Da Scarface a Il Padrino, passando per Gli Intoccabili e Pulp Fiction. Ecco quali sono i film con cui i più grandi registi hanno raccontato la malavita organizzata al cinema
Mafia, polizia, drammi familiari, storie d'amore, sarcasmo e critica sociale. C'è tutto nella Storia dei gangster movie, sia che si tratti di fatti realmente accaduti, sia che le vicende narrate siano frutto di fantasia: un genere complesso e difficilissimo da realizzare, in cui per riuscire bene bisogna essere i migliori. Da Quei bravi ragazzi a Pulp Fiction, da Scarface fino a Il Padrino e The Departed.
Tutto cominciò nel 1927, con Le notti di Chicago, ma furono gli anni '70 americani a rilanciare definitivamente il genere e da allora non ci si è più fermati. Questo tipo di film fu in un primo momento denigrato, perché adatto solo ad un pubblico principalmente maschile e incline all'azione, o al noir poliziesco, ma ormai è stato ampiamente sdoganato, anche grazie ai recenti successi di pellicole come Gomorra (film e serie), I Soprano e Romanzo Criminale (film e serie anche qui).
In questa selezione, ci sono film che non solo hanno nobilitato la presenza del crimine organizzato nel cinema, ma hanno in alcuni casi cambiato il linguaggio cinematografico.
Dieci titoli per voi, di quelli che sono stati in grado di cambiare la nostra vita e, se ancora non li avete visti, potrebbero fare altrattanto con le vostre.
Quei bravi ragazzi (Martin Scorsese, 1990)
Straordinario. Tratto dal romanzo Il delitto paga bene, racconta la vera storia dell'ex-gangster pentito Henry Hill, ripercorrendo la sua carriera criminale dai primi contatti con la malavita italo-irlandese di Brooklyn, fino all'arresto e all'ingresso nel programma di protezione testimoni. Probabilmente il miglior film di Martin Scorsese, con un Ray Liotta impeccabile, il solito Robert De Niro e l'Oscar come Miglior attore non protagonista per Joe Pesci (le Nomination in totale erano sei, tra cui anche Miglior Film e Miglior Regia).
Pulp Fiction (Quentin Tarantino, 1994)
Dopo l'esordio-sorpresa de Le iene, il trentenne Quentin Tarantino ci regala quello che è probabilmente il film più importante degli anni '90, certamente il più influente da diversi punti di vista (in primo luogo sul versante 'dialoghi'). Palma D'oro al Festival di Cannes e Oscar per la Migliore Sceneggiatura. Un film che utilizza le meccaniche del gangster movie, ma che in realtà vive di citazioni, conversazioni surreali e scene impeccabilmente costruite.
C'era una volta in America (Sergio Leone, 1984)
Opera d'arte totale. Quasi quindici anni di assenza dal cinema per Sergio Leone (l'uomo che rivitalizzò e re-inventò il western) e nel 1984 esce questo film lunghissimo (245 minuti) e complesso che ripercorre, anche tramite lunghi flashback, la storia di due gangster cresciuti nel ghetto ebraico di New York: si va dagli Anni '20 sino al '68 americano, con tutto quello che ne consegue. Immancabile Robert De Niro nella parte di Noodles, mentre al suo fianco appare l'altrettanto bravo James Woods. Musiche del signor Ennio Morricone.
Scarface (Brian De Palma, 1983)
Al Pacino, in una delle sue migliori interpretazioni di sempre, è Tony Montana in Scarface, un delinquentello cubano immigrato negli Stati Uniti che tenterà (con successo) la scalata della malavita legata al traffico di cocaina. Self made man puro ambientato in Florida, ricco di scene e frasi storiche che ormai fanno parte del quotidiano. Megalomane. Girato perfettamente.
Il Padrino (Francis Ford Coppola, 1972)
Capostipite del genere, per la verità già nato nel bianco e nero degli Anni '30, che Coppola ripropone costruendo un prodotto gigantesco e straordinaramente accurato: un vero film sulla mafia come non se ne erano mai visti. Il segreto del successo è (anche) nel cast che da un lato rilanciò coraggiosamente Marlon Brando dopo un periodo difficile e dall'altro propose un giovane Al Pacino nel ruolo del figlio del boss, ma non ci dimentichiamo di Robert Duvall. Triplo Oscar (Miglior Film, Miglior Attore e Miglior Sceneggiatura non originale), sempre presente nelle classifiche dei film più belli di sempre.
The Departed (Martin Scorsese, 2006)
Ritorno ai massimi livelli per Jack Nicholson nella parte dello spietato Frank Costello, boss della mala irlandese a Boston. Un suo scagnozzo fidato (Matt Damon) si infiltra nella polizia, mentre un impavido poliziotto (Leonardo Di Caprio) si introduce sotto copertura nell'organizzazione criminale più potente di Boston. Tensione altissima, certamente il più grande gangster movie degli Anni Duemila. Quattro Oscar all'attivo, tutti più che meritati. Segnalo, per chi non lo sapesse, che è il remake dell'orientale Infernal Affairs, del 2002, anch'esso da non perdere assolutamente.
Casinò (Martin Scorsese, 1995)
Come funziona la gestione dei maggiori casinò di Las vegas, quando la mafia vi si infiltra? La città della perdizione, raccontata da Scorsese, diventa il punto di incontro tra i più pericolosi criminali che possiate immaginare, la politica e i soldi sporchi che fruttano milioni di dollari. 176 minuti (quattro in meno di The Wolf of Wall Street che è il più lungo del regista italo-americano) di intrecci con infiniti riferimenti al capolavoro Goodfellas di cinque anni prima. Scorsese gioca e si diverte come un bambino tra luci, gioielli e vestiti strampalati. Ottima Sharon Stone, perfetto Robert De Niro.
Donnie Brasco (Mike Newell, 1997)
La mafia newyorkese dal punto di vista di un poliziotto infiltrato, storia realmente accaduta all'agente FBI Joe Pistone (Johnny Depp). La cosa interessante è che siamo lontani dai fasti dei super-ricchi capi mafiosi, perché l'uomo che Pistone riesce ad 'agganciare' è solo una piccola pedina quasi insignificante nelle dinamiche del quartiere, un cavallo zoppo che non sarà poi così difficile raggirare.
Carlito's Way (Brian De Palma, 1993)
De Palma e Pacino di nuovo insieme a nove anni da Scarface; questa volta il piccolo Al interpreta Carlos Brigante, per gli amici Carlito, un ex-detenuto ed ex-spacciatore sulla via della redenzione, che dovrà affrontare le difficoltà di un mondo da cui non è facile fuggire. Il sogno di cambiare vita e una storia d'amore complicata per il povero Carlito, il quale -testa dura e ostinata- deve necessariamente risolvere un paio di questioni prima di avere abbastanza soldi per partire, questa volta per sempre. Grandissimo e irriconoscibile Sean Penn nei panni dell'amico-avvocato del protagonista. Gangster romantico e amaro.
Gli Intoccabili (Brian de Palma, 1987)
Storia vera di come l'agente federale Eliot Ness che riuscì a mettere insieme una squadra incorruttibile e armata fino ai denti con l'obiettivo di arrestare l'inarrivabile Al Capone, allora Re indiscusso del commercio illegale di alcolici nella Chicago proibizionista degli Anni '30. Kevin Costner è il protagonista che con questo personaggio fece innamorare per sempre le nostre mamme, a Sean Connery toccò invece l'Oscar come Miglior Attore non protagonista. Colonna sonora di Ennio Morricone, abiti disegnati da Giorgio Armani.
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