Da "A quiet place" a "Shining", dai film di Dario Argento a quelli tratti dai libri di Stephen King come "IT". Ecco dieci pellicole che fanno rabbrividire
I film horror o li si ama o li si odia. Qualcuno non li regge proprio, altri li guardano per una strana forma di masochismo, qualcuno li osserva con l'occhio clinico e cinico dell'esperto.
Negli Anni Duemila il genere sembrava aver finito di avere qualcosa da dire, spesso scadendo nel cinema di serie-b o, a essere buoni, nel teen-college-movie di matrice hollywoodiana. Ma negli ultimi anni, alcune produzioni, come "Babadook", hanno cambiato rotta, riassegnando ai film di paura la giusta importanza.
E allora vogliamo suggerirvi una serie di film horror molto paurosi che, a differenza di altri, fanno davvero rabbrividire. Si va dai campioni d'incassi come "Saw - L'enigmista", ai vecchi film dell'immancabile Dario Argento, passando inevitabilmente per alcuni film tratti dalle opere di grandi maestri come Stephen King e Kubrick. Senza dimenticare i più recenti "Scappa - Get Out" di Jordan Peele e "The quiet place" di John Krasinski.
Ecco i film horror che abbiamo scelto per rovinare le vostre notti.
"Babadook", Jennifer Kent (2014)
"The Blair Witch Project", Daniel Myrick & Eduardo Sanchez (1999)
"Shining", Stanley Kubrick (1980)
"Saw - L'enigmista", James Wan (2004)
"The Ring", Gore Verbinski (2002)
"IT", Tommy Lee Wallace (1990)
"L'esorcista", William Friedkin (1973)
"Suspiria", Dario Argento (1977)
"A quiet place", John Krasinski (2018)
"Scappa - Get out", Jordan Peele (2017)
"The Witch", Robert Eggers (2015)
"Hereditary - Le radici del male", Ari Aster (2018)
Babadook, Jennifer Kent (2014)
Esordio alla regia (cinematografica) per Jennifer Kent, che si dimostra abile regista dell'orrore, aiutata da un'ottima fotografia e da una colonna sonora molto funzionale. La trama, semplice, vede una madre vedova alle prese con una vita che non le piace affatto e un figlioletto a carico che, dopo aver trovato un libro (il cui titolo è "Mr. Babadook"), inizia a comportarsi in modo strano, sostenendo che il mostro descritto in quelle pagine li stia perseguitando. Ma questo mostro esiste? Oppure no? Questo film riesce a farci percepire la sua presenza, sempre più invadente nella vita e nella relazione tra madre e figlio, in un contesto che si incupisce e alza la tensione in maniera esponenziale con l'avanzare del minutaggio.
The Blair Witch Project, Daniel Myrick & Eduardo Sanchez (1999)
A suo tempo fu salutato con il Premio Giovani al Miglior Film Straniero al Festival di Cannes e un grandissimo successo di pubblico (grazie anche a un'astuta ed efficacissima campagna pubblicitaria). Si tratta di fatto di un mocumentary - ovvero un finto documentario - che si racconta come il montaggio dei contenuti di alcuni nastri ritrovati nei pressi di un bosco del Maryland, poco dopo la scomparsa di alcuni ragazzi. Le immagini sono sporche e la fotografia amatoriale, perché sono quelle raccolte dai tre nel bosco per una ricerca su una leggenda locale che ha come protagonista una vecchia strega. Dai sorrisi e le battute iniziali si va inevitabilmente verso il dramma (sappiamo già dall'inizio che i ragazzi non sono più tornati). Film bello e furbo allo stesso tempo, che dimostra anche di avere riferimenti cinematografici solidi alle sue spalle, su tutti un "Un tranquillo weekend di paura", ma anche il sanguinoso "Cannibal Holocaust" (anche se in questo caso, secondo alcuni, siamo sul confine tra il plagio e la citazione).
Shining, Stanley Kubrick (1980)
Questo è uno dei film che si inserisce meglio nei più profondi abissi del vostro subconscio: niente infarti o improvvisi balzi di cuore durante la visione, ma dopo averlo visto si rischia di non dormire per settimane (in alcuni casi per anni). La trama è nota: Jack Torrance (Jack Nicholson) si trasferisce per lavoro con moglie e figlio in uno sperduto albergo tra le montagne del Colorado: sarà il custode di quel deserto Overlook Hotel per tutto l'inverno. Purtroppo però, la solitudine lo farà andare completamente fuori di testa e le sorti della sua famiglia, che lì dentro è praticamente sequestrata con lui, dipenderanno dal grado di follia che raggiungerà la sua psiche. Film horror su cui è già stato detto tutto, in cui Kubrick maneggia la tensione con lente, lentissime carrellate e uno straziante dilazionamento dei tempi che ci fa seguire l'escalation del protagonista con preoccupata agitazione, fino all'apice del nostro terrore.
Saw - L'enigmista, James Wan (2004)
Primo di una lunga serie di film, introduce nell'horror i temi della Sfinge per cui la vita della vittima è legata alla soluzione di enigmi. L'incipit è tanto semplice quanto allucinante: due uomini si trovano in un bagno davvero poco raccomandabile, sono legati e tra loro c'è il cadavere di un terzo uomo. Scopriranno loro malgrado di essere stati rapiti da un perverso enigmista, che li vesserà torturandoli e mettendoli l'uno contro l'altro a suon di indovinelli. Da qui in poi, come avrete capito, ogni cosa è lecita, e il regista non ci risparmierà (quasi) nulla.
The Ring, Gore Verbinski (2002)
L'Estremo Oriente è una zona molto prolifica, non solo di film dell'orrore, ma anche di leggende su cui basarli. Qualche volta alcuni di quei film (o di quelle storie) superano l'Oceano Pacifico e approdano a Hollywood per un remake (o un'occidentalizzazione). È il caso di "The Ring", remake del film "Ring" del 1998, a sua volta trasposizione cinematografica dell'omonimo libro del 1991. Una notte, due adolescenti americane scoprono l'esistenza di una videocassetta che, se guardata, provoca la morte dello spettatore nel giro di sette giorni. Katie, la più sfortunata delle due, si rende conto di aver visto proprio quel video qualche giorno prima e, come da manuale, muore, dimostrando a sue spese la fondatezza della leggenda. Inizierà dunque un'indagine da parte di una giornalista (Naomi Watts) volta a scoprire l'origine di quel video.
IT, Tommy Lee Wallace (1990)
Nato come miniserie televisiva, è in realtà un film di paura a tutti gli effetti, che si può fruire in un sol boccone (nonostante la durata di ben tre ore esatte). Definito ai tempi dell'uscita come la cosa più spaventosa mai vista in televisione, "IT" è in effetti un film horror tra i più inquietanti, soprattutto per chi è sensibile al tema pagliacci-assassini. Tratto da un lunghissimo e agghiacciante romanzo di Stephen King, racconta la lotta per la vita di alcuni ragazzini della città di Derry (nel Maine), che vengono a contatto nel 1956 con uno spaventoso essere di nome Pennywise (in grado di assumere diverse forme, tra cui quella più famosa del clown) e, poi, torneranno in paese per ucciderlo nel 1990. Uno dei cattivi più cattivi di sempre, presente nella Top 5 di tutte le classifiche di mostri, antagonisti e personaggi da incubo. Nel 2017 è arrivata al cinema la versione di Andrés Muschietti con protagonista Bill Skarsgård, amatissima dalla critica e ambientata nel 2016. È diventato in poco tempo il film horror con i maggiori incassi di sempre (battendo "Il sesto senso") e nel 2019 è arrivato in sala il sequel, con Jessica Chastain nel cast.
L'esorcista, William Friedkin (1973)
Film culto degli Anni 70, grande classico del cinema horror, ma vincitore dell'Oscar per la Miglior Sceneggiatura nel 1974, cosa molto rara per un film di paura e di così forte impatto. Il brivido risiede nella riesumazione dell'occulto, del mondo metafisico (anzi, propriamente religioso in questo caso), elementi che erano stati abbandonati da un po' di anni fatta eccezione per "Rosemary's Baby" di Polanski e che da questo film in poi hanno, invece, inondato il cinema dell'orrore. Una ragazzina, figlia di un'attrice, inizia a comportarsi in modo strano e innaturale: la madre, preoccupatissima, le prova veramente tutte, finché non si convince che la povera bambina potrebbe essere ispirata dal demonio in persona. Si rivolgerà a un importante esorcista e inizierà la guerra tra il bene e il male. Bravissime le due protagoniste (Linda Blair e Ellen Burstyn), ma anche Jason Miller è impeccabile nei panni del povero Padre Damien Karras.
Suspiria, Dario Argento (1977)
Forse il migliore tra i film di Dario Argento, che fino ad allora era più vicino alle note del thriller (come in «Profondo Rosso»), mentre con questo memorabile "Suspiria" vira decisamente nell'horror più puro, con uno dei film di paura più belli per quel che riguarda i colori e la capacità di indurre pelle d'oca. Siamo in un collegio di Friburgo - vi lascio immaginare il meteo - e succede veramente di tutto: ragazze uccise, sparizioni, torture, larve che cadono dal soffitto. Come mai? L'ipotesi più vicina alla verità dice che si potrebbe trattare di streghe, che non si trovano poi così lontano. Nel cast da segnalare un giovanissimo Miguel Bosé ballerino. Nel 2018Luca Guadagnino si è avventurato in una terrificante riedizione con Dakota Johnson e Tilda Swinton, ma non è riuscito a guadagnarsi l'apprezzamento del maestro.
A quiet place, John Krasinski (2018)
«A quiet place - Un posto tranquillo» è un film del 2018 diretto da John Krasinski, che ne è anche il protagonista insieme a Emily Blunt. Thriller fantascientifico a tinte horror, il film ci porta nel 2020, dopo che degli alieni ciechi dall'udito estremamente fine hanno invaso la Terra. I coniugi Abbott e i tre figli vivono cercando di fare il meno rumore possibile, comunicando con la lingua dei segni (che conoscono perché la figlia maggiore è sordomuta). Un altro figlio però è in arrivo e fare silenzio diventa sempre più difficile. Proprio per il 2020 era prevista l'uscita del secondo capitolo, slittata varie volte causa pandemia al 2021.
Scappa - Get out, Jordan Peele (2017)
Vincitore di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, "Scappa - Get out" è un film del 2017 scritto e diretto da Jordan Peele, con protagonista Daniel Kaluuya («Black Panther» e «Black Mirror»). Horror e insieme satira sociale e politica, il film racconta la storia di Chris, ragazzo afroamericano che va a conoscere i genitori della sua ragazza. Ma dietro la loro gentilezza si nasconde qualcosa di terribile.
The Witch, Robert Eggers (2015)
Scritto e diretto da Robert Eggers, “The Witch” è ambientato nel New England del 17esimo secolo e racconta la storia di una famiglia di puritani minacciata da oscure forze maligne che sembrerebbero abitare i boschi attorno alla loro fattoria. E se queste misteriose presenze forse non sono reali, è reale invece la lenta disgregazione del nucleo familiare, in un horror che trascende il genere e riempie di inquietudine. Nel cast c’è anche Anya Taylor-Joy, che abbiamo visto in “Glass” e “Split” di M. Night Shyamalan, ma anche come protagonista della serie "La regina degli scacchi".
Hereditary - Le radici del male, Ari Aster (2018)
È difficile per un regista esordiente riuscire a farsi notare, ma Ari Aster ci è riuscito eccome. Il suo primo film, “Hereditary - Le radici del male”, è stato un successo sia di pubblico che di critica e in molti lo considerano il film più terrificante del 2018. Racconta la storia di una famiglia che deve affrontare un terribile lutto, con una strabiliante Toni Collette nel ruolo della madre, Annie, e un sorprendente Alex Wolff nei panni del figlio sedicenne, Peter. I cosiddetti jumpscare - le scene di vero e proprio spavento che fanno saltare sulla sedia - sono pochi, perché Aster si concentra sull’introspezione e su una tensione crescente, un senso di disagio e ansia costante che quasi porta lo spettatore a sperare nello spavento solo per poter finalmente tirare un momentaneo sospiro di sollievo subito dopo. Ma quel momento non arriva mai.
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