“Joker” mania! Il mondo ama (e imita) il clown del film con Joaquin Phoenix

Dopo gli otto minuti di applausi alla 76ª Mostra del cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro per il Miglior film, la pellicola del regista Todd Philips è diventata campione d’incassi nel mondo

Sulla scalinata Joker balla sulle note della canzone “Rock and Roll Part 2” di Gary Glitter (1972) conosciuta come “Hey song”, perché in tutto il brano l’unica parola è “Hey”. Per i passi, Phoenix si è ispirato a un celebre pezzo di Ray Bolger
7 Novembre 2019 alle 17:03

Dopo gli otto minuti di applausi alla 76ª Mostra del cinema di Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro per il Miglior film, la pellicola del regista Todd Philips è diventata campione d’incassi nel mondo: "Joker" ha superato gli 850 milioni di dollari a fronte dei 55 spesi per realizzarla. E negli Usa è il titolo “vietato ai minori” più visto di sempre.

La maschera copiatissima
Quando si fa buio in sala in un cinema di Milano, c’è chi sussurra: «Questo film va visto almeno due volte perché è un capolavoro!». Gran parte del merito è del protagonista Joaquin Phoenix, già in odore di Oscar. Nel 2009 una statuetta (postuma) era andata anche a Heath Ledger, scomparso l’anno prima: aveva indossato i panni del Joker in “Il cavaliere oscuro”. Ma qui Phoenix si è allontanato molto dal classico “cattivo” di Batman. Qui Joker è prima di tutto Arthur Fleck. Non a caso “fleck” in inglese significa “macchia”, macchia morale ma anche di sangue: Arthur infatti è un uomo malato. Un aspirante comico con un disturbo neurologico paradossale: esplode in risate involontarie nei momenti sbagliati, quando non c’è nulla da ridere. Il suo trucco da clown è diventato un fenomeno virale attraverso app e filtri fotografici sui social, così come Joker nel film diviene un eroe di cui tutti indossano la maschera. Proprio come è accaduto in quest’ultimo Halloween: costume e maschera del Joker sono andati a ruba per i travestimenti.

La scala famosissima
Ultimo dei reietti in una cupa Gotham City riscatta con le sue azioni violente quelli come lui, che vivono ai margini e si sentono rifiuti della società. La scena più famosa del film è ambientata su una scalinata (nella realtà è nel Bronx, a New York, dove da settimane vanno in pellegrinaggio centinaia di turisti per farsi un selfie ballando come Joker). Si trova di fianco al civico 1165 di Shakespeare Avenue e sulle mappe online di Google è indicata come “Joker stairs”, “La scala Joker”. Ma i residenti del quartiere si lamentano: «Lasciateci in pace, la scala è nostra!».

Ispirazione ricchissima
Ha la giacca rossa come il Joker di Cesar Romero in “Batman” del 1966, ma è molto diverso dal Joker di Jack Nicholson in “Batman” del 1989 o da quello fumettoso di Jared Leto in “Suicide Squad” (2016). Phoenix si è ispirato alla comicità dolceamara di Charlie Chaplin. E sono tante le scene che citano film con Robert De Niro: da “Taxi Driver” a “Re per una notte”. Nel film De Niro ha il ruolo di Murray Franklin, un comico che conduce un talk show serale di successo. Arthur lo adora ma... Senza togliere la sorpresa a chi non ha visto il film, diciamo solo che avrà con lui un duro scontro. Sul set anche De Niro e Phoenix si sono “scontrati”: il primo voleva leggere insieme il copione, l’altro no. Dopo qualche bizza da star, hanno fatto pace. I due attori hanno saputo calarsi nel ruolo. Phoenix ha addirittura perso 23 chili per essere Arthur, irresistibile quando dice: «Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma ora mi rendo conto che è una commedia».

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