Vi spieghiamo il successo straordinario di “Avatar 2”

"La via dell’acqua" è il sottotitolo del secondo capitolo della saga, che solo nel nostro Paese ha già infranto la barriera dei 30 milioni di euro

12 Gennaio 2023 alle 07:56

Era una scommessa: tornare dopo oltre dieci anni con un sequel che non sfigurasse nei confronti del film che ha incassato più di ogni altro nella storia del cinema, “Avatar” (2009). E ora il regista James Cameron può dire di averla vinta, perché i numeri di “Avatar - La via dell’acqua” sono già strepitosi. A Capodanno, 20 giorni dopo l’uscita, il film aveva già incassato 1,4 miliardi di dollari, procedendo a un ritmo persino più alto del predecessore (che, lo ricordiamo, fino a oggi ha guadagnato 2,92 miliardi). Anche in Italia la musica non cambia: il film ha già superato i 30 milioni di euro di incasso, lasciando a distanze “siderali” successi come “Minions 2” (14,7) e “Doctor Strange nel multiverso della follia” (13,6). Ma come ha fatto? Il prezzo maggiorato dei biglietti in 3D può aver aiutato, certo, ma non basta a spiegare un simile successo. Vediamo gli altri motivi...

Il mix giusto

«Quando fai un sequel vuoi che il pubblico ritrovi le cose che ha amato, ma vuoi anche stupirlo» ci ha spiegato il regista James Cameron in un incontro in video con tutto il cast. «Quindi ritroviamo il meraviglioso mondo del pianeta Pandora, ma anche nuove creature, come i giganteschi Tulkun e un clan di alieni Na’vi completamente nuovo: i Metkayina, che vivono in simbiosi con l’acqua. La trama poi è più sfaccettata rispetto a quella del “capostipite”, che in fondo era molto semplice». Tra i temi che si aggiungono c’è quello della famiglia: Jake (Sam Worthington) e Neityri (Zoe Saldana) creano una relazione molto complessa con i loro quattro figli e in particolare con Kiri, adolescente Na’vi che hanno adottato e che scoprirà di avere un grande potere. E poi c’è Spider, un bambino umano che passa il suo tempo con la famiglia di Jake ed è una sorta di quinto figlio...

Effetti super

«Sono molto soddisfatto dalla qualità della Cgi (le immagini digitali con cui è “disegnato” il mondo fantastico di Pandora, ndr)» prosegue Cameron. «Sarebbe inutile avere a disposizione tanti bravi attori se poi non riuscissimo a trasferire le più sottili sfumature delle loro espressioni sui volti “alieni” dei personaggi. E questa volta ci siamo voluti spingere ancora oltre». L’impresa più difficile è stata quella di applicare la tecnica della “motion capture” alle riprese in acqua, cosa che non era mai stata fatta prima. «L’acqua crea un sacco di riflessi e falsi riferimenti che rendevano impossibile ottenere buone immagini digitali: c’è voluto un anno e mezzo solo per superare questo ostacolo».

Un tocco di ecologia

Perfettamente attuale è il messaggio “ideologico” del film: un inno al rispetto della natura e dell’ambiente. Mentre gli umani non si curano minimamente di devastare l’ecosistema di Pandora, i Na’vi vivono perfettamente in simbiosi con le altre creature, con cui riescono persino a “parlare”.

Ritorni a sorpresa

Non è ormai un mistero per nessuno che il terribile colonnello Quaritch, morto alla fine del primo film, è stato “resuscitato” per il sequel (ma non vi diremo come). «Beh, in fondo è un film di fantascienza, no?» dice, come per giustificarsi, l’attore Stephen Lang. «Nel primo film il mio personaggio era a tinte forti ma un po’ a senso unico: una sorta di squalo che puntava dritto verso la preda. Questa volta abbiamo sviluppato la sua personalità, aggiungendo sfumature». Altro ritorno sorprendente è quello di Sigourney Weaver, che però interpreta un nuovo personaggio. Se in “Avatar” era la scienziata Grace Augustine, qui diventa... una ragazzina di 14 anni! Cioè Kiri, la figlia adottiva dei protagonisti: «Per calarmi nella parte sono anche tornata a scuola a seguire delle lezioni con ragazzini tra i 12 e i 15 anni» dice l’attrice.

Donne alfa

«Zoe Saldana, Sigourney Weaver e Kate Winslet hanno creato un trio di personaggi femminili possenti, tre vere “donne Alfa”» dice Cameron. Anche se, beffardamente, di Kate Winslet (che interpreta la coraggiosa Ronal) si è parlato soprattutto perché avrebbe battuto un record di Tom Cruise, restando in apnea sott’acqua per sette minuti!

Attenti alla sindrome

Insomma, il mondo perfetto di Pandora sarebbe così entusiasmante che si è parlato addirittura di una “sindrome da Avatar” con sintomi come malumore, irritabilità e profonda insoddisfazione, che coglierebbe gli spettatori incapaci di tornare alla dura realtà dopo essersi immersi in tanta bellezza. Ma questa, più che una nuova malattia, ci sembra una scaltra trovata promozionale.

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