Le nozze e tutto quel che ci gira intorno ci fanno ridere e sorridere, ecco dieci film spassosi da vedere

Molte volte il matrimonio nei film è semplicemente uno dei tanti possibili lieto-fine con cui si concludono i racconti che hanno esito nel proverbiale "...e vissero felici e contenti".
Ma quando questo evento viene utilizzato come ambientazione e, in un certo senso, diventa soggetto stesso della pellicola, gli esiti sono tra i più originali e divertenti, soprattutto se il linguaggio utilizzato è quello della commedia romantica.
Il giorno di un matrimonio può essere solo un espediente per far incontrare due sconosciuti (come in Quattro matrimoni e un funerale), ma può anche essere il luogo in cui si manifestano i sentimenti più inconfessabili degli invitati innamorati, oppure, ancora, momento ultimo per i grandi ripensamenti cui la paura dà sfogo, come avviene diverse volte in Se scappi ti sposo.
E allora ecco che i grandi interpreti della commedia romantica, soprattutto inglese e americana, tra preparativi, addii al celibato e celebrazioni, si avvicendano nelle logiche malate e complicatissime del momento in cui l'amore si fa evento: dal britannico Hugh Grant alle hollywoodiane Kate Hudson, Anne Hathaway e Reese Witherspoon, passando per la sempre presente Julia Roberts e gli inguaribili don giovanni Vince Vaughn e Owen Wilson.
Dieci commedie romantiche sui matrimoni con cui ridere e innamorarsi all'insegna della leggerezza e del divertimento.

Quattro matrimoni e un funerale, Mike Newell (1994)
Un film che sorprendentemente portò Hugh Grant alla ribalta planetaria, facendo di lui uno degli attori più richiesti nel mondo delle romantic comedy in lingua inglese. Quattro matrimoni e un funerale è un paradigma di riferimento per questo genere che spopolò per tutta la seconda metà degli Anni Novanta e fino ai giorni nostri. Charles (Hugh Grant) è un tipo timido che soffre della sindrome di paperino (ovvero non ne fa una giusta), ma che è anche estremamanete carino e attraente. Incontra Carrie ad un matrimonio e dopo una notte in sua compagnia se ne innamora in modo smisurato, nonostante lei viva negli Stati Uniti (il film è inglese e ambientato in Inghilterra). Avranno altri tre matrimoni e, come da titolo, un funerale, per incontrarsi nuovamente e innamorarsi definitivamente. Film molto divertente, con una Andie MacDowell super attraente e uno humor tipicamente e squisitamente british.

Due single a nozze, David Dobkin (2005)
La coppia d'assalto composta da Owen Wilson e Vince Vaughn (rivista un paio di anni fa in Gli stagisti) interpreta due inguaribili single che per conoscere e concupire ragazze sempre nuove, impegnano i loro weekend imbucandosi a matrimoni di gente sconosciuta, fingendosi cugini alla lontana o amici di amici dei festeggiati. Il meccanismo funziona alla perfezione e i due sembrano ormai rodati nei loro regolamenti interni e nella loro monumentale amicizia. Ma la fondamentale regola di non innamorarsi delle prede, a volte non sempre dipende da una libera scelta, e questo complicherà molto le cose. Uno dei film più esplosivi del genere (risate vere e continue), tutto improntato sul feeling tra i due attori e scambi molto rapidi di battute. Cast impreziosito da tre presenze secondarie, ma fondamentali: un ancora quasi-sconosciuto Bradley Cooper nei panni del fidanzato della "preda" del momento, Rachel McAdams allora ventisettenne e, infine, uno straordinario Christopher Walken, il potente e protettivo padre di lei. Attenzione anche all'assurdo mini-personaggio interpretato da Will Ferrell e all'irresistibile Isla Fisher.

Il matrimonio del mio migliore amico, P.J. Hogan (1997)
Julianne (Julia Roberts) e Michael (Dermot Mulroney) si sono ormai lasciati da tempo, pur intrattenendo un buono e intimo rapporto d'amicizia post-relazione. Tutto cambia, nella testa della ragazza, quando l'amico -di cui evidentemente si scopre ancora innamorata- decide di sposare Kimmy (Cameron Diaz). Julianne, invitata alla cerimonia, si mette in testa che quel matrimonio non dovrà avere luogo e ingaggia il suo amico gay George (Rupert Everett) per fingere che sia il suo nuovo fidanzato, ingelosire Michael e organizzare non sa ancora bene cosa per far saltare tutto. Trucchetti psicologici iperfemminili, inconvenienti di ogni tipo, incomprensioni e dialoghi pungenti rendono questo film ancora oggi molto godibile, con un Rupert Everett straordinario e sopra le righe (l'attore colse l'occasione per fare il suo personale coming out con l'uscita di questo film), e una Cameron Diaz alle prime armi, ma già capace di dimostrare le sue capacità. Evidentemente, l'amore trionferà, ma quale amore?

Se scappi ti sposo, Garry Marshall (1999)
A quasi dieci anni da Pretty Woman, la Cenerentola del '900, Richard Gere e Julia Roberts tornano insieme (ma solo al cinema), ancora una volta diretti da Garry Marshall, il quale avrebbe voluto girare un secondo episodio del loro primo grande successo, ma poi cambiò idea e si decise per questo Se scappi ti sposo, altro film di grande successo ai botteghini. Ike Graham è un giornalista che viene mandato a caccia di Maggie Carpenter, una ragazza umile, che però ha il vizietto di scappare appena prima di salire sull'altare per dire il fatidico "sì" e per questo è diventata un'icona (non necessariamente positiva) della piccola provincia in cui vive. Ma quando Richard Gere e Julia Roberts si incontrano, è davvero possibile che non scoppi l'amore? E lei lascerà l'uomo che sta per sposare per lui? Ma ancora, siamo sicuri che non scapperà anche questa volta?

La amiche della sposa, Paul Feig (2011)
Il genio Judd Apatow questa volta è solo co-produttore, ma la sua impronta sembra emergere dal profondo di questo film, una commedia romantica apparentemente sgangherata e volutamente verace, che in realtà nasconde un confronto disincantato e drammatico tra il femminismo che fu -quello della liberazione della donna dal giogo della famiglia per forza- e le nuove leve superficiali e incapaci, tornate a caccia del principe azzurro da sposare e da cui farsi mantenere (infatti la madre della protagonista è la povera e indimenticata Jill Clayburgh, a segnare la distanza tra le due generazioni). Annie (una Kristen Wiig più simpatica che mai) è una ultratrentenne con disagi amorosi alle spalle, delusioni lavorative che sono ancora ferite fresche e un amico di letto che segue alla lettera le indicazioni di Marco Ferradini; una combinaguai di prima categoria che, però, viene scelta dalla migliore amica Lillian come damigella d'onore del suo matrimonio, che negli USA e in quella Milwaukee significa che in sostanza deve organizzare lei matrimonio e addio al celibato. Saranno guai, ma non solo.

Una notte da leoni, Todd Phillips (2009)
Film diventato cult immediatamente dopo la sua uscita e che grazie al suo enorme successo è stato capace di lanciare Bradley Cooper nell'iperuranio della star più pagate di Hollywood e, allo stesso tempo, di far conoscere al mondo il piccolo e barbuto Zach Galifianakis (che nel 2014 arrivò ad intervistare Barak Obama con il suo show). Si tratta del viaggio a Las Vegas di quattro amici, in occasione dell'addio al celibato di uno di loro; purtroppo però, la mattina dopo i festeggiamenti, i nostri si trovano in una stanza devastata (c'è una tigre in bagno, tanto per dire il livello di gravità della situazione) e il promesso sposo scomparso. Nessuno naturalmente si ricorda nulla di quella notte brava, quindi si tratterà di ricostruire le vicende, trovare l'amico, salvare il suo matrimonio e tornare a casa come se nulla fosse accaduto. Davvero molto divertente, scritto bene, con ottimi tempi e trovate comiche: molto meglio dei due successivi sequel (pur divertenti, ma forse troppo eccessivi nel tentativo di riproporre le dinamiche di questo primo e irripetibile tentativo).

Big Wedding, Justin Zackham (2013)
Remake lampo dell'originale francese (che è solo del 2006), con un cast fuori dal comune, Big Wedding ci racconta la storia di due maturi divorziati (Robert De Niro e Diane Keaton) che sono costretti a fingersi ancora insieme -seppur si siano lasciati da vent'anni- per non compromettere il matrimonio del figlio adottivo Alejandro (quello della canzone?), la cui madre biologica sta per giungere negli States dal Sudamerica. Al centro della narrazione ci sono le complicanze che rischiano di mettere in crisi il matrimonio stesso, con personaggi provenienti da ogni dove che -volontariamente o meno- minano le fondamenta del giorno più bello della vita degli sposi. Incomprensioni ed equivoci, vecchi rancori che si insinuano, scene di comicità immediata; questo è Big Wedding, che tra gli altri vede anche le presenze di Susan Sarandon (la nuova fidanzata nazi-vegana di papà) e Robin Williams, nei panni del prete confuso tra tradizione e rinnovamento della sua comunità.

La mia miglior nemica, Gary Winick (2009)
Kate Hudson e Anne Hathaway, la bionda e la mora, la timida e la sfacciata, la guerrafondaia e la mansueta: due amiche per la pelle, che però scoprono di aver fissato la data dei loro rispettivi matrimoni lo stesso giorno. Va da sé, la competizione sarà subdola e spietata per stabilire chi avrà il matrimonio più bello, gli invitati migliori e tutto il resto. Niente male per le complicazioni che si vengono a creare a causa dei vari dispetti con cui le due si combattono; riuscirà, infine, a vincere l'amicizia? Commedia quasi brillante tutta al femminile e dai toni smussati, che riesce a far sorridere e a commuovere lievemente. Simpatiche le due protagoniste, le quali si alternano nel ruolo di vittima e di carnefice, ma la vera bomba di comicità è Kristen Johnston, che interpreta una insopportabile collega di Emma e insidierà ulteriormente la coppia di amiche con il suo nuovo e inizialmente imprevisto ruolo di damigella d'onore.

Un amore di testimone, Paul Weiland (2008)
Si gioca dalle parti della friendzone, ammiccando a Il matrimonio del mio migliore amico, riproponendone però solo lo schema logico, aggiornandolo ai giorni nostri nello stile e nella linea comica. Hannah e lo sciupafemmine Tom sono infatti pseudo-migliori-amici che si vedono solo la domenica, ma quando lei parte per la Scozia lui si accorge di amarla e decide di confessarle il suo piccolo segreto. Purtroppo però, lei ha nel frattempo conosciuto un riccone delle highlands con cui si sta per sposare e, come se non bastasse, chiede al supposto miglior amico di farle da testimone. Cosa farà Tom? Commedia del sotterfugio e del sabotaggio mascherato che ha soprattutto nella sua prima parte le battute migliori e le trovate più originali, per poi rimettersi sui binari della commedia romantica tradizionale che in quel modo deve finire e, in effetti, finirà.

Tutta colpa dell'amore, Andy Tennant (2002)
Film che gira intorno a una simpatica Reese Witherspoon, fresca del successo de La rivincita delle bionde, ma prima del Premio Oscar per Quando l'amore brucia l'anima (di tre anni più giovane). In questo Tutta colpa dell'amore Reese Witherspoon è una ragazza sudista, una sorta di Rossella O'Hara contemporanea dell'Alabama, che trasferitasi a New York per lavoro (è una stilista di grande successo) si innamora di un rampollo-scapolo-d'oro della Big Apple e decide di sposarlo. Unico inconveniente, il dettaglio burocratico per cui lei, che da ragazzina sposò il suo amore del liceo, non è ancora formalmente divorziata e, dunque, deve tornare nella sua terra d'origine per convincere il suo ex-amore a firmare le carte necessarie. Contrapposizione netta tra città e campagna, tra gli Stati Uniti del Nord-Est e il meridione del sudismo mai dimenticato, ma la ragazza, al confronto con le sue origini, avrà qualche ripensamento, soprattutto quando si accorgerà di non aver mai dimenticato il suo primo amore e, in fondo, di non essere così diversa di chi l'ha cullata nella sua infanzia. Finirà bene, questo ve lo posso assicurare; ma in che direzione?