Ormai sono anni che, se un film raggiunge un minimo di favore di pubblico, allora è automatico che nel giro di poco tempo esca il sequel. A volte, per alcuni film a grosso budget, una prosecuzione della trama è già data per scontata dalla sceneggiatura del primo film, e poco importa se poi non si raggiungerà il successo aspettato e la storia resterà per sempre tronca. Altre volte, per assicurarsi un trionfo al botteghino, le case di produzione puntano su una saga letteraria che ha avuto successo e più lunga è meglio è. L'idea è quella di fidelizzare al massimo il pubblico, che torna di volta in volta a incontrare nel buio della sala i beniamini che ha già amato in passato, illudendolo di fargli riprovare le stesse sensazioni.
Però non è sempre così. Alcuni sequel, nati sicuramente per fini economici, non si limitano a voler bissare l'intreccio e i contenuti (e magari gli incassi) del primo film, ma in qualche modo raccontano un'altra storia, che pur partendo dai presupposti narrativi esposti nel primo capitolo, si sviluppa in un'altra direzione, raggiungendo una propria indipendenza. Sono quei film su cui possiamo discutere fino a notte fonda con gli amici: ?è meglio il primo o il secondo?? senza riuscire mai a raggiungere l'accordo.
Vi abbiamo indicato i nostri preferiti, e voi, cosa ne pensate? Preferite i sequel o l'originale?
L'impero colpisce ancora (Irvin Kershner, 1980)
Ecco il film a cui una persona su due pensa quando si fa una classifica dei migliori sequel della storia del cinema! L'impero colpisce ancora, secondo film (in ordine di uscita!) della saga creata da George Lucas è il perfetto esempio di come una storia, che già aveva raccolto un successo planetario e insperato, può essere sviluppata ulteriormente ed entrare addirittura nel mito. Le scene più amate di tutta la saga appartengono a questo film, così come le battute entrate nel nostro frasario quotidiano (?Ti amo? ?Lo so?; ?No Luke, io sono tuo padre?) senza contare che è questo il film che getta le basi per la costruzione dell'intera space opera, raccontandoci una realtà molto più stratificata che attende solo di essere ancora approfondita nei film successivi.
Il padrino - Parte II (Francis Ford Coppola, 1974)
Qui è davvero difficilissimo scegliere tra originale e sequel. Chi ama questa saga non può che essere affezionato al primo film in cui ha messo piede in casa Corleone, in cui ha conosciuto un Michael (Al Pacino) indeciso ma dal destino già segnato. Però il secondo capitolo vanta una presenza d'eccezione: Robert De Niro nei panni del giovane Vito Corleone! Il modo in cui le storie di padre e figlio sono intrecciate, i loro dubbi, le loro scelte fatali, i punti di non ritorno che superano, è una delle caratteristiche più preziose de Il Padrino - Parte II. E poi il finale, forse uno dei più belli della storia del cinema, ci fa protendere leggermente per questo film, ma si tratta di una sfida che si riapre a ogni visione dell'uno o dell'altro!
Aliens – Scontro finale (James Cameron, 1986)
Era difficile approcciarsi a un evento epocale come è stato Alien, il film che nel 1979 ha definitivamente consacrato il genio di Ridley Scott. Qualsiasi tentativo di ricreare le atmosfere claustrofobiche di quel film sarebbe parso inadeguato, ma la 20th Century Fox voleva tirarne fuori un sequel, e ha avuto l'astuzia (o la fortuna!) di rivolgersi alla persona giusta! James Cameron, reduce dal successo di Terminator, si stava guadagnando un nome nel genere action, ed è proprio in questa veste che sceglie di rileggere il film, rinunciando al lato horror ed esistenziale seguito da Scott. Si tratta di un'avventura completamente diversa, il cast pullula di marines dell'esercito un po' sbruffoni, c'è una bambinetta da salvare, un accenno di love story, il tutto condito con qualche goccia di humour. Scegliere tra l'uno e l'altro è impossibile perché sono totalmente diversi, ma entrambi perfetti!
Una scena del film Terminator 2
Terminator 2 (James Cameron, 1991)
Anche qui, il rischio di sfornare un clone malriuscito del film precedente era altissimo, ma Cameron ha imparato, forse proprio girando Aliens, che cambiare le carte in tavola è il segreto di un sequel di successo. Ed ecco che Schwartzy torna a imbracciare il suo fucile e ad assumere le movenze del cyborg killer che viene dal futuro, stavolta però con la missione opposta... d'altra parte lo sappiamo, grazie al primo film il futuro è cambiato! Ancora una volta si tratta di un film zeppo di colpi di scena e dal ritmo incalzante, ma il tono di fondo è completamente diverso, e possiamo quasi ascriverlo al genere commedia, se non fosse per un finale che strappa più di qualche lacrima!
Il silenzio degli innocenti (Jonathan Demme, 1991)
Ormai se lo ricordano in pochi, ma quando il film uscì si parlò de Il silenzio degli innocenti come il seguito di Manhunter, l'horror di Michael Mann ispirato al romanzo ?Il delitto della terza luna? (poi rititolato ?Red Dragon?) di Thomas Harris. In realtà si tratta davvero di un caso singolare, perchè è difficile che al cinema, qualcuno insista nel riproporre situazioni e personaggi che non hanno riscosso particolare fortuna, figuriamoci quando si tratta di un vero e proprio flop: Manhunter costò circa 15 milioni di dollari e non ne incassò neppure la metà! Jonathan Demme invece, subentrato quasi per caso a Gene Hackman che aveva comprato i diritti del libro e voleva dirigere il film, ha invece compiuto un mezzo miracolo: oltre alla vagonata di premi riscossi in tutto il mondo, il thriller con il dottor Lecter ha avuto un enorme successo di pubblico, coprendo con l'incasso del solo primo week end di programmazione buona parte delle spese sostenute per produrlo!
Toy Story 2 (John Lasseter, 1999)
Realizzato solo quattro anni dopo il primo lungometraggio Pixar che ci ha fatto conoscere i giocattolli Woody e Buzz, Toy Story 2 si è fatto subito notare per quanto fosse progredita la computer grafica in così poco tempo! Per fortuna la Pixar non si è affidata solo al lato tecnico, altrimenti ora avremmo un film che parrebbe solo invecchiato male, ma ha saputo raccontare una nuova avventura riempiendo l'universo di Woody e Buzz di tanti nuovi amici, tra i quali spicca la splendida cow-girl Jesse, ormai immancabile partner del duo.
Spiderman 2 (Sam Raimi 2004)
Quando uscì Spiderman era il 2002: erano passati pochi mesi dall'11 settembre e lo shock era ancora profondamente covato da tutti gli americani, così tutte le scene che anche da lontano ritraevano le Torri Gemelle furono rimosse digitalmente. Eppure il film ?" per quanto godibilissimo ?" riporta un po' l'handicap di non essere perfettamente in linea con il sentire di quel periodo: all'indomani della tragedia del WTC le avventure di un supereroe che incatena i cattivi con le ragnatele che gli escono dai polsi sembrano un po' fuori luogo, in un'epoca in cui il pericolo arriva dal cielo davvero. Spiderman 2 ovvia a questo divario e offre una lettura più adatta al pubblico a cui è destinato: nel secondo capitolo del franchise Peter Parker può contare sempre meno sui suoi poteri e i veri eroi sono le persone comuni che vivono coraggiosamente la vita di tutti i giorni, tanto che l'ultima inquadratura del film non è dedicata a Spiderman che vola tra i palazzi, ma a Mary Jane che sospira preoccupata vedendolo allontanarsi.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Alfonso Cuaròn, 2004)
Anche tra i fan più puri di Harry Potter - ovvero quelli che guardano i film dall'alto in in basso perché hanno incominciato a leggere le avventure del maghetto ben prima che diventasse un fenomeno cinematografico ?" il terzo capitolo della saga è uno dei preferiti se non il preferito in assoluto. Anche tra i film non abbiamo dubbi che questo sia il più riuscito, quello che riesce a trasportare meglio sullo schermo i toni dark della storia, la prima in cui compaiono i terribili Dissennatori e il temuto/amato Sirius Black, senza rinunciare a una certa ironia di fondo. Anche l'episodio dell'ippogrifo che poteva essere complicato da gestire visivamente ?" con quel piccolo paradosso temporale descritto nelle pagine del libro ?" è risolto egregiamente e il film è davvero godibile anche per chi, alla parola ?magia? storce il naso e dice ?non è il mio genere?. Provateci, prima di privarvene!
Il cavaliere oscuro (Christopher Nolan, 2008)
Prima che il film uscisse tutti si chiedevano se Heath Ledger, nei panni del Joker, sarebbe mai stato tanto credibile quanto Jack Nicholson in Batman di Tim Burton. Poi a nessuno venne più in mente di fare il paragone, tanto l'interpretazione di Ledger si è subito imposta nella leggenda. La presenza di Joker, i suoi allucinati monologhi, la tragica storia d'amore che lega Bruce alla fidanzata storica di Harvey Dent, la ?nascita? di Due Facce, sono tutti elementi che hanno reso questo film il migliore della trilogia di Nolan dedicata all'uomo pipistrello, tanto che quasi ci si dimentica l'esistenza del primo, quel Batman Begins che subito conquistò tutti!
Hellboy: The Golden Army (Guillermo Del Toro, 2008)
Hellboy, uscito nel 2004, era stato un buon film d'azione che aveva raccolto il favore anche degli spettatori che non erano fan del fumetto in generale, né del genere ?based on comics?, probabilmente perché il regista messicano è capace di battere piste ancora poco battute dal cinema statunitense, rinunciando alle sequenze sparatutto ma realizzando comunque scene d'azione furi dal comune. Con il secondo capitolo Del Toro ha superato se stesso: al di là della trama, che si dipana attorno ai personaggi minori che finalmente assumono spessore, il film si fa notare per l'universo creativo singolare e affascinante che riesce a evocare. Siamo in tanti a sperare che esca un terzo capitolo!
Secondo film di una trilogia su Batman diretta da Christopher Nolan, il film sopravvive al tempo soprattutto per la grande interpretazione di Heath Ledger
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