«Rebel in the Rye»: trailer del nuovo film con Kevin Spacey e Nicholas Hoult

Esce il film sulla storia biografica dello scrittore geniale J.D. Salinger, diretto da Danny Strong. Nelle sale dal 15 settembre.

22 Luglio 2017 alle 13:00

Sono appena stati rilasciati il trailer e la locandina di Rebel in the Rye, il biopic sullo scrittore J.D. Salinger autore del classico Il Giovane Holden. Nell'aprile del 2014 è stato annunciato che lo sceneggiatore e attore Danny Strong avrebbe fatto il suo debutto alla regia con questo film. Il regista ha adattato la sceneggiatura del film, ha cambiato il titolo nell'attuale Rebel in the Rye e ha completato le riprese: oggi abbiamo un primo sguardo al film, che riguarda la gioventù e il genio dello scrittore J.D. Salinger nei primi anni '40.

Il film è la storia del leggendario e misterioso scrittore Salinger, nel film viene narrata la sua gioventù ribelle fin quando lo scrittore ha combattuto in prima linea durante la seconda guerra mondiale, dove venne assegnato alla divisione controspionaggio dove sfruttò la sua competenza in francese e tedesco per interrogare i prigionieri di guerra. Il film si focalizza sul periodo del dopo guerra dello scrittore afflitto da "Disturbo post-traumatico da stress" che ha portato al suo libro Il Giovane Holden.

Il film presenta un cast impressionante che include Nicholas Hoult (X-Men: L'inizio, Equals, Skins) che interpreta JD Salinger, Kevin Spacey (House of Cards, American Beauty, i soliti sospetti) che interpreta Whitt Burnett (il professore di Salinger), Sarah Paulson (American Horror Story, 12 anni schiavo) come Dorothy Olding, Brian D'Arcy James (Il caso Spotlight) come Giroux, Victor Garber (Sicario, Titanic) come Sol Salinger e Zoey Deutch (Prima di domani, Proprio lui?) come Oona O'Neil. Le riprese sono iniziate nell'aprile del 2016 a New York e successivamente il film ha avuto la sua premiere al Sundance Film Festival il 24 gennaio 2017.

Kenneth Slawenski ha iniziato a scrivere J.D. Salinger: A Life dopo la morte dello scrittore nel 2010, che era notoriamente schivo e spesso misterioso riguardo alla sua vita personale. Non esiste alcuna prova ufficiale che Salinger abbia incanalato la sua depressione attraverso i suoi personaggi, ma questo è ciò che Slawenski implica nel suo libro.

 

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