“Un altro giro”: al cinema il Miglior film straniero degli Oscar 2021

Esce nelle sale il 20 maggio il nuovo film di Thomas Vinterberg con Mads Mikkelsen, premiato agli scorsi Academy Awards

Esce il 20 maggio al cinema “Un altro giro”, vincitore dell'Oscar come Miglior film straniero 2021
18 Maggio 2021 alle 10:34

Esce al cinema il 20 maggio “Un altro giro”, il film di Thomas Vinterberg (“Festen - Festa in famiglia”) premiato agli scorsi Oscar come Miglior film straniero. Nel cast: Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Magnus Millang, Lars Ranthe e Maria Bonnevie

La trama

Quattro amici, tutti docenti di una scuola superiore desiderosi di una scossa nelle proprie vite, durante una cena si confrontano su una teoria secondo la quale saremmo dovuti tutti nascere con una piccola quantità di alcol nel sangue, utile a favorire una maggiore apertura mentale e aumentare la creatività, per iniziare un esperimento. Cominciano così ad assumere tutti i giorni la quantità d’alcol che permette loro di mantenerne un livello costante nel sangue. I primi risultati sono entusiasmanti, ma man mano che quello iniziato come un gioco si trasforma in una dipendenza, i quattro dovranno capire come mantenere (o meno) il controllo delle loro vite.   

Il trailer

La teoria da cui il gruppo parte nella sua folle impresa è dello psicologo norvegese Skårderud, secondo cui l’essere umano nasce con un deficit di 0,05% di alcol nel sangue, che lo priverebbe di quella leggerezza utile a raggiungere una maggiore libertà personale. Uomini come Churchill hanno contribuito a vittorie importanti come quella della Seconda Guerra Mondiale contro i tedeschi sotto un perenne effetto alcolico; Hemingway trovava ispirazione per i suoi celebri scritti dopo aver alzato un po’ il gomito. 

“Un altro giro” mostra pregi e difetti dell’alcol: estrema spensieratezza e nera disperazione. Lo fa raccontando la storia di quattro uomini di mezza età, con vite chiuse in routine tradizionali, che vengono sconvolte in bene e in male dalla sfida a cui si sottopongono. Quello di Vinterberg, in tal senso, non è un film di vie di mezzo: è una commedia leggera e un dramma profondo, che riesce a trattare in modo ironico una dipendenza seria. È un omaggio alla saggezza irrazionale e alla libertà di ritrovare se stessi in un pizzico di follia, anche se le conseguenze talvolta possono essere nefaste.

Dopo "Kursk" (2019), storia della tragedia dell’omonimo sottomarino, e in seguito a successi internazionali come “Il sospetto” (2012), sempre con Mads Mikkelsen, e “Festen” (2019), che vinse il Premio della Giuria al Festival di Cannes, Thomas Vinterberg torna al cinema con un film tragicomico che ne conferma il talento e che provoca lo spettatore mettendolo di fronte all’imprevedibilità dell’animo umano.  

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