Da Roma a Hollywood, da Sabrina Ferilli e Julianne Moore: dieci commedie da vedere durante le feste con una persona speciale
Si avvicinano le feste natalizie e con il Natale arrivano anche le vacanze, le cioccolate calde, i divani e le copertine di lana con cui sconfiggere il freddo delle serate di fine dicembre. Quale occasione migliore per vedere un bel film leggero, divertente e, perché no, anche romantico?
Pensando alle nostra lettrici, abbiamo scelto 10 commedie tutte al femminile per trascorrere una serata tranquilla, 10 pellicole che vanno incontro a tutti i gusto e che possono essere visti in compagnia della migliore amica.
Spaziamo dal'americano premiato e ormai famigerato «Il lato positivo» di David O. Russell, fino alle commedie italiane di recente diffusione, come «Io e te» di Maria Sole Tognazzi.
Nemiche per la pelle, Luca Lucini (2016)
Assurda, ma simpatica, la situazione di partenza di questo film tutto al femminile, perché Fabiola (Claudia Gerini) e Lucia (Margherita Buy) sono due donne che proprio non si stanno simpatiche, non fosse altro perché l'una, Fabiola, è la ex-moglie dell'attuale marito dell'altra, Lucia. A dar motore alla narrazione è proprio una malsana idea del conteso Paolo, che oltre a morire improvvisamente d'infarto -ma di questo, poveretto, non è responsabile- ha disposto che il suo unico figlio, peraltro avuto con una donna asiatica sette anni prima, venga affidato contestualmente alle due signore. Per ragioni differenti, entrambe accetteranno l'onere di prendersi cura del piccolo e, di conseguenza, saranno costrette a fare i conti con loro stesse. Da segnalare l'ottima interpretazione di Claudia Gerini (senza nulla togliere alla solita ottima Buy) nei panni di una cinica donna assetata di denaro.
Freeheld, Peter Sollett (2015)
Storia vera, tradotto in film da un cortometraggio vincitore dell'Oscar nel 2008, che si colloca tra il dramma, la commedia e il sentimentale. La vicenda ricalca quella realmente vissuta dalla poliziotta Laurel Hester (Julianne Moore), cinquantenne omosessuale innamorata della giovane Stacie (Ellen Page), sua convivente. La situazione precipita quando Laurel scopre di avere un tumore e decide di intraprendere una battaglia affinché, dopo la sua morte, la compagna possa usufruire dei suoi beni. Le due sono già una coppia di fatto registrata, ma nella contea di Ocean Country, la maggioranza dei freeholders eletti rifiuta di concedere l'eredità alla povera Stacie, facendo sì che le due ragazze si trovino costrette a fare ricorso, aiutate dall'attivista gay-ebreo Steven Goldstein (Steve Carell), principale portatore della linea comica del film. Film importante per la storia che racconta, in cui il divertimento e la drammaticità della situazione si alternano piacevolmente. Da segnalare la presenza di un ormai adulto Josh Charles, l'indimenticabile Knox Overstreet de «L'attimo fuggente».
Io prima di te, Thea Sharrock (2016)
Tratto dal best seller di Yoyo Moyes, che ne ha seguito anche la sceneggiatura, «Io prima di te» è stato uno dei film più apprezzati del 2016, soprattutto per il tono gentile, divertito e leggero con cui tratta un argomento assai drammatico e controverso. Nel preambolo il regista ci mostra come William (Sam Clafin), ragazzo straordinariamente bello e di successo, venga costretto su una sedia a rotelle da un incidente stradale, divenendo tetraplegico in modo irreversibile. Qualche anno dopo, bontà sua, la madre di William decide di affiancare al ragazzo una giovane e maldestra ragazza (Emilia Clarke) con il compito di passare del tempo con il figlio e far scorrere le sue giornate serene. Sarà dura per Louisa -così si chiama l'aspirante amica di William- perché il giovane è un cinico-scontroso, arrabbiato con il mondo, e con la battuta cattiva sempre pronta. Ma qualcosa si nasconde dietro l'aspetto composto e formale della ricchissima famiglia di William: di cosa si tratta? E poi, riuscirà Louisa a guadagnarsi le simpatie del bellissimo giovane? Finale da lacrime romantiche, ma per la prima ora si ride con gusto.
L'uomo perfetto, Luca Lucini (2005)
Remake ben riuscito del film spagnolo «Cha-cha-chà», di quasi dieci anni precedente. Attori giovani e bravi e una regia pulita, fanno di questo film una commedia romantico-brillante molto divertente, che ha le sue radici nei meccanismi malati della commedia all'italiana o, volendo andare un po' più indietro nel tempo, shakespeariana. Lucia (Francesca Inaudi), è innamorata di Paolo (Giampaolo Morelli), con il quale intrattiene una relazione segreta. Peccato che Paolo sia fidanzatissimo con Maria (Gabriella Pession) e, come se non bastasse, la sta per sposare. Lucia, allora, ordisce una trama astuta, ingaggiando un attore mezzo-fallito ma belloccio (Riccardo Scamarcio) e istruendolo in modo da farlo diventare l'uomo perfetto (da cui il titolo) per Maria, per fa sì che lei si innamori e chiuda la sua relazione con Paolo. Inutile dirvi quale tipo di bugie e intrecci questa situazione potrà scatenare, sappiate che il picco si raggiunge in una scena in cui i quattro si ritrovano a cena insieme. Bravi tutti, simpatici tutti, parte importante per la carriera di Riccardo Scamarcio, che arrivò subito dopo il successo di «Tre metri sopra il cielo», e che mostrò come l'allora ragazzo fosse in grado anche di interpretare parti ironiche, giocando sul suo personaggio di attore più amato dalle giovani italiane.
Io e lei, Maria Sole Tognazzi (2015)
Commedia italiana borghese in una Roma borghese, fatta di scene di vita quotidiana tra le fidanzate Federica (Magherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli). Una storia d'amore normale la loro, ordinaria ma anche complicata, come diventano tutte le storie dopo qualche anno di convivenza, specie se ad un certo punto ci si mette di mezzo un amante. Si parla di pranzi in famiglia, di ex mariti (stupendo Ennio Fantastichini), di aspirazioni e di lavoro, tutto intorno ad un amore vero e profondo, che però dovrà superare tutte le problematiche del caso, se vorrà continuare in eterno. Molto reale e ben raccontato, senza l'esagerazione delle giovanili passioni travolgenti, ma un film comunque pieno di sentimenti sottili e mostrati con gentilezza e attenzione, senza mai scordarsi che si tratta di una commedia (anche) divertente. Probabilmente la migliore interpretazione di Sabrina Ferilli in un film per il cinema (fu infatti, giustamente, candidata al David di Donatello).
Accidental Love, David O. Russel (2015)
Un film, stranamente, quasi di critica sociale per David O. Russell, regista che nei crediti di questa pellicola decise di comparire con lo pseudonimo di Stephen Greene, forse per colpa delle lungaggini di produzione (ci vollero cinque anni per girarlo) che fecero uscire il film in un momento in cui Russell aveva già attuato una svolta nella sua carriera, facendo diventare questo «Accidental Love» non più in linea con il suo percorso lavorativo. Eppure il film non è niente male e contiene i caratteri peculiari di questo autore, se visto con la consapevolezza del fatto che sarebbe dovuto uscire nel 2010 -prima di «The Fighter»- e non nel 2015. Jessica Biel, forse alla sua migliore interpretazione di sempre, è Alice Ekle, ragazza tutta casa-e-chiesa in procinto di ricevere una proposta di matrimonio, che però, proprio sul più bello della messinscena del suo fidanzato, è vittima di un singolare incidente per cui le si conficca un chiodo in testa. Nulla di grave, dal punto di vista fisico, semplicemente Alice, da quel momento, inizierà ad avere strani e incontrollabili istinti sessuali. In mancanza di una assicurazione sanitaria, la nostra si rivolgerà al politico di turno Howard Birdell (Jake Gyllenhaal), rappresentante al Congresso che, però, proverà a usare la sua ragazza per i suoi fini.
The Pill - La pillola del giorno dopo, J.C. Khoury (2011)
Fred (Noah Bean) è un trentenne più o meno felicemente fidanzato (per usare un eufemismo) e una sera finisce nel letto di Mindy (Rachel Boston), che lo intriga con la sua simpatia e il suo anticonformismo, ma con la quale vivrà un'esperienza del tutto particolare: la mattina seguente, infatti, Fred scopre che quella che sarebbe dovuta essere la ragazza di una sola notte, potrebbe essere rimasta incinta; non vedendola convinta sulle soluzione da adottare (e anzi sospettando che a lei farebbe forse piacere tenersi il figlio), il fedifrago pasticcione si troverà costretto a fingersi perdutamente innamorato di lei, in modo da restare al suo fianco per tutte le ventiquattro ore seguenti per verificare che Mindy assuma nel modo corretto le pillole necessarie per sospendere la gravidanza. Andrà davvero tutto come previsto, secondo voi?
500 giorni insieme, Marc Webb (2009)
Tom (Joseph Gordon-Levitt) è un romanticone scrittore di bigliettini d'auguri; sogna l'amore, quello vero, da consumare in una relazione importante con cui risolvere la propria vita e nella quale riversare tutto il suo sentimento. Le fortunata prescelta sembrerebbe proprio essere Sole -Summer nell'originale, da cui il titolo «500 Days of Summer»- una bellissima ragazza, simpatica, divertente e solare (è interpretata da una perfetta Zooey Deschanel), che però sembra proprio non aver alcuna voglia di iniziare una storia con Tom, per lo meno non una storia come quella che vorrebbe lui. Da qui inizia una sequela di avvicinamenti e allontanamenti, derivante dai due diversi modi di intendere la loro relazione, nel frattempo, di fatto, iniziata: durerà cinquecento giorni, e noi ne riviviamo gli snodi chiave, più che altro dal punto di vista di Tom, in un film molto divertente e piacevole (di cui non vi racconto il finale).
Il lato positivo, David O. Russell (2012)
Commedia romantica che ha quasi del favolesco nel suo significato ultimo, ma che esce dagli schemi convenzionali perché parte da temi spinosi e anche crudi -come sono quelli della malattia psichica e della perdita per morte di un coniuge- e solo in un secondo momento sprigiona la freschezza della più classica delle commedie hollywoodiane. La coppia di mattatori è quella, apprezzatissima, formata da Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (lei anche premiata con l'Oscar per questo film): lui è un bipolare appena uscito da un ospedale psichiatrico per aver riempito di botte una suo collega, poiché sorpreso nella doccia di sua moglie, con la moglie stessa, in atteggiamenti inequivocabili; lei, la Lawrence, è invece una povera ragazza che ha perso il marito poliziotto e che cerca di superare il trauma andando a letto con tutti quelli che incontra (il tutto tra uno psicofarmaco e l'altro). Si incontreranno a una cena da amici e, forse, nascerà qualcosa. Robert De Niro interpreta il padre del bipolare, ma anch'egli non sembra tanto a posto con la testa, ingrovigliato com'è nelle sue superstizioni e nei suoi piccoli e maniacali tic.
Viaggio sola, Maria Sole Tognazzi (2013)
«Viaggio sola» è il racconto della solitaria vita di una donna (Margherita Buy) che ha scelto per sé la strada della donna-single-e-in-carriera quasi come fosse una presa di posizione morale. Fa un lavoro strano (e vede gente in quantità, come direbbe Bob Dylan), che consiste nel visitare in incognito gli alberghi più lussuosi del mondo per valutarli e assegnare loro le famigerate stelle, secondo criteri che gli albergatori devono rispettare: quanto l'hanno fatta aspettare alla reception? Le lenzuola sono pulite? Quanto ci mette il servizio in camera ad arrivare? Questo mestiere la fa stare sola per molto tempo, ma in realtà lei non è poi così sola, dal punto di vista umano: ha un amico (che è anche un ex-fidanzato ed è interpretato da Stefano Accorsi) che le fa compagnia e una sorella sposata con "un cretino" (Gianmarco Tognazzi) e con due figlie alla scuola elementare. Quando il suo amico rimarrà incastrato in una situazione più grande di lui, la signora inizierà a interroggarsi sulla propria vita. Siamo sicuri, per- esempio, che quella sua scelta di vita si chiami libertà, e non semplicemente solitudine? E come andare avanti, se non è (quasi) più possibile tornare indietro?