Dai nuovissimi The Wolf of Wall Street ai cult come Vanilla Sky, ecco dieci nuove pellicole in streaming da non perdere
Nelle ultime settimane Netflix, come fa senza sosta da quando è approdato in Italia, ha continuato a implementare la sua Library, inserendo ogni giorno film nuovi a disposizione dei suoi utenti.
Abbiamo deciso di darvi qualche consiglio sulle ultime uscite, indicandovi per lo meno 10 dei film appena introdotti che non dovreste proprio perdervi.
Naturalmente si spazia dai thriller come Zodiac di David Fincher, a commedie recentissime quali Una notte la leoni III. Ma non mancano neanche nomi come Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio e Johnny Depp.
Suburra, Stefano Sollima (2015)
Dopo Gomorra (a cui evidentemente ci richiama il titolo) e Romanzo Criminale, questo Suburra ci racconta una Roma ostile, crudele e cupa, in cui criminalità e politica si intrecciano come nei peggiori incubi dei complottisti nostrani: destra neofascista di periferia, Vaticano, zingari con manie di grandezza e immancabile mafietta locale. Ormai si tratta di un genere a sé stante e funzionante (vedi varie esportazioni), che Sollima interpreta magistralmente con una regia che richiama in parte la tradizione italica degli anni passati, e in parte ammicca ai modernismi americani dell'azione hollywoodiana. Cast di alto livello con i soliti impeccabili Elio Germano e Pierfrancesco Favino, ma anche uno straordinario Alessandro Borghi (da vedere anche in Non essere cattivo) e un inedito Claudio Amendola.
L'ultimo samurai, Edward Zwick (2003)
Storie lontane che si fanno Cinema, ma cinema di quello popolare (nel senso buono del termine) con una narrazione lineare e da manuale. Ci troviamo nel Giappone di quasi-fine Ottocento, quando l'Imperatore Meiji aprì definitivamente le porte all'Occidente superando l'antico tradizionalismo della società feudale (per semplificare). Ultima baluardo della tradizione, i Samurai, che paradossalmente erano stati i primi a spingere verso la modernizzazione, ma ora si trovano alle corde, pronti a estinguersi, o, dato il loro caratteraccio, a lottare per non essere sterminati. Tom Cruise è un veterano dell'esercito statunitense (che appoggia l'Imperatore), il quale verrà catturato dai Samurai, venendo a contatto con la loro cultura, la loro durezza e il loro fascino. Molti combattimenti, grande ritmo (150 minuti che passano rapidamente).
The Wolf of Wall Street, Martin Scorsese (2013)
Quinta volta insieme per la consolidata coppia Scorsese-DiCaprio, in questo caso nel film più lungo del regista italoamericano (due minuti in più di Casinò), ma anche forse il più matto e giocherellone. La storia è ispirata alla vicenda reale del signor Jordan Belfort, un broker newyorkese senza freni di cui vediamo l'ascesa e l'indispensabile caduta, come nella tradizione del self made man da Brecht in poi. Da sottolineare la presenza del buon Jonah Hill, ma vale il prezzo del biglietto anche la breve comparsata di Matthew McConaughey, quell'anno vincitore dell'Oscar come miglior attore per Dallas Buyers Club. Cinque Nomination all'Oscar per The Wolf of Wall Street, ma nessuna statuetta all'attivo, probabilmente per gli eccessi che contraddistinguono il film, non proprio in linea con il buon costume dell'Academy.
Inception, Christopher Nolan (2010)
Film più nolaniano che mai, con un Leonardo Di Caprio ormai ben oltre l'apice della sua carriera (siamo subito dopo Shutter Island e Revolutionary Road, appena prima che anche Tarantino si rivolga a lui per Django). Inception è un film spettacolare dal punto di vista visivo, la cui azione si traduce in una trama piuttosto complessa e volutamente ingarbugliata, per lasciare tutto in sospeso fino alla fine (e anche a film finito, le discussioni con i vostri amici vi lasceranno qualche dubbio sull'interpretazione di alcuni passaggi). Intrattenimento ben riuscito. DiCaprio, tanto per farvi capire, è un ladro di idee che penetra nella mente delle sue vittime nel sonno (momento in cui sarebbe più facile penetrarvi); cosa succederà quando un grosso industriale orientale gli chiederà di provare a innestare un'idea, invece di rubarla?
Una notte da leoni 3, Todd Phillips (2013)
Terzo episodio della mai dimenticata saga nata spontaneamente dopo il successo gigantesco del primo episodio (qui da noi intitolato Una notte da leoni, in inglese The Hangover). La squadra è sempre la stessa, a garanzia di una serie di gag divertenti e situazioni paradossali. Questa volta Alan deve essere portato in un ospedale psichiatrico, e saranno i suoi compagni di sventura ad accompagnarlo. Nel viaggio, purtroppo, vengono assaliti ed entrano in un giro si soldi rubati e ricatti tra gang che renderanno il loro viaggio lievemente più complicato del previsto. Bradley Cooper e Galifianakis mattatori, ma grande spazio anche per il personaggio di Leslie Chow (che nel primo episodio si era visto meno). Probabilmente non all'altezza del primo film, ma comunque meglio del secondo e molto divertente.
Blow, Ted Demme (2001)
Film amato dalle generazioni che in quegli anni andavano al liceo, con un Johnny Depp ancora bello e dannato (stavolta con capello lungo e biondo) e una Penelope Cruz in forma fisica smagliante. Diretto da Ted Demme (compianto nipote del più famoso Jonathan) racconta la vita del carcerato George Jung e delle scorribande che tra gli anni Settanta e Ottanta l'hanno visto trasformarsi da piccolo spacciatore da spiaggia di marijuana a uno dei maggiori trafficanti mondiali di droga, collaborando con personaggi del calibro di Pablo Escobar. Storia di amicizia, droga e tradimenti, questa pellicola ha anche contribuito a riavvicinare il vero Goerge Jung alla figlia, che dopo l'uscita del film andò a trovarlo in carcere per la prima volta.
V per Vendetta, James McTeigue (2005)
Film che ha avuto un enorme seguito anche fuori dal cinema negli ultimi anni, ma di cui si accorsero in pochi quando uscì nelle sale nel 2005. Tratto dalla graphic novel di Alan Moore e David Loyd (lo stesso anno girarono anche Costantine traendo spunto della loro opera) è ambientato in un'Inghilterra distopica guidata da un regime nazionalista con polizia segreta e il vizio della repressione violenta. In questo contesto V, indossando una maschera bianca che ritrae il volto di un terrorista cattolico del XVII secolo -che, ai suoi tempi, tentò di far saltare in aria il Parlamento inglese- organizza la rivolta, incontrando sulla sua strada una giovane orfana (ottima Natalie Portman) piena di odio per il Governo responsabile della morte dei suoi genitori. Film da vedere assolutamente, non foss'altro perché quella maschera e quei personaggi -vedi il look di Anonymous- sono diventati il simbolo della ribellione all'oppressione nei giorni nostri (per la gioia di chi la disegnò per il film).
The Town, Ben Affleck (2010)
Un bel noir con cui Ben Affleck si dimostra regista essenziale e di grande carisma (prima di Argo). Siamo a Boston, e un gruppo di sbandati riesce a rapinare un istituto di credito portandosi via una ragazza come ostaggio; tutto funziona e l'ostaggio viene rilasciato indenne sulla spiaggia, ma i quattro hanno il sospetto che questa potrebbe averli riconosciuti e, quindi decidono di incaricare Doug (Ben Affleck) della faccenda, il quale la segue, la abborda e finirà per innamorarsene. Le rapine continuano -bellissima la sequenza in cui si vestono da suore- ma nel buon Doug si insedia il desiderio di mettere la testa a posto e, nel frattempo, la polizia è ossessionata dalla necessità di incastrare la banda. Impossibile trovare un tempo morto all'interno di The Town, un film in cui la tensione tiene incollati alla sedia fino alla fine.
Zodiac, David Fincher (2007)
Che sia il film più bello di David Fincher? Lasciamo a voi la risposta. Quello che vi diciamo è che è un thriller torbido, che si infila nei soliti bassistinti dell'umano e della cronaca nera americana con la maestria del grande genio. Come in Seven, anche qui siamo sulle tracce di un serial killer, con la differenza che questa volta la storia è più o meno vera (verissima nel suo ispirarsi all'ignoto killer che spaventò San Francisco negli anni Sessanta e Settanta). Grande terzetto di attori, con il predestinato Jake Gyllenhall, un non ancora famosissimo (ma già bravo) Marc Ruffalo e Robert Downey Jr.
Vanilla Sky, Cameron Crowe (2001)
Remake americano del film spagnolo di Alejandro Amenàbar, con cui guardacaso condivide la protagonista femminile (Penelope Cruz, per la prima volta a Hollywood). Film che è stato molto criticato ai tempi in cui esordì, ma che è ben fatto è riesce bene a ingannarci quando gioca tra il sogno e la veglia, tra l'immaginazione e ciò che davvero sta succedendo. David (Tom Cruise) è un belloccio più che benestante, lavora nella casa editrice ereditata dai genitori e fidanzato con Julie (di cui non è necessariamente innamorato), ma una sera incontra Sofia, avvenente ballerina per cui si prende una sbandata; correndo in macchina però, David e Julie hanno un incidente che lo fa finire in carcere per omicidio e lo sfigura nel volto prima e nell'animo poi...