Cannes 74: Palma d’oro a “Titane” di Julia Ducournau

Dopo ben 28 anni è la seconda regista a trionfare nella storia del festival

La regista Julia Ducournau tra i due attori del suo film: Agathe Rousselle e Vincent Lindon  Credit: © Getty
17 Luglio 2021 alle 21:06

Annunciata in anticipo da una gaffe di Spike Lee, presidente della giuria che si è lasciato scappare il nome a inizio cerimonia, la Palma d'oro del 74° festival di Cannes è Titane della regista francese Julia Ducournau, che dopo ben 28 anni è la seconda regista a vincere il premio più importante del Festival, dopo Lezioni di piano di Jane Campion.

Il Premio della giuria, Prix du Jury, è ex aequo ai film Haberech di Nadav Lapid e Memoria di Apitchapong Weerasethakul. Il premio alla regia, consegnato da Valeria Golino, va a Leos Carax per il film Annette.

Il premio per la migliore interpretazione femminile è andato invece all'attrice norvegese Renate Reinsve per il film The Worst person in the world (Julie en 12 chapitres) di Joachim Trier. Mentre migliore intepretazione maschile è stata giudicata quella dell’attore texano Caleb Landry Jones per Nitram di Justin Kurzel.

Anche il Grand Prix è ex aequo: va all'iraniano Asghar Farhadi per A Hero e al finlandese Juho Kuosmanen per Hytti n.6 (Compartment n. 6). A consegnarlo Oliver Stone. Il premio per la sceneggiatura va all'autore giapponese Hamaguchi Ryusuke per il film Drive my car.

La Camera d'oro, il premio alla miglior opera prima della selezione, va invece a Murina della regista croata Antoneta Alamat Kusijanovic. Aleksandra Odić dalla Germania con Frida, che racconta un incontro tra una giovane infermiera e il suo paziente, è la vincitrice del premio Lights On Women Award, in collaborazione con i Cortometraggi del Festival di Cannes e il programma di cortometraggi delle scuole internazionali di cinema.

La giuria della sezione Un Certain Regard (di fatto il secondo concorso ufficiale del festival), presieduta dalla regista inglese Andrea Arnold, ha assegnato il Gran Premio della sezione a Unclenching The Fists (Abbassando la guardia), dramma familiare nella sperduta Ossezia diretto dalla stella nascente del cinema russo Kira Kovalenko. Il Premio della giuria è stato attribuito a Great Freedom, dramma carcerario omosessuale dell'austriaco Sebastian Meise.

Per l’Italia, delusione per il film di Nanni Moretti in concorso, ma soddisfazione per Marco Bellocchio, al quale Paolo Sorrentino ha consegnato il premio alla carriera, la Palma d'oro d'onore, tra la standing e una grandissima ovazione del pubblico che ha emozionato il regista che ha ricacciato indietro le lacrime: «Non ho più nulla da dire, da aggiungere», ha detto visibilmente commosso mentre Sorrentino gli consegnava la Palma d'oro d'onore, «Voglio condividere il premio con miei figli Pier Giorgio e Elena, il produttore Simone che è quasi un figlio adottivo e il grande Michel Piccoli che voglio assolutamente ricordare», ha detto citando insieme a Piccoli anche Anouk Aimee che furono premiati per il suo film Salto nel vuoto nel '79.

Seguici