Golden Globe 2019: tutte le nomination

Da «A star is born» a «La fantastica signora Maisel» passando per «Black Panther» e «Il ritorno di Mary Poppins»: tutti i candidati ai 76esimi premi della stampa estera americana

Sandra Oh e Andy Samberg  Credit: © Getty
6 Dicembre 2018 alle 16:32

Sono appena stati annunciati i candidati ai 76esimi Golden Globe, i premi assegnati al cinema e alla televisione dalla stampa estera americana. Le statuette saranno assegnate nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 gennaio (ora italiana) al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, in California, durante una cerimonia presentata da Andy Samberg e Sandra Oh.

Televisione

Nessuno dei due attori è nuovo al palco dell'Hollywood Foreign Press Association: Samberg infatti ha già vinto, nel 2014, il premio come miglior interprete comedy nella pluri-premiata serie «Brooklyn nine-nine». Sandra Oh, grazie al ruolo di Cristina Yang in «Grey's anatomy», è stata la miglior attrice non protagonista del 2006 e ci riprova adesso da protagonista, con l'acclamata «Killing Eve», in lizza come miglior serie drammatica e già interamente disponibile su TimVision. Restando in ambito televisivo, sembrano confermate le tendenze degli Emmy Awards dello scorso settembre: mentre perde quota «The Handmaid's Tale», trionfano da una parte il duo comedy formato da Rachel Brosnahan e Alex Borstein, con la serie Amazon «La fantastica signora Maisel»; dall'altra l'ex Fonzie di «Happy days», Henry Winkler, e Bill Hader – interpreti (ma il secondo è anche creatore, sceneggiatore e regista) del thriller grottesco «Barry» targato HBO. Grande assente: la miniserie «Maniac», firmata da Cary Jojy Fukunaga per Netflix.

Cinema

Sul versante cinematografico, invece, pare di essere tornati al 2017: a due anni di distanza dal record di «La La Land», che vinse tutti e sette i premi a cui era candidato (diventando il film col maggior numero di Golden Globes nella Storia), si fa meno acceso il duello fra quel regista, Damien Chazelle, e Barry Jenkins, che si dovette accontentare “solo” della statuetta per il miglior film drammatico con «Moonlight». Nell'edizione 2019, il primo gareggia con «First man – Il primo uomo», che accumula in totale 2 nomination; il secondo firma invece l'adattamento del romanzo di James Baldwin, «Se la strada potesse parlare», candidato a 3 premi. Tutti e due, però, sono estromessi dalla categoria miglior regista.

Accanto ai 15 anni di Elsie Fisher, attrice comedy per il bel «Eighth grade», e alle doppiette di Regina King e Amy Adams (entrambe attrici non protagoniste e attrici di miniserie) tornano, in maniera sparsa, anche gli attori di quella 74esima edizione. Da Emma Stone (che condivide la cinquina con Rachel Weisz e porta a 5 le candidature de «La favorita») a Mahershala Ali, ancora attore non protagonista in «Green book» e ancora Joel Edgerton, in veste però di regista di «Boy erased – Vite cancellate», il suo protagonista Lucas Edges e Nicole Kidman, quasi irriconoscibile in «Destroyer».

Il grande assente di questi reparti è invece «Widows – Eredità criminale» del Premio Oscar Steve McQueen. Come previsto, fa invece incetta di nomination la coppia del momento, Lady Gaga e Bradley Cooper: lei candidata come attrice drammatica e autrice della canzone originale «Shallow», lui come regista e attore. «A star is born» conquista in tutto 5 nomination. Se la dovrà vedere con un altro rock-movie campione d'incassi, «Bohemian rhapsody», e la camaleontica performance di Rami Malek. Ottimo risultato anche per «Il ritorno di Mary Poppins», candidato a 4 globi (stranamente non a quello per il brano musicale), ma la vera sorpresa dell'anno continua a essere «Black Panther».

L'Italia, che gareggiava con «Dogman», «Lazzaro felice» e «Sulla mia pelle», rimane purtroppo fuori dalla categoria del film in lingua straniera: non ci resta che tifare per l'italo-americano Marco Beltrami, compositore delle sconvolgenti musiche di «A quiet place – Un posto tranquillo», uscito da noi lo scorso aprile e disponibile in DVD.

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