Massimo Boldi e Christian De Sica: «Siamo tornati amici come prima»

Dopo 13 anni di separazione girano un nuovo film insieme. E Sorrisi è sul set. I protagonisti della storica coppia comica dei «cinepanettoni» ci raccontano perché si sono lasciati e come si sono ritrovati

Massimo Boldi e Christian De Sica in posa per Sorrisi durante le riprese del loro prossimo film «Amici come prima»  Credit: © Gianmarco Chieregato
5 Luglio 2018 alle 12:26

Questa è la storia di un’amicizia ritrovata. E senza neanche l’aiuto di Maria De Filippi... Noi di Sorrisi siamo stati i primi a dare la notizia che la storica coppia Boldi-De Sica sarebbe tornata insieme per girare un film dopo 13 anni di separazione. E per primi (e unici, questa è una super esclusiva!) siamo qui sul set a documentare i ciak d’avvio del film.

Diciamo subito che, anche se uscirà sotto Natale, questo film (il titolo, «Amici come prima», dice già molto) non è il solito «cinepanettone».

I modelli di riferimento sono più quelli della classica commedia all’italiana, quindi non solo gag fini a se stesse ma momenti di comicità al servizio di una trama solida. Una trama che vede Christian De Sica costretto a travestirsi da donna perché l’unico modo di riavvicinarsi all’amico Massimo Boldi ed evitare che la figlia (Regina Orioli) venda tutto il patrimonio di famiglia è quello di presentarsi sotto le spoglie di una irreprensibile e severa badante.

La scena a cui assistiamo è ambientata in una villa in Brianza con un nobile passato e un presente da location per matrimoni. I soffitti e le pareti affrescate fanno da quinte alla scena e i condizionatori sparano aria gelata per contrastare il bollore provocato dai riflettori. Christian De Sica, oltre che protagonista, è anche il regista e visto che è sempre in scena, si fa dare una mano per dirigere dal figlio Brando.

Da dietro i monitor della regia assistiamo alla scena che stanno girando. Il copione prevede che la coppia si lasci andare in uno scatenato ballo sudamericano ricordando i bei tempi della gioventù, e mentre Boldi agita delle maracas, De Sica, seppur ingioiellato e fasciato in un austero tailleur nero, muove la sua parrucca platinata a ritmo incalzante. Sono le immagini che vedete in questo articolo e che sono state scattate in esclusiva assoluta per Sorrisi. Ciak dopo ciak, quello che colpisce è la capacità di entrambi di improvvisare e di aggiungere elementi imprevisti alle battute prestabilite. Alla fine De Sica ci raggiunge in regia, rivede sul monitor tutte le scene appena girate e consultandosi col figlio e con i suoi collaboratori sceglie quella «buona» da mandare al montaggio.

Noi approfittiamo di questa pausa dalle riprese per fare qualche battuta con la coppia ritrovata. Partiamo dalla domanda che tutti si fanno.

Cos’è successo 13 anni fa quando avete interrotto il vostro sodalizio? Perché avete litigato?
Boldi: «Ma non abbiamo litigato! Christian, diglielo anche tu!».
De Sica: «Non si è trattato di un litigio tra noi due. Il fatto è che lui firmò un contratto con la casa di produzione Medusa mentre io rimasi con Aurelio De Laurentiis. Questo di fatto impedì per molti anni che girassimo un film assieme, ma il rapporto personale tra di noi non ne fu danneggiato».

E cosa è dovuto succedere per tornare a lavorare insieme?
De Sica: «È dovuto succedere un piccolo miracolo. Era da tempo che Massimo mi chiedeva di fare qualcosa insieme e io stavo cercando di scrivere un film. Ma stavo lavorando a un testo dal tono drammatico. Poi, anche su richiesta della casa di produzione, la sceneggiatura ha virato più sui toni della commedia e il personaggio che si è delineato sembrava cucito addosso a Massimo. A quel punto era fatta».

Com’è stata la sensazione di ritrovarsi insieme sul set?
Boldi: «Fin dal primo istante c’è stato un entusiasmo e una vitalità che ci ha fatto ringiovanire di quarant’anni. È davvero incredibile come la “chimica” tra di noi sia rimasta quella di sempre».
De Sica: «Noi abbiamo il ritmo perché veniamo dalla musica. Prima di fare cinema io e Massimo andavamo a fare le serate nelle balere, io cantavo e lui suonava la batteria. Ci chiamavamo “La pattuglia azzurra”».
Boldi: «L’intesa a volte è tale che nel bel mezzo di una scena ci viene a tutti e due da ridere e dobbiamo ricominciare».

E questa intesa paga: il pubblico vi ha quasi obbligato a tornare insieme sul set.
Boldi: «È vero e questo affetto lo sentiamo molto forte. Credo che il segreto sia che, quando abbiamo iniziato a fare questi film, parliamo di “I pompieri” e “Yuppies” del 1985-86, eravamo noi i primi a divertirci. E il pubblico ci è venuto dietro».
De Sica: «Sì, l’affetto è davvero enorme, ma quello che più mi stupisce è che mi fermano per strada ragazzini di 17-18 anni, citando battute di film usciti quando non erano ancora nati: incredibile».

Che cosa vi piace di più dell’altro sul set?
De Sica: «Massimo è un improvvisatore nato, un comico puro, io sono un attore “brillante” al suo servizio».
Boldi: «Sì, ma ognuno è la spalla dell’altro, ci completiamo, siamo come Jack Lemmon e Walter Matthau, modestia a parte».

Di tutte le gag che avete inanellato nei film di Natale girati assieme, ce n’è una che quando la vedete non riuscite a trattenervi dal ridere?
In coro: «La scena della doccia in “Vacanze di Natale ‘95” (è la scena in cui De Sica entra per sbaglio nella camera di Boldi e si ritrovano nudi nella doccia, ndr)».

E quando si spengono le telecamere vi frequentate anche nella vita di tutti i giorni?
De Sica: «Certo, si va a cena, si sta insieme, le nostre figlie sono amiche, così quando giriamo un film non ci sembra neanche di lavorare».

Insomma, ci sono tutti i presupposti perché con questo film ricominci un ciclo.
Boldi: «Lo speriamo molto, se il pubblico mostra di gradire noi non ci tiriamo di certo indietro».

Allora la fate una promessa a tutti i lettori di Sorrisi che non litigherete più?
In coro: «Ma lo volete capire che non abbiamo mai litigato? Come lo dobbiamo spiegare?».

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