Quante volte al momento di scegliere in quale cinema andare trovate dei nomi o delle sigle strani? Ecco un glossario essenziale per vedere il vostro film preferito al massimo della qualità
IMAX, 4K, DOLBYATMOS, THX, DIGITAL 3D: non sono i siluri lanciati durante la battaglia navale su foglio quadrettato durante l’ultima riunione in ufficio, ma le sigle che trovate quando volete prenotare due poltrone nel vostro cinema preferito. Acronimi misteriosi ma che hanno un potere magico: vedere un film con tecnologia 4K cambia veramente l’esperienza e le due orette che passerete di fronte a Spectre, il nuovo film di James Bond, o lo spettacolare The Walk. Scopriamo assieme il loro significato in questo glossario essenziale per cinefili 2.0.
Dolby ATMOS
Dolby ATMOS – Praticamente tutti i cinema italiani, compresi quelli dell’oratorio, dispongono di un sistema Dolby, che quindi permette di distribuire il segnale sonoro sulle casse disposte attorno al pubblico. Quando siete al cinema, vedete un'esplosione sulla destra e la sentite provenire dalla stessa direzione, è merito del Dolby. L’ultima frontiera è l’ATMOS, un sistema sempre di Dolby che gestisce fino a 128 canali diversi per creare un ambiente sonoro ancora più realistico, soprattutto grazie a speaker piazzati nel soffitto: in particolare, sentirete il suono venire non solo da dietro o da destra e sinistra, ma anche dall’alto.
IMAX
E' una tecnologia che permette di proiettare un film con una risoluzione superiore e su schermi molto più grandi. Un film Imax viene proiettato usando una pellicola da 70 mm al posto delle classiche da 35 mm, mentre nel caso di cinema IMAX digitali si utilizza la tecnologia 2K e 4K. Lo schermo è curvo e più vicino allo spettatore, che ha l’impressione di essere “avvolto” dalla proiezione. È molto usato in parchi a tema, visto che la tecnologia IMAX viene usata spesso per documentari naturalistici. In Italia, al momento esistono due sale IMAX "ufficiali", entrambe vicino a Milano; l’UCI Pioltello e il Multiplex di Sesto San Giovanni.
THX
THX – Contrariamente a quanto pensano in molti, il THX non è un sistema audio come il Dolby, ma una certificazione che attesta che una sala cinematografica è in grado di riprodurre la colonna sonora di un film secondo determinati standard. Il THX è una creatura di George Lucas, che ha voluto creare un livello qualitativo per i suoi film (il nome è ispirato al protagonista del suo primo lungometraggio, THX 1138, che in Italia è arrivato con il titolo L’uomo che fuggì dal futuro). In pratica, se una sala vuole la certificazione THX deve far venire i tecnici di Lucasfilm che fanno una serie di test, esami e calibrazioni e poi attestano che è tutto a posto.
4K
È la risoluzione con cui è girato e proiettato il film. L’immagine è composta da pixel, come sul televisore piatto nel vostro salotto: la maggior parte dei cinema proietta in una risoluzione vicina al Full HD (1920 x 1080 pixel), ma da un paio di anni sono arrivati i proiettori 4K in diversi cinema italiani, che proiettano immagini da 4096 x 2160 pixel, ovvero un numero quattro volte superiore di pixel. Vedere un film in 4K vuol dire riuscire a scorgere dettagli pazzeschi, come i capelli dei protagonisti oppure le “scrittine” sui cartelli. In Italia, circa 500 sale su 3.300 hanno un proiettore 4K, e fino ad ora sono arrivati circa 10-15 film in 4K ogni anno. Quindi, dovete cercare molto bene per trovare un film in 4K!
Per apprezzare la qualità 4K del filmato, settate 4K nelle impostazioni di qualità
3D
3D - Il 3D al cinema viene realizzato proiettando due immagini sullo schermo: indossando gli occhialini che vi forniscono all’entrata, ognuno dei vostri due occhi vede una sola immagine, che risulta invisibile all’altro occhio. In questo modo, arrivano al vostro cervello due immagini, che verranno combinate in una sola tridimensionale. Il trucco funziona perché le due lenti fanno passare solo una delle due immagini mostrate sullo schermo: per questo sembrano occhiali da sole, perché passa molta meno luce.
HFR
Normalmente, i film che vedete al cinema sono in 24 FPS: vuol dire che in ogni secondo di visione, vengono proiettati 24 fotogrammi sullo schermo, e il vostro occhio li trasforma in un'immagine in movimento. Visto che lo standard a 24 FPS è ?vecchio? praticamente come il cinema e i fratelli Lumière, recentemente è stato creato un nuovo standard a 48 FPS, denominato ?High Frame Rate? (da cui la sigla HFR) che proietta il doppio dei fotogrammi. Il primo film ad arrivare in Italia con questa tecnologia è stato Lo Hobbit, nel dicembre 2012. Com'è vedere un film HFR? Visto che siamo ?abituati? a vedere i film a 24 FPS da tutta la vita, la prima impressione è disorientante: i personaggi sembrano ?velocizzati?. Dopo qualche tempo (venti minuti o un'ora, è soggettivo), l'occhio normalmente si abitua. Generalmente, l'HFR funziona meglio con le scene realizzate digitalmente e con il 3D, che risultano molto più luminose del 3D classico.
Per vedere correttamente il video qui sopra, settate la qualità a 1080p/60fps