Se c'è una cosa su cui Jurassic World può fare affidamento, è l'immensa schiera dei fan di Jurassic Park. Fanno i difficili perché hanno saputo alcune cosette (tra le quali che il film non è diretto da Spielberg ma da Colin Trevorrow, che la rossa protagonista non è Julianne Moore ma Bryce Dallas Howard, che il dinosauro cattivo è un ibrido e neppure è mai esistito, che John Williams non ha fatto la colonna sonora), ma alla fine non potranno resistere e andranno al cinema. I produttori, gli sceneggiattori e il regista lo sanno, così come sanno che quel pubblico sarà più numeroso di quello composto da chi non ha mai visto il film, ma sarà molto più esigente.
Come fare per ingraziarselo? Come ottenere che il fan di Jurassic Park esca contento dalla sala e torni a comprare il biglietto, magari accompagnato da un gruppo di amici scettici? Ovvio: è necessario chiarire, il più spesso impossibile, che Jurassic World è sì adatto a tutti, ma è pensato principalmente per i fan, gli unici in grado di decifrare tutta una serie di scene che fanno riferimento agli altri film del franchise.
E voi? Siete dei veri fan? Avete colto tutti i riferimenti? Confrontatevi con quelli che abbiamo trovato noi: vi abbiamo preparato una lista dei 10 imperdibili Easter Eggs di Jurassic World che ricordano Jurassic Park.
John Williams. What else?
E si parte subito con l'elemento che con più evidenza si riallaccia a Jurassic Park: ovvero la mitica colonna sonora composta da John Williams, autore di quasi tutte le musiche per Spielberg dai tempi di Sugarland Express (1974). Non ce ne voglia il buon Michael Giacchino, autore della soundtrack di Jurassic World, ma la carica emozionale che quelle note trasmettono - specie all'inizio del film, quando i protagonisti arrivano sull'isola ?" non viene neanche lontanamente raggiunta dalla nuova colonna sonora. Forse in sede di montaggio se ne sono accorti ed è per questo che il film è zeppo di pezzi di Williams che affiorano qua e là.
Esumare dinosauri è (ora) un gioco da ragazzi
Appena arrivati al parco, i due fratellini Zach e Grey, protagonisti del film, entrano in uno spazio dedicato alle attività interattive dove c'è una bimba che gioca a diseppellire delle ossa di dinosauro: l'inquadratura e anche la forma dell'osso richiama perfettamente la scena iniziale di Jurassic Park, in cui vediamo Alan (Sam Neill) e i suoi collaboratori intenti nello stesso lavoro.
Bentornato, Mr. DNA!
Chi non si ricorda il simpatico cartone animato che ?" in Jurassic Park ?" spiegava come gli scienziati fossero riusciti nell'impresa di riportare in vita i dinosauri? Per pochi secondi lo ritroviamo nel centro che accoglie i nuovi visitatori, su un touch screen sul quale Grey si butta a capofitto. In Italia non abbiamo potuto apprezzare gli sforzi del regista ?" doppiatore del cartone ?" che cerca di imitare la voce del doppiatore originale (Greg Burson, ormai passato da tempo a miglior vita), ma a quanto pare sono stati aggiunti degli effetti sonori che hanno fatto sì che quasi non ci si accorgesse della differenza!
“Qui non si bada a spese!”
La frase che John Hammond - il creatore di Jurassic Park, interpretato nei primi due film della serie da Richard Attenborough - era solito ripetere, è ripresa in questo film da Masrani (Irrfan Khan), il nuovo proprietario del parco, che in più situazioni ricorda il suo predecessore. L'assenza di Attenborough è particolarmente toccante, in quanto l'attore è scomparso l'estate scorsa, e un omaggio al suo personaggio era più che atteso, in effetti... Beh, i fan non possono restare delusi: perché la memoria di Hammond sia davvero imperitura, eccogli dedicata una statua d'oro.
Il best-seller di Jeff Goldblum
In Jurassic Park Ian Malcolm è il cinico matematico che fin dalle prime battute mette in chiaro la sua avversità al progetto di Hammond. Interpretato da Jeff Goldblum, il suo personaggio torna anche nel primo sequel, ovvero Il mondo perduto e ogni fan in cuor suo sperava di ritrovarlo in Jurassic World, ma l'attore non compare in alcun cameo. Eppure possiamo dire - utilizzando una frase che il suo personaggio apprezzerebbe ?" che la natura ha trovato la sua strada per permettere a Malcolm di apparire nel film: non in carne e ossa, ma sulla copertina del libro ?God Creates Dinosaurs? che Zara, la assistente di Claire (la Dallas Howard, zia dei due ragazzi), legge sulla monorotaia. Sembra che il libro sia stato un successo, a giudicare dal fatto che qualche minuto dopo lo ritroviamo sulla scrivania di Lowery. Uscirà anche da noi?
La T-shirt porta(s)fortuna
Al centro che sovraintende tutte le operazioni del parco conosciamo Lowery, un tecnico che sembra ricalcato sul fan tipo di Jurassic Park: occhiali, barbetta, sguardo intelligente e aspetto un po' trasandato. Sulla sua scrivania, lo abbiamo già detto, c'è il libro di Malcolm, in bilico sullo schermo del computer tiene dei pupazzetti di dinosauro e sotto la camicia - attenzione - si intravede la maglietta di Jurassic Park! Particolare che gli costerà una bella strigliata da parte di Claire, che non considera di buon auspicio ricordare quel parco, visto come è andata a finire... Col senno di poi, Claire non aveva tutti i torti!
La garanzia del caos
Nel primo film, una delle scene più memorabili è sicuramente quella in cui Malcolm, facendo un po' il galletto con Ellie (Laura Dern), spiega la teoria del caos, mettendole due gocce d'acqua sulla mano e dimostrandole che ognuna segue una sua direzione, senza nessun apparente motivo. Si tratta di uno degli ultimi momenti di calma prima della catastrofe, ma la tensione è palpabile e la teoria del caos esposta da Malcolm risulta subito allarmante alle orecchie dello spettatore. Cercando di riprendere quella stessa suspense, in Jurassic World due gocce di sangue cadono sul polso di un soldato, e ovviamente seguono direzioni diverse... Ora siamo tutti avvertiti: è l'inizio della fine.
Momento nostalgia jurassica
Durante la loro fuga disperata dal terribile dinosauro che li ha fiutati, Grey e Zach trovano rifugio nel vecchio centro visitatori ?" ormai distrutto e mai ristrutturato ?" del primo film. La scena, ovviamente sottolineata dalle note di John Williams, sembra un vero e proprio tour tra i cimeli della saga. Nell'ordine troviamo: lo striscione con la scritta ?When Dinosaurs Ruled the Earth?; i murales sulle pareti; gli occhiali a infrarossi usati dal piccolo Tim; alcune ossa del dinosauro ucciso dal T-Rex nell'ultima scena ambientata in quel luogo... E, per finire in bellezza, scappano con la stessa Jeep (contrassegnata dal numero 029) che utilizzava John Hammond.
Tiè, Jurassic Park 3
Si sa che molti hanno storto il naso quando - nel terzo capitolo del franchise - lo spinosauro ha avuto la meglio sul tirannosauro. Ebbene, in Jurassic World, questa specie è totalmente snobbata: nonostante compaiano dinosauri di tutti i tipi, di spinosauri neanche l'ombra. Almeno finchè non entra in scena l'idolo di tutti i fan: ovvero il t-rex, stavolta occupato a combattere contro il cattivo di turno, ovvero l'indominus rex. Nella colluttazione, piuttosto violenta, i due dinosauri distruggono lo scheletro di uno spinosauro: ?Opps!?, sembra dire il t-rex, per nulla dispiaciuto.
Passione Animatronic
Con il perfezionamento delle tecniche digitali, è sempre più raro l'impiego degli animatronic, ovvero i pupazzi robotici utilizzati per le scene più ravvicinate e che non necessitano di tanti movimenti. Jurassic Park ne aveva utilizzati tantissimi raggiungendo effetti sorprendenti; Jurassic World cerca di omaggiare questa tradizione nella scena in cui Claire e Owen (Chris Pratt) trovano l'apatosauro morente. Togliete l'apatosauro e mettete un triceratopo e farete pace con l'improvvisa sensazione di deja-vu!
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