12 film da vedere prima della notte degli Oscar 2019
Dagli stranieri Roma e Cold War agli americanissimi Vice e Green Book, ma anche A star is born e Bohemian Rhapsody: tutti i film da guardare per arrivare pronti alla notte del 24 febbraio
Sono 36 i lungometraggi candidati nelle 21 categorie dei Premi Oscar 2019, a cui vanno sommati i 15 cortometraggi divisi fra documentari, animati e di finzione. Il messicano Roma e La favorita del greco Yorgos Lanthimos fanno da capofila nella competizione con 10 nomination a testa, seguiti da Vice – L’uomo nell’ombra e A star is born, a quota 8. La sorpresa dell’anno è però Black Panther: 7 candidature, il primo film di supereroi ad essere nominato come miglior pellicola dell’anno, già vincitore del SAG Award per il miglior cast composto quasi interamente da attori afroamericani.
I vincitori ci saranno svelati nella notte fra domenica 24 e lunedì 25 febbraio (ora italiana), e la cerimonia – la prima senza un conduttore dal 1989 – sarà trasmessa in diretta, a partire dalle 22:50, su Sky Cinema Oscar (canale 304), che si accenderà da venerdì 15 febbraio a domenica 3 marzo e manderà in onda oltre 90 film che hanno ottenuto l'ambitissima statuetta. Diretta anche su Tv8.
Cold War
L’autore polacco Paweł Pawlikowski, naturalizzato inglese e regista del cult generazionale My summer of love, era già salito sul palco del Dolby Theatre nel 2015, per ritirare l'Oscar al suo Ida come miglior film in lingua straniera. Ci riprova quest’anno, assieme all’autore della fotografia Łukasz Żal, riuscendo quasi nell’impossibile: Cold War è candidato infatti anche nella categoria della migliore regia, premio che non è mai andato a un film in lingua straniera.
La favorita
Dopo la candidatura all’Oscar di Dogtooth nel 2011, il greco Yorgos Lanthimos ha coronato la sua carriera internazionale con The lobster e Il sacrificio del cervo sacro: nel frattempo intanto lavorava alla sua prima sceneggiatura “su commissione”, firmata da Deborah Davis e Tony McNamara, che portano a La favorita una delle dieci nomination complessive: film, regia, attrice (Olivia Colman), attrici non protagoniste (Emma Stone e Rachel Weisz), fotografia, montaggio, scenografia e costumi.
Roma
Dietro il successo di Roma – Leone d’Oro a Venezia e due Golden Globe – già disponibile su Netflix dallo scorso dicembre, si cela Alfonso Cuarón, un regista che agli Oscar era stato candidato sei volte, vincendone due: per il montaggio e la regia di Gravity. È stato il primo messicano a raggiungere quel traguardo e adesso questo potrebbe diventare il primo film in lingua straniera a vincere l’Oscar per il miglior film: è già successo qualche settimana fa ai Critics’ Choice Awards.
Green Book
Il buttafuori Tony “Lip” Vallelonga, nel 1962, si ritrova a fare da autista a un virtuoso del pianoforte, l'afroamericano Don Shirley, che parte per un tour di concerti nel profondo sud degli Stati Uniti; immancabile nel cruscotto, il Negro Motorist Green Book è la guida ai ristoranti e motel in cui i neri potevano accedere… La storia è tristemente vera, ed è una commedia amara scritta dal vero figlio di Tony, Nick Vallelonga, e diretta dal Peter Farrelly di Tutti pazzi per Mary.
BlacKkKlansman
Le sei nomination di BlacKkKlansman includono la prima per Spike Lee come miglior regista. L’autore di Atlanta era già stato candidato per la sceneggiatura di Fa’ la cosa giusta nel 1990, e poi nel 1998 per il documentario 4 little girls. Nel 2016 ha ricevuto il Premio alla Carriera, dopo aver polemizzato con l’Academy perché non erano stati candidati cineasti né interpreti neri: l’Oscar alla regia non è mai stato vinto, infatti, da un autore afroamericano.
Bohemian Rhapsody
Due Golden Globe, premio del Sindacato per il miglior attore e soprattutto quasi 840 milioni di dollari incassati in tutto il mondo: è la storia di Freddie Mercury prima e durante, davanti e dietro ai Queen. Dai lavoretti giovanili al Live Aid dell’85, Mercury sfida gli stereotipi e le convenzioni fino a diventare uno dei performer più amati del mondo. Cinque nomination per Bohemian Rhapsody: miglior film, miglior attore protagonista (Rami Malek, già interprete di Mr. Robot), montaggio, montaggio sonoro e mixaggio sonoro.
Se la strada potesse parlare
Il libro omonimo di James Baldwin, pubblicato in Italia da Fandango, racconta la storia di Tish, una ragazza di Harlem che corre contro il tempo per dimostrare l’innocenza del suo fidanzato, ingiustamente incarcerato, mentre porta in grembo il loro primogenito. È un’altra celebrazione dell’amore firmata da Barry Jenkins, il regista di Moonlight, che già vinse l’Oscar 2017 per la sceneggiatura. In sala dal 24 gennaio, il film ha ricevuto il Golden Globe per la performance di Regina King.
Vice – L'uomo nell'ombra
Un interlocutore senza pretese di Washington finisce con l’esercitare un immenso potere come vicepresidente di George W. Bush; è Dick Cheney, interpretato da un Christian Bale nascosto sotto chili di trucco, che ha già vinto come miglior attore comedy il Golden Globe e un doppio Critics’ Choice Award. Candidato a otto Oscar e sei BAFTA, Vice è diretto da Adam McKay, che ha già vinto nel 2016 la statuetta per la sceneggiatura de La grande scommessa, sempre interpretato da Christian Bale.
The wife – Vivere nell'ombra
Per questo ruolo Glenn Close è stata candidata a circa 30 premi, vincendone quasi la metà e ottenendo la sua settima nomination all’Oscar come migliore attrice (finora non lo ha mai vinto). Dopo il Golden Globe e il SAG Award è la favorita contro Lady Gaga (con cui ha condiviso il Critics’ Choice Award) e Olivia Colman: interpreta la moglie di uno scrittore che riceve il Premio Nobel alla Letteratura nascondendo a tutto il mondo – ma alla sua famiglia in primis – un pesante segreto.
Spider-Man: Un nuovo universo
Il primo Spider-Man afroamericano (ma anche un po’ latino) potrebbe portare il primo Oscar in casa Sony Animation: la statuetta per il miglior lungometraggio animato, infatti, raramente è uscita dalla famiglia Disney-Pixar – l’ultima volta risale a sette anni fa – e lo studio californiano ci aveva già provato nel 2008 con Surf’s up. Spider-Man: Un nuovo universo è candidato anche a sette Annie Awards, i premi dell’industria animata, e ha già vinto il Bafta e il Golden Globe.
A star is born
Quando è stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia, sembrava che A star is born fosse il film d’oro della stagione cinematografica; poi sono cominciati i tappeti rossi, e l’opera prima di Bradley Cooper ha cominciato a perdere splendore. Lo smacco però è arrivato il 22 gennaio, con l’estromissione dell’attore dalla categoria della migliore regia. Cooper, in compenso, mette in fila la quarta nomination per l’interpretazione e ascrive Lady Gaga tra le migliori attrici del 2018.
Black Panther
Il diciottesimo film del Marvel Cinematic Universe vede protagonista Pantera Nera, interpretato da Chadwick Boseman, che deve affrontare un vecchio nemico che minaccia la stabilità del Wakanda. Il film – diretto dal Ryan Coogler di «Creed» – ha incassato quasi un miliardo e mezzo di dollari in tutto il mondo, diventando il secondo maggior incasso del 2018, il nono maggior incasso della Storia del cinema e il quarto film di supereroi con i maggiori incassi di sempre.
L'ottavo film di Alfonso Cuarón, disponibile su Netflix dal 14 dicembre scorso, potrebbe portare la prima statuetta al Messico e il primo Oscar al regista di un film in lingua straniera
Una storia di supereroi, una pellicola recitata in messicano e il terzo remake di un classico degli anni Trenta: sono alcuni dei titoli che si contenderanno il più prestigioso Premio Oscar la notte del 24 febbraio
Da «A star is born» a «La fantastica signora Maisel» passando per «Black Panther» e «Il ritorno di Mary Poppins»: tutti i candidati ai 76esimi premi della stampa estera americana