Da Hannibal Lecter ne Il silenzio degli Innocenti a Hans Landa in Bastardi senza gloria! Ecco i dieci villain dei film che hanno lasciato il segno
Il fascino dei cattivi nel cinema è indubitabile. Siate onesti: con chi andreste in vacanza? Con il Joker giocherellone dai capelli verdi interpretato da Jack Nicholson, o con quell'antipatico moralista so-fare-tutto-io di Batman? Di fronte a quale dei due la vostra coscienza vi sembra limpida e cristallina?
I cattivi al cinema piacciono, perché, se ben scritti, sono affascinanti. E per quanto inumani o crudeli, non ci sarebbe storia senza un buon cattivo pronto a mettere lo zampino tra i piedi dei protagonisti principali.
Per tutte queste ragioni, vi proponiamo un lista di dieci cattivi dei film che ci hanno particolarmente colpiti.
Hannibal Lecter (Anthony Hopkins - Il silenzio degli innocenti)
Meglio conosciuto come Hannibal "The Cannibal" per via delle sue preferenze culinarie, sarebbe più cortese e corretto chiamarlo Dottor Hannibal Lecter, poiché questo signore è un raffinatissimo psichiatra e criminologo, oltre ad essere un ottimo cuoco e un amante della musica classica. Grazie alla sua mente sopraffina e alla sua sensibilità, risulta sicuramente uno dei più pericolosi e interessanti cattivi che il cinema e la letteratura ci abbiano regalato, anche perché, come ogni persona brillante che si rispetti, è dotato di un sottile e irresistibile senso dell'umorismo («Vorrei che potessimo parlare più a lungo, ma aspetto un vecchio amico per cena stasera»). Oltre che ne Il silenzio degli innocenti e i vari sequel, potrete sentir parlare di lui nei romanzi di Thomas Harris (che peraltro lo ha inventato).
Jack Torrance (Jack Nicholson - Shining)
Jack Torrance è completamente matto. Da maritino perfetto che tiene tanto alla sua famiglia si trasforma in spietato assassino armato di accetta e pronto a sterminare chiunque; il tutto senza apparente motivo, se non l'isolamento dovuto a un nuovo lavoro e il genio inquietante di Stephen King. Nel film di Kubrick Jack Torrance è interpretato (come nessun altro al mondo avrebbe potuto farlo) da un Jack Nicholson incredibile. Ovviamente stiamo parlando di Shining. La frase che lo rappresenta al meglio, che arriva in coda a uno dei dialoghi più allucinanti della Storia del Cinema è: «Wendy, tesoro, luce della mia vita, ti ho detto che non ti faccio niente, solo quella testa te la spacco in due». Come avrete notato, la sua lucidità è a dir poco rassicurante.
T-800 (Arnold Schwarzenegger - Terminator)
Il T-800 è un cyborg, ovvero un robot con endoscheletro metallico e un cervello computerizzato, ma ricoperto di tessuto umano vivo e, dunque, esteticamente identico a un uomo dalle fattezze di Arnold Schwarzenegger. Ad attirare la nostra benevolenza nei suoi confronti, c'è il fatto che un Terminator è una macchina programmata per una particolare missione, quindi è in sé assolutamente innocente di fronte alle vittime che via via si trova a dover disintegrare (come direbbe Jessica Rabbit: «Non sono cattiva, è che mi disegnano così»). Essere cattivo senza poterlo scegliere, questa è la tragedia umana che il povero T-800 vivrebbe, se solo fosse umano. A riprova di questa innocenza di fondo del cyborg, c'è Terminator 2 il secondo film della serie in cui il modello T-800, programmato in diverso modo, interpreta la parte del buono.
Joker (Heath Ledger - Il Cavaliere oscuro)
Dopo l'eccezionale interpretazione di Nicholson nel Batman di Tim Burton, riproporre il personaggio del Joker era davvero una sfida da un milione di dollari, una di quelle per cui tutti i tuoi amici ti danno del matto. Invece l'accoppiata Ledger-Nolan non solo è riuscita a non sfigurare davanti al mostro sacro, ma ha riletto il personaggio in modo molto contemporaneo, dando una rilevanza teorica, drammatica e addirittura quasi politica a Joker, rendendolo uno dei personaggi più interessanti degli anni Duemila. L'interpretazione di Heath Ledger è di quelle che restano nella Storia per sempre, un misto di talento puro e tecnica attoriale studiata a tavolino. Obbligatorio Oscar postumo per lui (che come sapete ci ha lasciato proprio mentre il film era ancora in preparazione).
John Doe (Kevin Spacey - Seven)
C'è un punto preciso nel mondo in cui si incrociano risentimenti, fanatismi pseudo-religiosi, intelligenza sopra la media, tendenze maniacali e una buona dose di sadismo. Questo è il cervello di John Doe: un tizio seriamente convinto di poter salvare il mondo dal peccato, un mitomane capace di architettare cose che vanno al di là dell'umana comprensione. A farne le spese saranno le sue vittime, insieme con i due poliziotti protagonisti di Seven, interpretati da Morgan Freeman e Brad Pitt (sotto l'attenta regia di David Fincher). Il personaggio è scritto benissimo (provate a risentire le argomentazioni che riesce a sostenere nell'ultima parte del film) e Kevin Spacey è un maestro di microrecitazione, bravissimo a trasmettere la freddezza di una follia tanto compiaciuta di se stessa.
Frank Lucas (Denzell Washington - American Gangster)
L'ottimo e come al solito carismatico Denzel Washington interpreta Frank Lucas, un boss di Harlem (davvero esistito e ad oggi ancora in vita) specializzato nell'importazione dell'eroina dal Vietnam, usando come mezzo di trasporto le bare dei soldati caduti in battaglia (questo tanto per farvi capire che tipino è). Inizia a soli sedici anni, principalmente come autista e guardia del corpo del suo mentore "Bumpy" Johnson, pericolosissimo criminale del quartiere vicino alla Mafia newyorkese e arrestato più di quaranta volte. Alla morte del suo capo, Frank prende il suo posto sbaragliando la concorrenza e dopo aver collezionato settanta anni di prigione, nei soli primi sette anni di attività (1968-75), inizia a collaborare con la polizia dando il via ad un dentro-e-fuori dal carcere. Oggi vive nel New Jersey con moglie e figli.
Dart Fener (Guerre Stellari)
Darth Vader, secondo la versione originale in inglese, fa parte degli unici quattro personaggi che appaiono in tutti e sei i film della saga di Star Wars. Nella divisione netta e manicheista del bene e del male della saga, egli rappresenta il male in persona, poiché in precedenza, quando era buono, si chiamava Anakin Skywalker, ragazzo che a causa della sua arroganza e immaturità -pur essendo un valente guerriero- si fece corrompere dalle forze del male, prendendo per l'appunto il nome di Dart Feder, cattivo dunque non solo per antonomasia, ma anche per definizione. Interpretato da diversi attori nel corso del tempo, potrebbe essere considerato un'icona, più che un personaggio vero e proprio.
Colonnello Hans Landa (Christoph Waltz - Bastardi senza gloria)
Soprannominato dai suoi contemporanei "il cacciatore di ebrei", il colonnello Hans Landa deve il suo successo assassino ad un innato fiuto da segugio che gli consente di scovare il suo nemico fin nei nascondigli più remoti dell'Europa. Un uomo assolutamente viscido in ogni sua mossa, amante del potere e delle gloria fine a se stessa, più che dei principi che rappresenta (vedi i passaggi finali del film). Prima che iniziassero le riprese, Tarantino aveva pensato a Leonardo Di Caprio per il personaggio, che però rifiutò. Poco male, visto che Christoph Waltz fa suo il pensonaggio rendendolo indimenticabile, con una interpretazione che gli valse l'Oscar come Miglior Attore non Protagonista, unica statuetta (su otto nomination) portata a casa quella sera dal film, anche se quello per la sceneggiatura sarebbe stato più che meritato.
Crudelia De Mon (Glenn Close - La carica dei 101)
Da cartone animato a persona in carne ed ossa, una delle cattive che più hanno animato la nostra infanzia è diventata reale nel 1996, con la irripetibile performance di Glenn Close. Dalla sua villa in città (anche se nel cartone Disney viveva in campagna), dirige la scorribande dei suoi fedeli Orazio e Gaspare, incaricati di rubare gli animali più rari in circolazione e ucciderli per produrre le preziose pellicce dell'azienda dell'egocenrica signora. I famosi centouno dalmata maculati saranno però la sua rovina. Perfida fino al midollo, il suo nome è stato negli anni sinonimo di cattiveria. Astenersi animalisti.
John Milton (Al Pacino - L'avvocato del Diavolo)
Non è lui l'avvocato del Diavolo del titoto, per il semplice fatto che John Milton è il Diavolo stesso. Approdato sulla terra per coltivare una sua discendenza e inaugurare la sua Era, si nasconde dietro le mentite spoglie del più intraprendente, ricco arrogante e cinico individuo con cui New York - nelle vesti di nuova Babilonia- abbia mai avuto a che fare. Il nome che si è scelto è lo stesso del famigerato scrittore del Paradiso perduto (praticamente la Divina Commedia inglese, per importanza e portata dei temi). Bellissimo personaggio, uno dei migliori cattivi di sempre e sicuramente la rappresentazione di Lucignolo più riuscita del Cinema moderno; negli ultimi venti minuti di film Al Pacino sale in cattedra e tira le fila: interpretazione magistrale.