Tra tutte le commedie romantiche della storia del cinema, Harry ti presento Sally è sicuramente una tra le più amate. Ambientata in una splendida New York, il film ha divertito, e continua ancora oggi a divertire, le generazioni di tutti i tempi.
Quando fu proiettato nelle sale, nel lontano 14 luglio del 1989, nessuno si aspettava questo grande successo né si poteva immaginare che il film potesse reggere il confronto con blockbuster di spessore come Batman, uscito a giugno del 1989, o Indiana Jones e l’ultima crociata, in sala da maggio dello stesso anno.
Fu tuttavia il passaparola a decretarne la fortuna,tanto da catapultare nei cinema milioni di persone in cerca di una risposta alla semplice domanda che è anche il tema del film: possono un uomo e una donna restare solo buoni amici?
Costato 15 milioni di dollari, ne incassò oltre 90 e ricevette anche una nomination agli Oscar per la miglior sceneggiatura originale, firmata da Nora Ephron. Sono passati ormai più di 25 anni dall’arrivo in sala del film di Rob Reiner e, nonostante i numerosi passaggi televisivi, forse c’è ancora qualcosa che non sapete.
Abbiamo così raccolto 10 curiosità su questo cult cinematografico.
La scena presso il Katz che ha fatto storia
La celebre scena in cui Meg Ryan si prende gioco di Billy Crystal non ha fatto solo la storia del film, ma persino quella della piccola tavola calda dove è stata ambientata. Girata presso il Katz's Deli di New York, il locale è ormai molto famosoe ha deciso di rendere omaggio al film con una simpatica scrittadove si legge: "Where Harry met Sally... hope you have what she had!” (Dove Harry ha incontrato Sally… Spero prendiate quello ha preso lei).
Una mamma famosa
La simpatica signora che all’interno del Katz esclama: “Quello che ha preso la signorina” è Estelle Reiner, mamma del regista del film. La frase è stata talmente apprezzata da rientrare nella classifica delle “100 migliori citazioni dell’American Film Institute”, posizionandosi al 33esimo posto.
Hai capito Meg Ryan
Nora Ephron ha dichiarato che l’idea della scena del ristorante è stata frutto della creatività di Meg Ryan. Sempre di quest'ultima la proposta di girarla in un luogo pubblico pieno di gente. La scena fu così provata per la prima volta in un ristorante, di fronte a una platea di donne divertite e di uomini visibilmente imbarazzati.
Vere storie d'amore
I segmenti delle coppie innamorate che all’inizio del film raccontano le loro storie sono tutte tratte da vicende vere. Fu il regista a intervistare le coppie più interessanti. A raccontare le storie non sono tuttavia le persone protagoniste, ma dei veri attori.
L'ispirazione dei due protagonisti
Il personaggio di Harry è ricalcato sulla figura di Rob Reiner che, all’epoca, stava cercando di riprendersi da un divorzio ed era piuttosto depresso. Il personaggio di Sally, ottimista, incontrollabile, eccessivamente allegra, trae invece ispirazione da Nora Ephron. I due si sono confrontati moltissimo sul diverso modo in cui le donne e gli uomini si approcciano all’amore, al sesso e alle relazioni in generale.
Il primo finale
Nella prima versione della sceneggiatura i due protagonisti non finiscono insieme. La Ephron lo riteneva un finale molto più realistico. Solo in un secondo momento il regista e la sceneggiatrice hanno capito che Harry e Sally si appartenevano e che non ci poteva essere un finale diverso da quello scelto.
Omaggi cinematografici
Lo split screen utilizzato nel film nella scena in cui Harry e Sally parlano al telefono è un omaggio a un film del 1959, diretto da Michael Gordon e intitolato Pillow talk (Il letto racconta). All’epoca, Hollywood era costretta a rispettare delle regole molto severe dovute al Codice Hays pertanto in un film non si poteva mostrare una coppia a letto né si potevano fare esplicite allusioni sessuali. In Harry ti presento Sally, invece, la scelta dello split screen viene in parte utilizzate per omaggiare la pellicola del ’59, ma anche per evidenziare il rapporto d’amicizia tra i due.
La famosa libreria
Il terzo incontro tra Harry e Sally avviene all’interno di una libreria di Broadway chiamata Shakespeare and Co. La piccola libreria fu chiusa diversi anni dopo in seguito all’apertura di un Barnes & Noble nell’Upper West Side. Fu questo evento a ispirare a Nora Ephron la storia di una piccola libreria che cerca di sopravvivere nonostante l'apertura di un grande colosso. Fu così che nel 1998 arrivò C’è Posta per te, film che trae in realtà anche ispirazione da Scrivimi fermo posta di Ernst Lubitsch.
Il sassolino mai tolto
Nora Ephron si disse molto soddisfatta del film, ma l’unica cosa che non riuscì mai a mandare giù fu il titolo. Se fosse tornata indietro nel tempo ne avrebbe sicuramente scelto un altro.
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