Suburra, cinque buoni motivi per vedere il film

Questo film del 2015 di Stefano Sollima ci porta nella Roma di Suburra, con Pierfrancesco Favino, Elio Germano e Claudio Amendola

Pierfrancesco Favino in Suburra  Credit: © 01 Distribution
24 Ottobre 2017 alle 11:30

«Suburra», il film del 2015 di Stefano Sollima, racconta la storia di una grande speculazione edilizia, il Water-front che trasformerà il litorale romano in una nuova Las Vegas. Per realizzarla servirà l’appoggio di un politico corrotto e invischiato nella malavita, interpretato da Pierfrancesco Favino, di Numero 8 (Alessandro Borghi), capo di una potentissima famiglia che gestisce il territorio e, soprattutto, di Samurai interpretato da Claudio Amendola, il più temuto rappresentante della criminalità romana e ultimo componente della Banda della Magliana.

A inceppare definitivamente il perfetto meccanismo saranno, in realtà, dei personaggi che vivono ai margini dei giochi di potere come Sebastiano (Elio Germano), un PR viscido e senza scrupoli, Viola (Greta Scarano) la fidanzata di Numero 8 e Manfredi (Adamo Dionisi), il capoclan di una pericolosa famiglia Sinti.

«Suburra», che nell’antica Roma era il quartiere dove il potere e la criminalità si incontravano segretamente, è una crime story che si esaurisce in un arco temporale brevissimo. Sette giorni in cui ogni personaggio coinvolto proverà ad anticipare le mosse dell’altro scatenando una guerra senza quartiere. Sette giorni prima che che il governo, e con esso la Suburra, crolli.

Ecco 5 buoni motivi per non perdervi il film.

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