“Richard Jewell”: il nuovo film di Clint Eastwood è al cinema

Il film racconta la storia vera dietro l’attentato terroristico ai giochi olimpionici del 1996 ad Atlanta

Una scena di "Richard Jewell"
16 Gennaio 2020 alle 09:30

Clint Eastwood è al cinema dal 16 gennaio con la sua ultima fatica cinematografica: “Richard Jewell”. Il film racconta la vera storia dell’uomo che sventò l’attacco terroristico alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

Richard Jewell, un ragazzo timido e buono, era la guardia di sicurezza che diede l’allarme dopo aver avvistato uno zaino sospetto abbandonato su una panchina. Dapprima osannato come un eroe, nel giro di pochi giorni l'uomo si trasformò nell’indiziato numero uno a causa di semplici dubbi della polizia, a cui fecero eco in maniera massiccia le accuse dei media.

Il film descrive cosa accade quando semplici sospetti diventano la storia che viene raccontata e le assurde conseguenze di quando questa diventa più importante e nota della verità stessa. Diffamato dall’FBI e dalla stampa, nonché emarginato dalla massa, Richard Jewell vide la sua vita sgretolarsi, solo per aver compiuto al meglio il suo lavoro.

Il cast del film è straordinario: Sam Rockwell (“Tre manifesti a Ebbing, Missouri”) è Watson Bryant, l’avvocato che Richard Jewell assunse in sua difesa. Kathy Bates (“Misery non deve morire”) è Bobi, la madre di Richard, mentre Jon Hamm (“Mad Men”) è l’investigatore capo dell’FBI che seguì le indagini. Olivia Wilde (“La vita in un attimo”) è la giornalista Kathy Scruggs, mentre Paul Walter Hauser (“Tonya”) è Richard Jewell.

Il film è basato sulla storia comparsa nell’articolo dal titolo “American Nightmare - The Ballad of Richard Jewell” (pubblicato su Vanity Fair) ed è prodotto, tra i tanti, anche da Leonardo DiCaprio e Jonah Hill.

"Richard Jewell" si aggiunge a quelle storie care al regista in cui l’America diventa teatro di una massa umana volubile che prima plasma e porta in trionfo i suoi eroi, per poi gettarli nella polvere. È anche una critica marcata a chi detiene il potere di muovere le opinioni, come i media e le Forze dell’ordine, accusati di essere spesso troppo sbrigativi nell’affibbiare ruoli e nel dare giudizi.

Con una regia ben architettata e una storia che ci porta a riflettere su come oggi sia più importante quello che raccontiamo che non la realtà - tema più che mai attuale - Clint Eastwood firma un altro film da non perdere al cinema. 

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