Ai registi non piace come è impostato il vostro televisore

Christopher Nolan chiede alle aziende costruttrici di togliere dalle impostazioni iniziali quel sistema che trasforma ogni film in una «soap opera». E noi vi spieghiamo come sbarazzarvene

Christopher Nolan nel 2011 sul set di «Il cavaliere oscuro - Il ritorno» a New York  Credit: © Getty Images
12 Settembre 2018 alle 16:57

Vi è mai capitato di acquistare un nuovo, fiammante televisore in alta definizione, di provarlo guardando un titolo spettacolare trovandovi però di fronte a un film che assomigliava «un po' troppo» alla realtà, rovinando di fatto la visione?

Viene chiamato «soap opera effect». Ma di cosa si tratta?

L'effetto soap opera è il risultato della cosiddetta «motion interpolation», ovvero un sistema, inserito da diversi anni in quasi tutti i televisori, che (per farla breve e più semplice possibile) inserisce dei fotogrammi di raccordo tra quelli reali, rendendo così più «fluida» la visione. È una tecnologia creata per rendere più coinvolgenti le immagini dello sport, per esempio, oppure degli eventi dal vivo. Ma applicata al cinema può diventare un incubo.

Fin qui, però, il problema pare semplice: basta non attivare il sistema, o applicarlo solo agli eventi «live». Peccato che i costruttori, da tempo, abbiano scelto di fornire i propri televisori con la «motion interpolation» come impostazione di default. In parole povere: quando lo accendi per la prima volta ce l'hai. E se non sai dove si toglie, te lo tieni.

Ed è qui che entrano in gioco un paio di maestri del cinema contemporaneo, stanchi, probabilmente, di sapere che i loro film, così accuratamente realizzati, vengono puntualmente «massacrati» dall'effetto soap opera. E così, Christopher Nolan e Paul Thomas Anderson, con la collaborazione del sindacato dei registi americani, in questi giorni sono scesi in campo aprendo un dialogo con le aziende che costruiscono televisori. La richiesta è semplice: togliere la «motion interpolation» dalle impostazioni iniziali, lasciando agli utenti la scelta di attivarla successivamente o meno.

È un'iniziativa senz'altro lodevole, ma in attesa di capire se le aziende vorranno essere sensibilizzate su questo argomento «cinefilo», vi ricordiamo che in tutti i vostri televisori la «motion interpolation» può essere disattivata nelle impostazioni, piuttosto facilmente.

Non la trovate? Sappiate che ogni marchio ha chiamato questo sistema in modo diverso: per esempio, nei televisori Samsung si chiama «Auto Motion Plus» o «Clear Motion Rate», sugli LG è TruMotion, sui Panasonic è Intelligent Frame Creation, sui Sony il nome è MotionFlow, e via dicendo.

Consultate il vostro libretto di istruzioni. Si può fare!

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