Da «Tutti gli uomini del presidente» a «Il caso Spotlight», le storie che ci fanno desiderare di essere grandi reporter d'inchiesta

Candidato a ben 6 premi Oscar (compreso quello per il Miglior film), basato sull'inchiesta che il quotidiano The Boston Globe ha condotto riguardo alla pedofilia nella Chiesa cattolica, è chiaro che «Il caso Spotlight» è destinato a far parlare molto di sé. Contando poi che sono tantissimi gli spettatori che amano guardare i film ambientati nel mondo del giornalismo, non abbiamo dubbi che il nuovo film con Michael Keaton riuscirà a ottenere anche qui il successo che ha raggiunto in patria.
Se anche voi amate tuffarvi nelle avventure che vedono protagonisti semplici giornalisti pronti a scagliarsi con coraggio contro lobby di potere o colossi industriali, per amore della giustizia e della verità, ecco una top ten dei film sul giornalismo da vedere almeno una volta. Il lieto fine non è sempre assicurato, la voglia di contribuire a rendere il mondo un posto migliore, invece sì.

Tutti gli uomini del presidente (Alan J. Pakula, 1976)
Il film sul giornalismo per antonomasia! Ispirato al libro omonimo scritto dai giornalisti del Washington Post Bob Woodward e Carl Bernstein, «Tutti gli uomini del presidente» ripercorre le tappe che hanno portato all'esplosione dello scandalo Watergate (e alle conseguenti dimissioni di Richard Nixon dalla presidenza degli Stati Uniti). Il film di Pakula ha un ritmo incalzante e riesce a raccontare benissimo una storia che, almeno sulla carta, poteva essere davvero complicata da spiegare. Robert Redford e Dustin Hoffman sono perfetti nei loro ruoli.

Il rapporto Pelican (Alan J. Pakula, 1993)
Forse tra i primi cinque film che vengono in mente a tutti quando si parla di cinema e giornalismo! Sarà che è tratto da un bestseller di John Grisham, sarà che troviamo una coppia di protagonisti in stato di grazia ?" Julia Roberts e Denzel Washington ?" «Il rapporto Pelican» è davvero un must per tutti quelli che sognano di sfondare nel mondo della stampa... o della giurisprudenza! La storia vede protagonisti una studentessa di legge e un giornalista affermato che intuiscono oscure connessioni nelle morti violente di due giudici della Corte Suprema: c'è di mezzo l'FBI e dunque non c'è da scherzarci su, ma la verità riuscirà a venire a galla.

Insider – Dietro la verità (Michael Mann, 1999)
Il film che racconta il travaglio giudiziario e personale di Jeffrey Wigand (Russell Crowe), ex dirigente di una delle più grosse aziende di tabacco americane deciso a rivelare al mondo pesanti segreti sui processi di produzione delle sigarette, non ebbe un grande successo al cinema, eppure ormai l'abbiamo visto tutti! Facile cadere in tentazione e riguardarlo, ogni volta che passa in televisione: merito della storia, della regia di Michael Mann, ma soprattutto di Al Pacino nei panni di Lowell Bergman, giornalista e uno dei produttori del programma tv "60 minutes", che non molla fino all'ultimo pur di raggiungere la verità.

Fino a prova contraria (Clint Eastwood, 1999)
Prendete l'ispettore Callaghan e mollatelo dietro una macchina da scrivere: ecco a voi Steve Everett, un vecchio giornalista cinico e disilluso, appena uscito dal tunnel dell'alcolismo, che si ritrova a dover scrivere un pezzo su un ragazzo nero (Isaiah Washington) condannato a morte. Senonchè il nostro eroe (interpretato dallo stesso Clint Eastwood, qui anche dietro la macchina da presa) facendo poche ricerche si rende conto di quanto siano state mal condotte le indagini.

Veronica Guerin – Il prezzo del coraggio (Joel Schumacher, 2003)
Quest'estate saranno passati vent'anni da quando sei pallottole hanno raggiunto Veronica Guerin a un semaforo, stroncando la sua vita e la sua splendente carriera. Cate Blanchett le presta i lineamenti in questo avvincente e commovente film di Joel Schumacher, che ripercorre la battaglia che la coraggiosa giornalista irlandese ha combattuto per arrivare a smantellare i vertici del narcotraffico di Dublino. Un dramma teso e appassionato che ci racconta come nulla di quanto compiuto da questa donna sia stato vano, neppure la tragica morte.

Good Night and Good Luck (George Clooney, 2005)
Secondo regia di George Clooney, «Good Night and Good Luck» ha riscosso un ottimo successo di pubblico e critica a cominciare da quando fu presentato al Festival di Venezia, dove s'aggiudicò l'Osella d'Oro per la migliore sceneggiatura e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. Il film affronta una tematica che sembra non passare mai di moda (pensiamo a L'ultima parola, in sala di recente) ovvero il fenomeno del maccartismo. Protagonista è il celebre anchorman Edward R. Murrow (interpretato da David Strathaim) che, sordo a tutte le minacce, arriva a denunciare pubblicamente il senatore McCarthy e il suo accanimento nei confronti di persone sospettate di essere filo-comuniste. Il suo contributo sarà fondamentale per chiudere la famigerata epoca della ?caccia alle streghe?.

Una sola verità (Rod Lurie, 2008)
È più importante cercare di mantenere il proprio lavoro e la propria vita privata o onorare l'integrità professionale? Questo è il dilemma col quale deve misurarsi la giovane e ambiziosa reporter Rachel Armstrong (Kate Beckinsale) nel momento in cui rischia di finire in galera pur di non rivelare l'identità della sua fonte. Ispirato a fatti realmente accaduti alla giornalista del New York Times Judith Miller, che pagò con la detenzione il suo silenzio, si tratta di un thriller politico ben diretto e altrettanto ben recitato, ricco di suspense. Consigliatissimo.

Frost/Nixon – Il duello (Ron Howard, 2008)
Ron Howard, che ha forse firmato i suoi film migliori quando ha attinto da storie vere (pensiamo ad «Apollo 13» e «A Beautiful Mind»), dirige questo bel film che rende finalmente giustizia a uno dei più grandi giornalisti britannici, ovvero David Frost. Chi ha vissuto negli Anni 70 non può certo dimenticare quanto sia stata epocale la sua intervista all'ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon; per tutti gli altri che rischiano di vivere tutta la vita senza aver mai sentito parlare di questo storico duello televisivo... recuperate il film. Indimenticabili poi le performance dei due protagonisti, Michael Sheen e Frank Langella.

State of Play (Kevin MacDonald, 2009)
Se vi piacciono gli intrighi e i colpi di scena non dovreste lasciarvi scappare «State of Play», un teso thriller politico che il giornalista protagonista ?" un imbolsito e sregolato Russel Crowe, sempre bravissimo ?" riuscirà a risolvere negli ultimissimi minuti. Memorabile anche l'interpretazione di Helen Mirren nei panni della sfrontata e decisa direttrice del giornale.

La regola del gioco (Michael Cuesta, 2014)
Gary Webb ha dedicato tutta la sua vita al giornalismo d'inchiesta. Nel 1990 ha anche vinto il premio Pulitzer per come ha raccontato il disastroso terremoto di Loma Prieta, eppure la vera svolta della sua carriera arriva qualche anno dopo, quando decide di investigare sul rapporto che lega la CIA al traffico di droga in Nicaragua. Il servizio che pubblicherà, Dark Alliance, diventerà anche un libro e gli regalerà fama mondiale, ma sarà anche la sua rovina. Una storia vera portata recentemente sul grande schermo e ottimamente interpretata da Jeremy Renner, che rende omaggio, con enorme partecipazione, a un uomo che ha sacrificato tutto in nome della giustizia!