In attesa del nuovo claustrofobico thriller acquatico «47 metri», facciamo un ripasso di quando gli squali hanno invaso le nostre sale (e salotti), da «Lo squalo» a «Shark Tale»
È quasi estate, quel bel momento dell’anno in cui ci si allontana dal caos della città per recarsi in spiaggia accompagnati dal best seller di turno, da qualche cruciverba o gli appunti da studiare per la prossima sessione di esami. Il caldo afoso, gli ombrelloni troppo vicini l’uno all’altro e il bambino di fianco alla vostra sdraio che alza la sabbia ogni cinque minuti. Ma se pensate che questi possano essere gli unici elementi di disturbo vacanzieri, pensate ancora: potrebbero esserci degli squali nell’acqua.
E quale fobia acquatica estiva se non quella di essere assaliti da minacciose creature acquatiche è la preferita del cinema balneare occidentale? In occasione dell’uscita di «47 metri», nuovo capitolo della saga “Esseri umani contro squali”, ecco alcuni film (e filoni) che chi ama i pericolosi animali marittimi dovrebbe aver visto. Da «Lo squalo» a «Shark Tale» passando, ovviamente, per «Sharknado».
Lo squalo (1975)
Correva l’anno 1975 e un certo Steven Spielberg decise di classificare gli squali come mortali nemici degli esseri umani, costruendo un grandioso thriller in quello che viene definito il primo blockbuster estivo della storia del cinema. La storia de «Lo squalo» la conosciamo tutti: la cittadina di Amity, nel New England, viene presa di mira da un gigantesco squalo: toccherà al Martin Brody di Roy Schneider affrontarlo e sconfiggerlo. E, ricordate, avrete bisogno di una barca più grande. Uomo avvisato, mezzo salvato. Nel film, a volte, questa affermazione viene interpretata letteralmente.
Open Water (2003)
Il «Blair Witch Project» dei film con gli squali: «Open Water» girato con soli 130mila dollari ne ha incassati più di 30 milioni. Susan e Daniel sono una coppia amante delle immersioni subacquee. Durante una vacanza ai Caraibi si spingono in profondità per ammirare le meraviglie dell’oceano, salvo scoprire di essere stati abbandonati dalla barca che li aveva accompagnati al largo. E cosa c’è di peggio dell’essere lasciati in mezzo al nulla? Ritrovarsi circondati da squali. Un capolavoro di tensione in cui non sono stati usati effetti speciali di nessun tipo: gli squali sono veri e sono stati attirati con delle esche.
Shark 3D (2012)
Un’onda anomala sommerge un paese australiano, costringendo alcuni clienti di un supermercato a sopravvivere all’interno di esso in attesa di soccorsi. Il soggetto più pericoloso però, nel caso di «Shark 3D», non sarà l’uomo d’affari con l’auricolare che si aggira per le corsie sbattendo il proprio cestino per la spesa sulle gambe dei clienti intorno a lui, ma un grosso squalo affamato alla ricerca dello scaffale del tonno (quest’ultima parte non è vera). Un tripudio di computer grafica a tratti discutibile per un film presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia (?) e con un’unica ragione di essere ricordato: un soddisfacente uso del 3D che dà la sensazione di vedersi arrivare lo squalo in faccia.
Blu profondo (1999)
In un laboratorio situato sott’acqua e in mezzo al mare, un gruppo di ricercatori sta usando un gruppo di squali come cavie per elaborare una cura per l’Alzheimer. Per una serie di incidenti e di colpi di sfortuna, gli squali si ritroveranno a gironzolare liberamente (e assetati di vendetta) per la base isolata da un temporale e sommersa a causa di crolli strutturali. Diretto da Renny Harlin, «Blu profondo» è un discreto film d’intrattenimento che regala agli spettatori qualche buona sequenza, riportando in auge il filone “Esperimenti su animali modificati geneticamente che sicuramente andranno a finire molto male”.
Sharknado
Finalmente arriviamo alla saga più importante per quel che riguarda il mondo degli squali degli ultimi cinque anni. A Los Angeles è in arrivo una grande tempesta: numerosi tornado vengono avvistati in mare e in avvicinamento alle coste. Tornado che afferrano gli squali dalle profondità del mare scaraventandoli in una Los Angeles sommersa. Quattro capitoli (con un quinto in arrivo nell’estate 2017), uno più godibile, divertente, folle e “trash” (perdonatemi l’uso di questo termine) dell’altro in cui i tornado di squali arrivano fino a New York, Orlando, Las Vegas e addirittura nello spazio. Se ancora non vi abbiamo convinto alla visione, non sappiamo che altro aggiungere.
The Reef (2010)
Un gruppo di amici intraprende un viaggio in barca con la scusa della consegna del mezzo a un cliente in Indonesia. Se non fosse che in mezzo al nulla, la barca ha un incidente. Ma, c’è sempre un ma, a poca distanza dal punto dell’incidente si trova un’isola: gli amici decidono di abbandonare la nave per la terraferma a chiedere aiuto. Indovinate però da che cosa sono popolate quelle acque? Esatto, un grosso squalo bianco li prende di mira e, insomma, avrete intuito dove si va a parare. «The Reef» è un godibile horror australiano senza pretese che, comunque, diverte senza problemi.
Mega Shark contro tutti
Se «Sharknado» rappresenta la vetta dei film con gli squali brutti, ma meravigliosamente divertenti allo stesso momento, il filone di «Mega Shark» è qualche gradino sotto: in seguito ad una serie di incidenti (strano, vero?) viene liberato un enorme squalo bianco preistorico. Quattro film (fino a ora) in cui il Mega Squalo si è ritrovato a fronteggiare altrettante creature mostruose: una piovra gigante, una versione meccanica dello stesso squalo gigante e un robot chiamato Kolossus. Un poker di pellicole che non potete non aver notato nelle tristi serate estive casalinghe su qualche canale pay-tv.
Shark Tale (2004)
Non tutti i film con gli squali devono essere disaster movie, thriller o horror. In questa eterogenea passeggiata nella storia del cinema acquatico non poteva mancare anche uno dei successi di inizio 2000 a marchio DreamWorks. Una vicenda di strozzini acquatici,anche se un simpatico esemplare di squalo vegetariano ci accompagna nell’avventura. Battute, citazioni e tanto divertimento per un film oscurato dal successo di un certo Nemo della Disney l'anno precedente. Peccato.
Paradise beach (2016)
Blake Lively. Basta così.
D’accordo, continuiamo: Blake Lively è un’amante del surf. Durante una sessione in una spiaggia isolata viene attaccata da un grande squalo bianco che la ferisce ad una gamba, costringendola a trovare riparo su uno scoglio emerso grazie la bassa marea serale. In compagnia di un gabbiano, vincitore a mani basse nella categoria “Animale simpatico dell’estate”, proverà in tutti i modi a sopravvivere e tornare a riva prima che la marea si alzi di nuovo. Uno dei migliori film sugli squali degli ultimi anni.
Squali in tutti i luoghi e in tutti i modi
Questi sono solo alcuni (nove) spunti sul fantastico mondo degli squali al cinema. Magari alcuni di voi, però, non amano per niente il mare, succede. Se amate le escursioni nel deserto «Sand Sharks» fa per voi, se siete amanti della montagna preparatevi a tremare con «Snow Sharks» e per voi che abitate in palude, chiudetevi in casa con «Swamp Sharks». Se pensate che gli squali siano semplici animali, iniziate a preoccuparvi con lo squalo a due o tre teste di «2-Headed Shark Attack» e il suo sequel. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una filmografia intera che vi permetterà di sfoggiare la battuta da popolare gelato biscotto “S-quali?” “S-quelli!” senza farvi mandare a quel paese da qualche amico. Vi ci manderanno per il film che gli state proponendo.