110 anni fa, il 22 giugno del 1906, nasceva uno dei più grandi registi della storia del cinema, ovvero Billy Wilder! Di nazionalità austriaca e di famiglia ebraica, il giovane Wilder è arrivato negli Stati Uniti negli anni ’30, dopo l’ascesa di Hitler al potere, evitandosi il destino di deportazione e morte che ha purtroppo segnato tutti i suoi familiari.
In America ha cominciato una nuova vita, ha adottato la pronuncia inglese del suo cognome e ha costruito una fitta rete di rapporti con altri artisti europei in fuga dal nazismo, che gli hanno aperto le porte di Hollywood. Wilder si trova a scrivere brillanti sceneggiature per i già affermati Howard Hawks, Ernest Lubitsch e Raoul Walsh e da lì a finire dietro la macchina da presa è solo un passo, ma che segnerà per sempre la storia del cinema americano: negli anni che seguiranno ci regalerà noir imperdibili comeLa fiamma del peccato, Viale del tramonto e Testimone d’accusa, ma è soprattutto con la commedia che conquisterà definitivamente i cuori di un pubblico sterminato, dosando perfettamente toni romantici e situazioni surreali, in un mix davvero inimitabile.
Per ricordarlo come si merita, ecco una lista di 10 divertenti commedie di Billy Wilder che dovete vedere almeno una volta nella vita! E quale momento migliore per concedersi una rassegna fresca e divertente se non questa estate appena cominciata? Buone visioni.
Frutto proibito (1942)
Billy Wilder, per il suo primo film in terra americana, parte subito puntando sul sicuro: Frutto proibito è una classica commedia degli equivoci, che vede una delle dive del momento - Ginger Rogers, solitamente compagna di scena (e di ballo) di Fred Astaire – interpretare una massaggiatrice che si spaccia per minorenne pur di salire su un treno per il quale si può permettere solo la tariffa ridotta. Questa piccola bugia innescherà tutta una serie di situazioni sempre più complicate, dal momento che un affascinante maggiore dell’esercito (Ray Milland) si offrirà di prendere in custodia la “ragazzina” per tutto il viaggio. Tra i due scoccherà una fatale scintilla, ma come farà la protagonista a conquistare l’uomo, senza rivelarsi per la bugiarda squattrinata che è?
Scandalo internazionale (1948)
Nel 1948 Billy Wilder firma questa commedia, una boccata d’aria disimpegnata nel decennio che il regista dedica ai suoi migliori film noir: La fiamma del peccato e Giorni perduti hanno riscosso un ottimo successo, e l’anno seguente girerà quella pietra miliare di Viale del tramonto. Tradimento, alcolismo, fallimento sono anche temi che Wilder sa affrontare in chiave comica, e li troviamo tutti in Scandalo internazionale, una simpatica commedia di spionaggio che per certi versi ricorda Ninotchka (Lubitsch, 1939) di cui, non a caso, Wilder scrisse la sceneggiatura. La trama non si può raccontare in due parole, ma vi consigliamo di recuperarlo sulla fiducia, se non altro per scoprire un’inedita Marlene Dietrich alle prese con un ruolo brillante!
Sabrina (Billy Wilder, 1954)
William Holden o Humphrey Bogart? È questo l'amletico dubbio che affligge la fortunata Sabrina (Audrey Hepburn), novella Cenerentola degli anni '50! Figlia dell'autista della famiglia Larrabee, la ragazza sogna un futuro col secondogenito David (Holden), dongiovanni incallito, ma il padre decide di spedirla a Parigi per calmarle i bollenti spiriti. Al ritorno però Sabrina non sarà più quel brutto anatroccolo che spiava le feste dell'alta società, ma si sarà trasformata in una sofisticatissima mademoiselle che farà girare la testa persino al serio Larry (Bogart) che pare dedito solo agli affari. Tra le note de La vie en rose e la ricetta del vero soufflé francese, questa commedia ha incantato generazioni e generazioni di spettatori: ne è stato anche girato un remake, in cui Harrison Ford e Julia Ormond cercavano di dare il meglio di sé, ma il touch di Wilder è un'altra cosa!
Quando la moglie è in vacanza (1955)
Il primo film che viene in mente a tutti quando si parla di Marilyn Monroe è opera di Billy Wilder! Una commedia divertentissima che è nata in realtà per il teatro e dopo 900 repliche è approdata sul grande schermo. Billy Wilder ne ha riadattato la sceneggiatura e ha pensato bene di riprendere il protagonista, Tom Ewell, che da ormai tre anni interpretava la parte dell'uomo dalla fervida immaginazione che, lasciato in città dalla moglie in vacanza, fantastica sulla magnifica ragazza che occupa l'appartamento sopra il suo. Da vedere e da rivedere, soprattutto ora, che il caldo si fa sentire e ci possiamo tutti immedesimare nei due protagonisti che, imprigionati in una torrida metropoli, sono alla disperata ricercata di un po' di frescura!
A qualcuno piace caldo (1959)
Jack Lemmon e Tony Curtis, costretti a travestirsi da donne per sfuggire al mafioso che li vuole eliminare in quanto testimoni di una strage, raggiungono vette di comicità tuttora inarrivabili! Se poi si imbattono in Marilyn Monroe, svampitissima suonatrice di ukulele che continua a innamorarsi di sassofonisti dal cuore di pietra ?" e indovinate che strumento suona Tony Curtis? ?" be', non c'è dubbio che ci sarà davvero da ridere! E poi che dire della scena finale, in cui Jack Lemmon (ma chiamatela Daphne) deve confessare la verità al miliardario che intende sposarlo/a? ?Ho un passato burrascoso: per più di tre anni ho vissuto con un sassofonista? ?Ti perdono? ribatte lui; ?Non potrò mai avere bambini?? ?Ne adotteremo un po'?; ?Ma non capisci proprio niente, Osgood! Sono un uomo!?, e lui: ?Be', nessuno è perfetto!?
L’appartamento (1960)
Jack Lemmon interpreta C.C. Baxter, un impiegatuccio che le prova tutte pur di far carriera: una delle sue ultime trovate per accattivarsi il favore dei suoi superiori consiste nel prestar loro il suo piccolo appartamento perché vi possano soggiornare con l'amante di turno. Il problema arriva quando C.C. si accorge che una delle ?ospiti? del suo pied-à-terre altri non è che la dolce Miss Kubelik (Shirley MacLaine), l'addetta all'ascensore di cui lui è segretamente innamorato, e che l'uomo a cui è legata, il capo del personale, non ha nessuna intenzione di lasciare la moglie per lei. Si sfiora la tragedia, ma il lieto fine arriva puntuale... anche per Billy Wilder, che con questo film si porta a casa un sacco di premi: cinque Premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura!
Irma la dolce (1963)
Squadra vincente non si cambia, ed ecco che tre anni dopo Jack Lemmon e Shirley MacLaine tornano insieme in una commedia che, ancora oggi, fa morir dal ridere! Irma ?la dolce? è una famosa prostituta parigina, che fa perdere la testa (e il lavoro) a Nestore, un ligio poliziotto della buoncostume. Tra i due nascerà l'amore, ma non vi abbiamo svelato il finale, anzi! Il bello deve ancora cominciare, perché Nestore, gelosissimo, arriverà a travestirsi da miliardario per diventare l'unico cliente della donna... ma come farà a mantenerla pur continuando a fingersi anche il suo mantenuto? La soluzione che si inventerà vi lascerà a bocca aperta, così come il finale del film, davvero a sorpresa!
Baciami stupido (1964)
Immaginatevi di essere degli aspiranti parolieri ma di non aver alcun contatto con il mondo discografico: cosa sareste disposti a fare se vi capitasse in casa, tra capo e collo, un famosissimo cantante? Non fareste di tutto per ingraziarvelo? Orville (Ray Walston) sembra non voler perdere l'occasione di convincere il grande Dino (Dean Martin) a lanciare una sua canzone ma, sapendo che la star in questione è fin troppo famosa per le sue doti da seduttore, pensa bene di sostituire provvisoriamente la moglie (Felicia Farr, ovvero la signora Lemmon) con una entraineuse particolarmente appariscente (Kim Novak). Nulla andrà secondo i piani, ma l'happy end è assicurato comunque, state tranquilli!
Non per soldi... ma per denaro (1966)
Walter Matthau e Jack Lemmon insieme costituiscono uno dei dui cinematografici più azzeccati della storia. Difficile non pensare al film di Gene Sacks La strana coppia, in cui i due, dai caratteri opposti, sono costretti a dividere un appartamento rivivendo quasi le stesse dinamiche di una coppia sposata, difficile non pensare che a un affiatamento così profondo sullo schermo non corrispondesse un legame altrettanto forte nella vita privata! E in effetti i due, che hanno recitato insieme in una decina di film, sono stati grandi amici anche fuori dal set e persino le loro tombe sono vicine! Pochi sanno però che questo sodalizio nasce da un'idea di Billy Wilder, che scelse Matthau come partner del suo attore feticcio Jack Lemmon in Non per soldi.. ma per denaro, una commedia che ruota attorno a un maldestro tentativo di truffa ai danni di un'agenzia assicurativa. Non l'avete mai vista? E l'ora di mettersi a cercarla!
Prima pagina (1974)
Nonostante Billy Wilder fosse solito storcere il naso al solo sentire la parola ?remake?, davanti a questo progetto non poté che capitolare, perché trovava geniale l'omonima opera teatrale che Ben Hecht scrisse nel 1928 e poco gli importava che fosse già stata portata sul grande schermo sia da Lewis Milestone nel 1931, sia da Howard Hawks (col titolo La signora del venerdi) nel 1940. Il regista scelse di mantenere l'ambientazione storica ?" ossia gli anni Venti ?" ma operò un cambiamento fondamentale: soppresse la protagonista femminile e la sostituitì con Jack Lemmon, reporter affermato ma succube di un capo (Walter Matthau) che non lo vuole perdere e che fa di tutto pur di rovinargli il matrimonio (con una giovanissima Susan Sarandon!). Se la storia vi risveglia qualche ricordo, può essere che ne abbiate visto il remake degli anni '80, Cambio marito, con Burt Reynolds, Kathleen Turner e Christopher Reeve. Come per il remake di Sabrina però, il risultato è un po' deludente: un talento come quello di Billy Wilder non si può replicare...