Fabrizio Biggio: «Grazie a Fiorello sono ritornato in tv»

Affianca lo showman in "Viva Rai2!", il programma del mattino più pazzo di sempre che ora riparte dopo la pausa natalizia

15 Gennaio 2023 alle 08:50

Fabrizio Biggio è tornato in tv, stavolta all’alba. Anzi prima dell’alba. Da novembre è al fianco di Fiorello in “Viva Rai2!”, visibile in diretta alle 7.15 del mattino su Rai2 e poi su RaiPlay. Dopo la pausa natalizia, il programma ricomincerà dal 16 gennaio, con tutta la banda dentro il “glass”, lo “studio casotto” trasparente allestito davanti alla sede Rai di via Asiago a Roma.

Biggio, possiamo definirlo come il suo grande ritorno in tv?
«Come ritorno in tv non poteva andarmi meglio: accanto a Rosario!».

Fiorello le ha detto: «Mi servi tu per il programma dell’alba»?
«Mi ha chiamato questa estate, era il 27 giugno, il giorno del mio compleanno. Squilla il telefono e vedo: “Rosario”. “Non è possibile che si sia ricordato!”. E, infatti, non era così. Mi ha detto: “Nel caso io dovessi fare qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto anni fa, tu ci saresti?”».

A che cosa si riferiva?
«Tre anni fa stavo passando vicino alla Rai dove lui faceva “Viva Asiago10!”. Non ci eravamo mai incontrati, anche se mi aveva mandato messaggi di stima e affetto. Mi vede e mi chiama: “Siediti accanto a me!”. Abbiamo fatto un paio di settimane insieme».

Visto e preso.
«Ci si divertiva. Allora come ora si crea quel clima caldo delle chiacchiere al bar: si parla di tutto con leggerezza anche se a noi piace pure la “polemmmica”».

Fiorello era il suo mito.
«L’ho sempre seguito e ammirato. Adesso avendolo lì accanto è un privilegio: sono lo spettatore in prima fila e alla veneranda età di 48 anni suonati sto imparando da lui».

Una lunga carriera alle spalle ce l’ha pure lei.
«Io sono un attore comico: ho fatto film e programmi, ma mi mancava l’intrattenimento della tv. Non parto da zero, ma è come giocare con un fuoriclasse: Fiorello è il mio Maradona».

Che cosa ha portato lei nel programma?
«L’occhio assonnato? La prima domanda di chi mi ferma per strada è: “Ma come fai ad alzarti la mattina?”».

A che cosa ha rinunciato?
«A poco, la sera sono un “divanista”, mi piace stare sul divano a guardare la tv. Ora mi metto a letto alle 9 e mezzo aspettando che arrivi il sonno. È come avere il jet lag. Con Fiorello scherziamo sugli orari: “Dove siamo, a Tokyo?”».

Dove c’è la sua impronta?
«Nel momento delle “anteprime” quando io e Fiorello guardiamo la telecamera e diamo il “buongiorno”. Le idee più strampalate nascono in redazione il giorno prima, la cosa più stupida è quella che faremo il giorno dopo».

Canterà anche sul tetto dello studio?
«Certo! C’è un solo un piccolo problema: sono stonato. Però sono andato pure al Festival di Sanremo nel 2015. Per fare quel pezzo (“Vita d’inferno”, ndr) con Francesco Mandelli ho provato tre mesi!».

A proposito di Mandelli, suo socio dei Soliti idioti: c’è stata la “reunion” dopo dieci anni.
«Ci eravamo fermati per non stufare, ma eravamo stanchi anche noi. La nostra è un’amicizia tormentata. Poi la scorsa estate ci siamo ritrovati: “Come ripartiamo?”. A quel punto è arrivato Fiorello...».

Le scenette in cui interpretavate gli elfi di Babbo Natale erano divertenti ed educate.
«Tantissimi bambini ci seguono, vengono pure fuori dallo studio alla mattina prima di andare a scuola: abbiamo voluto fare qualcosa per loro».

Quindi i Soliti idioti sono tornati?
«Saremo a teatro ad aprile, abbiamo deciso di andare direttamente dalla gente senza passare dal cinema o dalla tv. Stiamo scrivendo lo spettacolo».

Dalla comicità demenziale alla comicità adulta?
«I Soliti idioti erano nati su Mtv, una tv giovane, e poi hanno preso anche un pubblico adulto. I nostri tormentoni li ripetevano tutti. Alcuni sono tornati di moda su TikTok».

Eravate la coppia del politicamente scorretto: i bulli, i preti esperti di marketing, famiglie terribili...
«All’epoca si poteva, ora tante cose non ce le farebbero fare, questo è uno dei motivi per cui andiamo a teatro: vogliamo continuare a essere quell’elemento di rottura».

Come si passa dal successo dei Soliti idioti a una vita più discreta?
«È stata una scelta. Per me il mondo dello spettacolo è lavoro, mentre la vita sono la famiglia, i figli, gli amici e i viaggi. Dopo quel periodo allucinante, ho fatto “Stracult”, una cosa tranquilla e serena in seconda serata su Rai2».

Rai2 per lei non era sconosciuta.
«La conosco bene! Ha delle potenzialità incredibili e sono felice di esserci e un domani poter dire: “È la rete più bella del telecomando!”».

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