Da «Mad Max: Fury Road» a «40 anni vergine» passando per «A proposito di Davis», «Inside Out» e «Il petroliere»

Nel 2017 i critici cinematografici del «New York Times» hanno pensato che fosse passato tempo a sufficienza dall'inizio del 21esimo secolo da iniziare a fare un bilancio dei film migliori che il cinema mondiale ci abbia offerto fino ad ora.
Manhola Dargis e A.O. Scott hanno stilato quindi questa classifica, con l'aiuto di utenti di Facebook appassionati di cinema e hanno raccolto 25 film che sono destinati a diventare i classici del futuro. Da «Mad Max: Fury Road» a «40 anni vergine» passando per «A proposito di Davis», «Inside Out» e «Il petroliere».

25 - 40 anni vergine
40 anni vergine, Judd Apatow, 2005
Quando «40 anni vergine» è arrivato al cinema il nome del suo regista, un Judd Apatow al debutto dietro la macchina da presa, non era ancora scritto nella tradizione della nuova commedia americana. Steve Carrell interpreta il protagonista Andy, un quarantenne che lavora in un tranquillo negozio di elettronica ed è ancora, come da titolo, vergine. Se lui ha ormai fatto pace con la cosa, quando i suoi amici lo scopriranno cercheranno di aiutarlo in ogni modo. Tra gli amici in questione troviamo Seth Rogen e Paul Rudd, ma non è solo la comicità a colpire lo spettatore, quanto la rappresentazione allo stesso tempo romantica e ironica della lotta, a tratti strenua e a tratti ingenua, contro l'età adulta.

24 – Se mi lasci ti cancello
Se mi lasci ti cancello, Michel Gondry, 2004
La storia della fine di una relazione e di cosa si è disposti a dimenticare pur di allontanare il dolore che ne consegue. Jim Carrey e una Kate Winslet dai capelli arancioni sono la coppia protagonista di questa rappresentazione onirica di un'amore che non si riesce a dimenticare, a meno che... A meno che uno scienziato non riesca a cancellare dalla memoria tutti i ricordi di quella persona, ma è davvero quello che vogliamo? La risposta, forse, è in questo film che mescola risate e romanticismo, cinismo e sensibilità. Nel cast anche Kirsten Dunst, Elijah Wood e Mark Ruffalo.

23 - Luz Silenciosa
Luz Silenciosa, Carlos Reygadas, 2007
All'interno di un'isolata comunità mennonita in Messico, Joahn lotta con i sensi di colpa per la sua relazione extraconiugale con Marianne, con cui ha tradito la moglie Esther, in pieno conflitto con la sua fede. Un film che racconta cosa vuol dire amare e avere fede, attraverso il ritratto realistico di questa famiglia contadina, senza colonna sonora a interrompere le parole (o le lacrime) dei personaggi.

22 – Io non sono qui
Io non sono qui, Todd Haynes, 2007
Sei attori (tra cui Cate Blanchett, Heath Ledger, Christian Bale e Richard Gere) incarnano diversi aspetti dell'oggi premio Nobel Bob Dylan. Sei personaggi diversi che incarnano la personalità multisfaccettata del cantautore: il poeta Arthur Rimbaud, il profeta Padre John, il fuorilegge Billy McMarthy, il falso Woody Guthrie, il martire del rock'n'roll Jude Quinn e la stella elettrica Robbie Clark.

21 – Wendy and Lucy
Wendy and Lucy, Kelly Reichardt, 2008
Wendy (Michelle Williams) è una giovane ragazza che non possiede altro che qualche soldo, una macchina non molto affidabile e il desiderio di trovare un lavoro in Alaska. È lì che sta andando, in compagnia della sua cagnetta Lucy, quando l'auto l'abbandona, perde Lucy e si trova costretta a fermarsi in una cittadina dell'Oregon. Un racconto di disperazione e speranza.

20 – Moonlight
Moonlight, Barry Jenkins, 2016
Agli Oscar di quest'anno «Moonlight» ha portato a casa tre statuette dorate, tra cui quella per il miglior film. Seguiamo dall'infanzia all'età adulta la vita di Chiron, un ragazzino vittima del bullismo dei compagni che ha un grande segreto: una relazione amorosa con un amico. Lo ritroviamo da adulto nascondersi dietro la propria mascolinità, dietro il cliché del gangster di colore.

19 – Mad Max: Fury Road
Mad Max: Fury Road, George Miller, 2015
Secondo un sondaggio lanciato su Facebook dai critici del New York Times, «Mad Max: Fury Road» è il miglior film d'azione del 21esimo secolo. Con effetti speciali il più analogici possibile nell'era del digitale, polverosi e coreografici inseguimenti e l'indimenticabile Furiosa di Charlize Theron, nell'oceano di reboot degli ultimi anni, quello di George Miller porta la grinta anti-autoritaria dei film originali in una nuova era.

18 - Les glaneurs et la glaneuse
Les glaneurs et la glaneuse, Agnès Varda, 2000
Ispirato a un dipinto del 1857 di Jean-François Millet, questo documentario segue la vita di una serie di raccoglitori, alla ricerca di cibo e oggetti lasciati indietro da altri. Persone al di fuori dall'infinito ciclo di consumo e spazzatura che definisce tanta parte della nostra epoca. Un saggio sull'importanza di ricordare il valore di quello che potremmo buttare via o che rischiamo di ignorare.

17 - Three Times
Three Times, Hou Hsiao-hsien, 2006
Un film che attraversa generi e periodi storici, analizzando la storia e la vita contemporanea cinese attraverso l'interpretazione sottilmente emotiva e profondamente visiva del taiwanese Hou Hsiao-Hsien. Composto di tre sezioni, che vedono protagonisti sempre gli attori Chang Chen e Shu Qui, ne racconta i desideri romantici che trascendono il tempo e la storia.

16 – Munich
Munich, Steven Spielberg, 2005
Steven Spielberg non ha certo mai avuto problemi a spaziare tra sci-fi e politica, spionaggio e animazione. Nell'imbarazzo di decidere quale dei suoi film inserire in questa lista, i critici del New York Times si sono ancora una volta rivolti a Facebook e hanno infine scelto «Munich». Ambientato negli Anni 70, quando un gruppo di agenti israeliani sotto copertura scova i terroristi responsabili del terribile attacco alle Olimpiadi di Monaco. Questo thriller pone una questione etica importantissima: qual è la linea tra giustizia e vendetta e quanto in là è giusto spingersi per lottare contro il fanatismo? Domande oggi più che mai attuali.

15 – White Material
White Material, Claire Denis, 2009
Maria, interpretata da Isabelle Huppert, si trova in un paese africano non meglio identificato dove cerca di portare avanti la piantagione di caffè di famiglia mentre la guerra civile si sta accendendo sempre più. Claire Denis, che nei paesi francofoni dell'Africa ha trascorso gran parte della sua infanzia, soppesa i costi della ricchezza bianca e la devastazione del post colonialismo.

14 – L'Enfant – Una storia d'amore
L'Enfant ?" Una storia d'amore, Jean-Pierre e Luc Dardenne, 2005
La fidanzata di Bruno, un giovane criminale da quattro soldi, rimane incinta. I ragazzi non hanno i mezzi per crescerlo e la soluzione trovata dal protagonista dimostra che di certo non era pronto alla paternità. Al centro di questo film c'è il crollo di tutti i valori non materiali della nostra società: il supporto della famiglia, la religione, la solidarietà di classe. Un crollo che non è senza speranza, ma che può portare alla redenzione.

13 - In Jackson Heights
In Jackson Heights, Frederick Wiseman, 2015
Protagonista di questo documentario è Jackson Heights, una zona del Queens, ?una delle comunità più multiculturali di tutto il mondo?, basti pensare che si parlano 167 lingue diverse. Lo sguardo discreto di Wiseman ci mostra le vite dei suoi abitanti in piccoli quadri dettagliati, raccontando una comunità in cui infinite differenze convivono, come dovrebbe essere in tutti gli Stati Uniti, ma non solo.

12 – Timbuktu
Timbuktu, Abderrahmane Sissako, 2015
Ambientato nella città che gli dà il titolo, «Timbuktu» è ispirato a un fatto realmente accaduto nel 2012, quando una coppia non sposata con due figli è stata lapidata a morte da membri di un gruppo islamista che li accusava di aver fatto sesso fuori dal matrimonio. Un evento violento, ma mai senzazionalizzato, a cui Sissako risponde con la bellezza della vita di tutti i giorni, affrontando l'orrore con una sorta di resistenza artistica.

11 – A proposito di Davis
A proposito di Davis, Joel e Ethan Coen, 2013
Per selezionare un solo film dall'opera dei fratelli Coen, i critici si sono rivolti nuovamente a Facebook (persino agli stessi Coen che non si sono pronunciati) e sul podio sono arrivati «Non è un paese per vecchi», «A Serious Man» e «A proposito di Davis». Le ragioni per cui, alla fine, hanno deciso di scegliere l'ultimo sono: il gatto, la colonna sonora, la circolarità della storia e Oscar Isaac. «Se abbiamo fatto casino e abbiamo sbagliato, va bene. È quello che tende a fare la gente nei film dei fratelli Coen» hanno aggiunto, mettendo le mani avanti.

10 – The Hurt Locker
The Hurt Locker, Kathryn Bigelow, 2009
Kathryn Bigelow è nientemeno che la prima donna nella storia ad aver vinto un Oscar come miglior regista. E lo ha fatto con un film in cui le donne sono praticamente assenti e il soggetto è la virilità con le sue contraddizioni. Protagonisti sono tre membri di una squadra che disinnesca bombe militari. Il leader di questa squadra William James (Jeremy Renner) è bravo nel suo lavoro e se la guerra gli ha dato uno scopo nella vita sarà anche la sua fine, ma la sua non sarà una morte spettacolare come quelle che siamo abituati a vedere nei film di guerra.

9 – Summer Hours
Summer Hours, Oliver Assayas, 2008
Il film si apre sul 70esimo compleanno di una donna circondata dalla propria famiglia, in particolare dai suoi tre figli. Un uomo d'affari che vive in Cina con la famiglia, un'artista che vive a New York e il loro fratello nostalgico dicono addio alla loro vecchia casa di campagna, ma anche al loro paese natale, la Francia, che per tanto tempo hanno dato per scontato. Scopriamo così il rapporto di una madre troppo protettiva coi suoi figli e con i begli oggetti di cui si è circondata.

8 – Boyhood
Boyhood, Richard Linklater, 2014
Un film senza precedenti, a partire dal modo in cui è stato girato. «Boyhood» è stato girato nel corso di 12 anni, raccontando con il più alto grado di realismo immaginabile la vita di Mason. All'inizio del film ha sei anni e alla fine lo troviamo diciottenne e in procinto di iniziare il college. Il protagonista, come l'attore, cresce sotto i nostri occhi e Linklater riesce a instaurare una connessione intima con lo spettatore, portandolo a interrogarsi, come dice lui stesso, «Su cosa vuol dire il passare del tempo, la vita che cambia, i rapporti che cambiano».

7 – Inside Out
Inside Out, Pete Docter e Ronnie del Carmen, 2015
Chiedere a qualcuno di scegliere il proprio film Pixar preferito, dicono i critici del NYT, è come chiedere di scegliere il proprio amico, parente o figlio preferito. Da «Gli incredibili» a «Alla ricerca di Nemo», passando ovviamente per «Toy Story» e «Ratatouille», come si fa a decidere? Alla fine ha vinto «Inside Out», definito il cartone animato più commovente e «filosoficamente astuto del 21esimo secolo». Con le adorabili personificazioni di concetti astratti a fare da protagonisti, all'interno di un mondo che è la coscienza umana, tra Tristezza e Gioia, non poteva certo essere altrimenti.

6 – Yi Yi – e uno...e due...
Yi Yi ?" e uno...e due..., Edward Young, 2000
Il film racconta la storia di una famiglia taiwanese. Yang-Yang, il più piccolo dei figli, ha otto anni e ama scattare fotografie alle persone di spalle, rivelando loro una parte di sé stessi che altrimenti non vedrebbero. Seguiamo Yang-Yang, sua sorella Ting-Ting e il padre N.J., un video-game designer nel bel mezzo di una crisi esistenziale, per le strade caotiche di una Taipei che diventa un personaggio a parte.

5 - The Death of Mr. Lazarescu
The Death of Mr. Lazarescu, Cristi Puiu, 2006
Un pensionato di 60 anni lamenta dolori allo stomaco e nel corso di due ore e mezzo assistiamo alla sua morte. Questo film romeno dai piani lunghi e minimi movimenti di camera ci mostra con realismo fin soffocante come Mr. Lazarescu rimanga incastrato nei meccanismi arrugginiti della burocrazia di Bucharest, a più di dieci anni dalla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu.

4 – Il tocco del peccato
Il tocco del peccato, Jia Zhangke, 2013
Diviso in quattro capitoli, questo film si ispira a una serie di eventi violenti avvenuti in Cina e vede Zhao Tao nei panni della giovane receptionist di una sauna. Ha una relazione con un uomo sposato che una sera l'assale insieme a due criminali. Da questo momento la situazione si fa sempre più violenta di capitolo in capitolo. Nella reazione della protagonista vedremo la sua trasformazione da donna comune a eroina della propria storia.

3 – Million Dollar Baby
Million Dollar Baby, Clint Eastwood, 2004
«Million Dollar Baby» nel 2005 si è guadagnato quattro Oscar, tra cui quello alla protagonista Hilary Swank, quello per il miglior film e la miglior regia. E se Clint Eastwood rimane all'interno dei limiti del genere dei film sulla boxe, la profondità dei sentimenti dipinti non ha nulla di ordinario. Frankie (Eastwood) è un allenatore pieno di rimpianti che ripone le proprie speranze in Maggie (Swank). Ma questo film è molto più della sua trama e per chi non l'avesse mai visto è il caso di recuperarlo.

2 – La città incantata
La città incantata, Hayao Miyazaki, 2002
Chichiro è una bambina di dieci anni che, durante il viaggio che la porterà a trasferirsi in una nuova città insieme ai genitori, finisce per sbaglio in quella che si scoprirà essere una città incantata abitata da spiriti. Considerato il capolavoro del maestro Miyazaki, ci mostra le avventure di una bambina che sta dicendo addio alla propria infanzia e si trova di fronte agli spiriti e alle streghe che dovrà affrontare prima di trasformarsi una giovane donna. È l'unico anime della storia ad aver vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino e l'Oscar come miglior film di animazione.

1 – Il petroliere
Il petroliere, Paul Thomas Anderson, 2007
A conquistare il primo posto della classifica è questo capolavoro di Paul Thomas Anderson liberamente tratto dal romanzo «Petrolio!» di Upton Sinclair e che vede protagonisti di un confronto lungo decenni Daniel Day-Lewis (Oscar al miglior attore nel 2008) e Paul Dano. Racconta la vita di Daniel Plainview e di come cerca di persuadere ad ogni costo i proprietari di ranch della California a estrarre petrolio sulle loro terre. Sviluppa nel frattempo una rivalità con il predicatore Eli Sunday. Entrambi, in fondo, vendono fede e speranza, e non sono poi molto diversi l'uno dall'altro. «Il petroliere» (titolo originale «There will be blood» e sangue, di certo, ce ne sarà) è un racconto epico di morte, fede, amore e avidità che descrive l'America del 20esimo secolo, il costante inseguire il proprio sogno vuoto del protagonista, in una rappresentazione dura e dolorosa delle dinamiche del capitalismo americano. Il regista si nutre della tradizione del cinema europeo e hollywoodiano per mostrare la propria visione personale, in un'opera immensa che parla di fede e ambizione e della natura stessa, contorta, del sogno americano dove ogni bene è possibile se si tollera ogni male.