Pillola blu o pillola rossa? Il primo, inimitabile e unico "The Matrix" fu una vera rivoluzione. Uscito nel 1999, colpì come un calcio volante perfettamente eseguito l’immaginario del pubblico: una miscela esemplare di duelli a colpi di arti marziali (in slow motion), esplosive sparatorie da manuale e spiegoni new age che ha ridefinito il cinema e il suo linguaggio. Non solo il cinema, a dire il vero: i rallentamenti durante gli scontri a fuoco sono stati copiati dai videogiochi, con il bullet time che da "Max Payne" in poi è diventata una vera e propria regola grammaticale di molti sparatutto. L’originale "The Matrix" ha lasciato un segno indelebile nella cultura pop. Il nuovo "The Matrix Resurrections" (disponibile in edicola dal 22 marzo con Tv Sorrisi e Canzoni al prezzo di 14.90€) riuscirà a essergli pari o si dimostrerà uno scivolone insipido come i due precedenti seguiti?
A proposito di videogame, date un'occhiata a "The Matrix Awakens", la demo da scaricare gratuitamente su Xbox e PlayStation ambientata nell’universo di "The Matrix".
Nell’originale "The Matrix", scoprivamo che il mondo “reale” è una gigantesca simulazione: nel futuro, le macchine hanno conquistato la Terra e usano gli esseri umani come pile per generare elettricità. Visto che gli schiavi umani rendono di più se sono impegnati a far qualcosa, sono tutti inseriti in un gigantesco videogame in realtà virtuale dove vivono le loro vite ignari di essere in una simulazione. Qualcuno però vede oltre la cortina fumogena digitale: Thomas Anderson, alias Neo, “sente” che qualcosa non quadra. Ecco quindi che viene liberato dalla resistenza umana, che gli svela l’orrenda verità: il mondo è una gigantesca fogna in rovina, in cui i pochissimi umani sganciati dalla simulazione delle intelligenze artificiali lottano con le unghie e con i denti contro le macchine tra condotti di liquami e rifiuti organici che al confronto il deserto radioattivo di "Mad Max" sembra una vacanza in un resort paradisiaco. Neo si unirà alla lotta e scoprirà come combattere le Intelligenze Artificiali dentro la simulazione, alterando a suo favore le regole del gioco. Dentro Matrix, Neo diventerà un semidio onnipotente, dimostrando di essere l’Eletto che tutti aspettavano.
L’impatto culturale di "The Matrix" è stato letteralmente incommensurabile: se non impossibile, sarebbe una sfida titanica anche solo elencare film, serie tv, videogiochi, fumetti che hanno reso omaggio alle sequenze di combattimento, allo stile di Neo e della sua banda, o alla filosofia della “matrice” in cui gli umani sono intrappolati. "The Matrix" ha avuto anche due seguiti ("Reloaded" e "Revolutions", usciti nel 2003), che se da una parte hanno teoricamente completato la storia, dall’altra si sono rivelati abbastanza sotto le aspettative, deludendo i fan con delle storie tutto sommato scontate rispetto all’originale.
Il cast
Per il ritorno di Neo al cinema, in regia c'è solo uno dei due registi dell'originale, Lana Wachowski. Sul set, troviamo Keanu Reeves insieme a Carrie-Anne Moss. Manca Laurence Fishburne, che nell’originale era Morpheus, il “liberatore” di Neo, sostituito in questo quarto episodio da una versione alternativa interpretata da Yahya Abdul-Mateen II (lo abbiamo visto nella serie tv "Watchmen" e in "Greatest Showman"). Vedremo anche Jonathan Groff ("Glee", "Looking"), Neil Patrick Harris (il Barney Stinson di "How I Met Your Mother") e Jessica Yu Li Henwick ("Iron Fist", "Il Trono di Spade").
La trama (spoiler alert!)
Dove eravamo rimasti. Al termine della “vecchia” trilogia, Neo e la sua amata compagna Trinity si sacrificavano pur di arrivare alla città delle macchine e strappare una risicata pace tra esseri umani e Intelligenze Artificiali. Ma cosa succedeva a Neo? Zion, l’unica città umana sopravvissuta e messa a dura prova da un attacco spietato dei droni di Matrix, sarebbe sopravvissuta? Trinity era veramente morta? "The Matrix Resurrections" vuole dare una risposta a queste domande, partendo proprio dalla sorte di Neo. Cercheremo di non “spoilerare” troppo, ma se volete andare al cinema e scoprire tutto nel buio della sala, vi consigliamo di saltare le prossime righe e passare alla prossima scheda.
Neo è ritornato a essere Thomas Anderson, nella simulazione delle macchine. Sono passati venti anni (come da noi) e ora Thomas è il designer del videogioco "Matrix", che due decenni fa ha fatto sognare folle di gamer in tutto il mondo. Qualcosa però non quadra: Thomas “sente” di nuovo che non è tutto come sembra. E come nel 1999, un equipaggio del mondo “vero” cerca di salvarlo dalla Matrice. Questa prima parte di "Resurrections" è una via di mezzo tra un seguito e un remake, un po’ come è già successo per "Episodio VII" di "Star Wars". L’operazione funziona: tra citazioni su se stessi, abbattimento della quarta parete, alzate di sopraciglio al pubblico, battute ironiche sul marketing che ha spinto Warner Bros a fare un seguito per raggranellare qualche decina di milioni di dollari senza sforzo, appassionati veterani di "The Matrix" e nuovi spettatori si godranno la prima oretta del film (che dura quasi due ore e mezza) nel confort di una storia che già conoscono. Nella seconda metà del film. Neo cerca di chiudere i conti con il passato e mettere una pietra su tutto quello che è rimasto in sospeso, con altri 90 minuti di ottovolante con effetti speciali, in cui volano calci volanti, fiumi di piombo, esplosioni, missili ed elicotteri. Qui ci sono un po' di confusione e di salti logici, ma il film resta comunque nei binari legittimi di quello che ci saremmo aspettati da un seguito di "The Matrix".
Andiamo a vederlo?
Siamo entrati in sala per l’anteprima con molti timori: come abbiamo già scritto, Matrix 2 e 3, a chi vi sta scrivendo, non sono piaciuti moltissimo. Il rischio che "The Matrix Resurrections" fosse un’altra curva mancata della singola regista rimasta al comando non era del tutto infondato. Probabilmente Resurrections dividerà il pubblico tra chi apprezzerà il remake-seguito, esaltando le trovate originali e le idee carine, che pure ci sono, e chi invece non gli riconoscerà la capacità di essere pari al primo, cosa che tutto sommato sarebbe stato difficile realizzare. Noi ci siamo divertiti e siamo usciti dalla sala convinti che Resurrections abbia schivato il rischio della pellicola realizzata solo per batter cassa, anche se magari priva del guizzo originale e geniale del capostipite. Certo, la storia ha diverse incertezze e in un paio di occasioni il filo logico si è un po’ perso, ma i nuovi personaggi sono convincenti e divertenti al punto giusto. Non è il miglior "The Matrix", ma è il migliore dopo l’originale.
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