L'assassino è sempre il maggiordomo. Questo è il più classico dei cliché dei gialli, ma anche gli altri generi cinematografici possiedono i loro luoghi comuni. Abbiamo a esempio visto quelli più divertenti tipici delle commedie romantiche e adesso andiamo a dare un'occhiata anche a quelli dei film horror.
Le pellicole di paura d'altra parte sono particolarmente piene di stereotipi. I più critici nei confronti di questo genere sostengono infatti che molte pellicole si assomigliano, senza nemmeno avere tutti i torti. Con i cliché è però possibile anche giocare con ironia, come hanno saputo fare alcuni film parodia degli ultimi decenni, dal cult anni '90 Scream al più recente Quella casa nel bosco, fino a sfociare nella parodia pura, com'è successo con i lavori della saga di Scary Movie e con la nuova serie tv Scream Queens.
Quali sono allora i luoghi comuni più ricorrenti, e anche più assurdi e divertenti, dei film horror? Andiamo a scoprirli nella nostra gallery che, anche per i fifoni, risulterà tutta da ridere, più che da temere.
Mai dividersi, e poi invece...
Le ultime parole famose: non dividiamoci. Per alcuni personaggi, letteralmente le ultime parole, visto che poi vengono brutalmente eliminati. Persino chi ha una conoscenza minima dei film horror sa che le morti cominciano proprio quando il gruppo di protagonisti decide di separarsi, ma nonostante questo quella dell'allontamento dal gruppo è una dinamica che torna puntuale in molti film del genre e il killer non può che approfittare della situazione favorevole. I personaggi dei film di paura impareranno mai che l'unione fa la forza? Sono in genere ottimi esempi di queste situazioni le pellicole in cui un gruppo di amici va in vacanza in un posto isolato, come Quella casa nel bosco.
L'auto non vuole saperne di partire
Non importa se l'auto è un vecchio catorcio oppure è appena uscita dal concessionario nuova di pacca. Il risultato è sempre lo stesso. Nei film horror le macchine non partono... mai! I personaggi in fuga girano la chiave, ma niente. È una vera e propria maledizione. È come se a essere possedute da forze demoniache non siano tanto le persone, quanto le automobili. Qualcuno chiami l'esorcista anche per loro.
Il killer non muore mai e alla fine quando sta per torturarti decide di doverti raccontare tutta la sua vita
I film horror sono il materiale perfetto per dare vita a dei sequel. Basta trovare delle nuove vittimi sacrificali e la storia può ricominciare. Ciò che in genere rimane come elemento fisso in una saga horror è il killer, anche se dietro la maschera possono esserci personaggi differenti, come dimostra la serie di Scream. Nelle saghe classiche degli anni '70 e '80 comunque l'assassino è sempre lo stesso, come nei casi di Freddy Krueger di Nightmare e Michael Myers di Halloween, quindi è importante che non muoia mai e che sia umanamente impossibile eliminarlo. Capita poi di frequente che alla fine del film i killer, almeno quelli più loquaci, partano con uno ?spiegone? per raccontare la loro vita e cosa li ha portati a uccidere.
Il telefono non prende, a meno che dall'altro capo non ci sia un maniaco
Le nuove tecnologie hanno messo in difficoltà gli sceneggiatori dei film horror. Con un cellulare a disposizione, infatti, risulterebbe facile per chiunque chiamare la polizia al primo pericolo e mettere dunque subito fine alla pellicola. E così per risolvere la situazione spesso gli autori smettono di far funzionare i telefoni: o non c'è campo, o la batteria muore all'improvviso e nessuno ha a disposizione un caricabatterie, o il moderno killer è un genio dell'informatica e riesce a disattivare gli smartphone e persino la connessione internet. Insomma, è inutile provare a telefonare. Ben che vada, dall'altra parte l'unico che risponderà sarà il maniaco stesso.
Non può mancare una scena nella doccia
Chiamatela, se volete, sindrome da Psyco. Dopo l'indimenticabile scena del capolavoro di Alfred Hitchcock, non può mancare una pellicola thriller-horror in cui la protagonista femminile si trova sotto la doccia. Si tratta di un momento di tensione inevitabile, anche quando la fanciulla non è realmente in pericolo, ma soltanto per il ricordo che la sequenza del film del 1960 con Janet Leigh provoca. Alcune volte invece è solo una semplice scusa per mostrare l'avvenente protagonista senza veli.
Una casa in mezzo al nulla è automaticamente infestata da presenze demoniache
Se una famiglia decide di trasferirsi in una nuova casa, meglio se isolata dal resto del mondo, questa sarà infestata da fantasmi o da presenze in genere poco amichevoli e molto demoniache. Quando un gruppo di amici ha la sciagurata ma molto comune idea di trascorrere le vacanze in una residenza anch'essa in mezzo al nulla, il risultato sarà lo stesso. Restarsene a casa propria, a volte, è allora la scelta migliore.
Chi dice “torno subito” non torna più
Come ben evidenziato dalle regole per sopravvivere a un horror elencate in Scream, una delle principali è: ?Non devi mai, in qualunque circostanza, dire "torno subito", perché non si torna più?. È un po' come quando il marito dice alla moglie: ?Esco a comprare le sigarette?. Più che un arrivederci, è un addio assicurato.
La protagonista sopravvive a qualunque tentativo di assassinio
Le chiamano ?Final Girls? mica per caso e a loro è stata dedicata di recente una commedia-horror intitolata proprio The Final Girls con Taissa Farmiga e Malin Åkerman. In un survival-horror di solito a sopravvivere sono in ben pochi. In genere la fortunata è la protagonista femminile principale che, nonostante non abbia un addestramento specifico, riesce a sfuggire a ogni tentativo da parte del killer di turno di farla fuori. Chissà? Magari qualcuna di loro ha davvero seguito un corso apposta.
Bambole e bambolotti non sono solo innocenti giocattoli
Chucky, Annabelle, Gigsaw di Saw ?" L'enigmista, Billy di Dead Silence... In apparenza soltanto delle bambole o dei bambolotti. Un po' inquietanti, magari anche parecchio inquietanti, però in teoria innocui. Oppure no? Guardate i film di cui sono protagonisti e poi farete fatica a entrare di nuovo in un negozio di giocattoli.
I personaggi sono sempre gli stessi
Le pellicole dell'orrore, in particolare quelle adolescenziali, seguono uno schema fisso non soltanto nelle ambientazioni (come le case isolate) o nei cattivoni di turno (stalker, demoni, vampiri e licantropi), ma anche nei personaggi. La protagonista principale di solito è un'adolescente, meglio se bella, bionda e innocente, che in genere ha un'amica più scatenata e disinibita. Insieme a loro ci sono poi il ragazzo sportivo e in apparenza superficiale, che però alla fine prima di morire si dimostrerà pure profondo e sensibile, il nerd solitamente appassionato di horror che conosce in anticipo cosa capiterà, e poi non può mancare un tipo inquietante, che non per forza è il killer di turno, ma aiuta anzi a depistare lo spettatore.
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