bianca blocca la pubblicazione, ma nel frattempo anche il «Washington Post» entra in possesso dei «Papers»: Katherine Graham, proprietaria del giornale, e Ben Bradlee, direttore del quotidiano, devono decidere se sfidare il presidente Nixon.

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