Cinema, cucina, ricette e rapporto tra cibo e comunità: la relazione tra grande schermo e arte culinaria ci ha regalato per diversi decenni imperdibili film sulla cucina -principalmente commedie- in cui il cibo è assoluto protagonista.
Dagli indimenticabili primordi italiani di Totò, Alberto Sordi e "La grande abbuffata", a partire dalla fine degli Anni Ottanta, "Il pranzo di Babette" si è imposto come prototipo di un genere che ha avuto in seguito grande successo, soprattutto in questi nostri Anni Duemila. Ce n'è davvero per tutti i gusti, dal sentimentale "Chocolat", all'animazione di "Ratatouille", alla sfacciata commedia di "Chef - La ricetta perfetta"
Stati Uniti, Europa Sudamerica e India, mondi e tradizioni a confronto in sala, che si avvicinano e si allontanano nelle dinamiche strampalate di pellicole sempre gradevoli e spesso accompagnate da cast d'eccezione con protagonisti vecchi e nuovi: l'immortale Meryl Streep, l'ex sex simbol Johnny Depp, il rampante Bradley Cooper e Juliette Binoche, la più bella di tutte.
Abbiamo voluto segnalarvi dieci film che parlano di cucina e cibo tra i più riusciti di questa categoria, suggerendovi anche una ricetta da provare che si ispirano un po' a quelle dei film.
10 film su cibo e cucina
Sapori e dissapori (2007)
Il sapore del successo (2015)
Chef - La ricetta perfetta (2014)
Julie & Julia (2009)
Chocolat (2000)
Amore cucina e curry (2014)
Rataouille (2007)
Soul Kitchen (2009)
La cuoca del presidente (2012)
Il pranzo di Babette (1987)
Sapori e dissapori, Scott Hicks (2007)
Kate (Cathrine Zeta-Jones) è la fin troppo seriosa proprietaria di un ristorante di discreto successo che, a causa della morte improvvisa della sorella, è costretta a mettere in secondo piano il suo lavoro per prendersi cura della nipotina. A dare una mano in cucina arriva Nick (Aaron Eckhart), un simpaticone che porta una nuova energia nella gestione austera del ristorante e del quale Kate finirà per infatuarsi. Scambi simpatici tra i due, con i toni della sophisticated comedy basati sullo scarto tra i loro apparentemente incompatibili caratteri, in un riuscito miscuglio di sentimentalismi leggeri, battute pungenti e piccoli drammi umani. A far contorno al tutto, una serie infinita di piatti deliziosi.
La ricetta da provare: capesante con salsa di zafferano.
Il sapore del successo, John Wells (2015)
Bradley Cooper (bravo come sempre) è il tipico cuoco-rockstar degli ormai inoltrati Anni Duemila. Dopo una grande carriera parigina -rovinata dal suo caratteraccio e dai suoi vizi- fiuta che la cucina di massimo livello ha traslocato a Londra e decide di fare altrattanto. Dopo tre anni fuori dalle scene, due senza toccare una goccia di vino e un passato che ancora in qualche modo lo perseguita, dovrà cercare di rifarsi un nome nell'ambiente provando a ottenere la terza stella Michelin riservata unicamente ai migliori (e il talento certo non gli manca). Cast internazionale, tra cui segnaliamo il nostro caro Riccardo Scamarcio, Emma Thompson nei panni della psicanalista e il gigante francese Omer Sy.
La ricetta da provare: Il piccione con patate dolci e acetosella.
Chef - La ricetta perfetta, Jon Favreau (2014)
All'interno della tendenza degli utlimi anni di mostrare super-cuochi che lavorano in super-ristoranti e confezionano super-piatti nei film (complici i successi televisivi dei vari Masterchef), questo Chefsi distingue per la sua modestia, che però si accompagna a un modo di raccontare simpatico e intelligente, in una proiezione davvero piena di idee e cinematograficamente ottima (seppur low budget). Uno chef in conflitto con il suo assurdo capo, abbandona Los Angeles e decide di ripartire dalla Florida occupandosi di street food con la moglie, in un inno al cibo popolare e poco sano, ma contemporaneamente sublime per le bocche ingorde dei clienti.
La ricetta da provare: isandwich cubani.
Julie & Julia, Nora Ephron (2009)
Storia più o meno vera (ci sono piccole differenze rispetto alla realtà, ma tutto sommato la vicenda è abbastanza fedele all'originale), Julie & Julia narra la storia parallela di due donne a confronto. Julie Powell (Amy Adams) è una giovane americana dei nostri tempi appassionata di libri e di cucina, che decide di darsi un anno di tempo per cucinare tutti i 524 piatti presenti nel celebre libro Mastering the art of French cooking, scritto alla fine degli Anni Cinquanta dalla sua quasi omonima Julia Child (Meryl Streep). Un film tutto al femminile, con due protagoniste bravissime e girato dalla sceneggiatrice di Harry ti presento Sally. Julia, anch'essa americana, scrisse quel libro a Parigi, cercando di divulgare i segreti della cucina francese ai suoi connazionali. Operazione riuscita.
La ricetta da provare: l'aragosta alla Bismark.
Chocolat, Lasse Hallström (2000)
1959, Francia. Nel piccolo paese di Lansquenet, uno di quei luoghi in cui tutti conoscono tutti e tutti sanno tutto di tutti, c'è aria di astinenza da quaresima. A portare scompiglio ci pensano Vianne -meravigliosa Juliette Binoche- e la figlia Anouk, appena arrivate per aprire una cioccolateria, descritta dalle solite comare locali come un luogo di perdizione culinaria. A dar credito ai sospetti, oltre alla qualità dei cibi confezionati dalla bella signora, una relazione della stessa con Roux, il capo carismatico di un gruppo di nomadi gitani stanziati alle porte della cittadina (interpretato da Johnny Depp); sarà amore e saranno guai, ma i moralisti, ancora una volta, avranno in fine la peggio.
Amore cucina e curry sembra la solita commedia su immigrati sud-orientali simpatici (il padre della famiglia protagonista è lo stesso di East is East), e invece si rivela una storia d'amore e di cucina con destini incrociati e tante risate. Hassan è il figlio -orfano di madre- di una famiglia di Mumbay appena trasferitasi in Francia; il padre, un cocciuto ma amorevole omone, decide di mantenere la famiglia aprendo un ristorante indiano, peccato che di fronte a loro lavori già un ristorante conosciuto e rinomato, gestito da Madame Mallory (grande interpretazione di Helen Mirren). Tuttavia, Hassan si dimostra sorprendentemente bravo dietro ai fornelli, e la vita di tutto il paese ne risulterà modificata. Il personaggio più simpatico è certamente il sindaco (anche se si vede poco).
La ricetta da provare: l'omlette alla Hassan.
Rataouille, Brad Bird, Jan Pinkava (2007)
Film imperdibile, probabilmente il miglior prodotto Pixar di sempre, che ci porta -come già accadde alla Sabrina di Haudrey Hepburn- nella fascinosa Parigi delle cucine di alta e altissima qualità con un personaggio tipicamente disneyano che è impossibile non amare sin dall'inizio. Il grande sogno di Remy, un topo dall'olfatto sopraffino, è diventare un grande cuoco, e ce la farà. Tantissimi personaggi, miriadi di oggetti, luoghi dentro altri luoghi e una grande capacità di unire le certezze delle vecchie strutture narrative con idee nuove e frizzanti.
Gran Premio della Giuria a Venezia nel 2009, per il film di un autore turco-tedesco che ormai appartiene alla categoria dei grandi registi europei, ovvero Fatih Akin (nonostante il suo ultimo The Cut abbia deluso quasi tutti). Film furbo e costruito per piacere a tutti, riesce nell'obiettivo: protagonista è un certo Zinos, un ragazzo greco che vive ad Amburgo e si barcamena tra le difficoltà del suo ristorante di bassa lega, che però egli riuscirà a trasformare in uno dei più belli della città, passando ovviamente attraverso dinamiche assurde e divertenti (è pur sempre una commedia) e personaggi che raramente riuscirete a dimenticare.
La ricetta da provare: la zuppa del maestro dell'agopuntura.
La cuoca del presidente, Christian Vincent (2012)
Commedia con toni amari tipicamente francese, in cui Hortense, cuoca molto stimata nel meraviglioso sud-ovest della Francia, viene sorprendentemente convocata dal Presidente della Repubblica per entrare a far parte della squadra che opera nella sua personale cucina e ripristinare il buon umore dello stesso, affetto da una lieve forma di depressione. Odiata dai suoi gelosi colleghi, riuscirà comunque a emergere e farsi amare per la semplicità dei suoi piatti e per la determinazione inflessibile e sincera con cui lavora. Campagna contro città, burocrazia contro pragmatico savoir faire, tipici elementi della commedia che qui si mostra nella sua forma più pura.
Film classico, per non dire ormai di culto, ebbe un grande successo alla fine degli Anni Ottanta, quando uscì. Due austere sorelle gestiscono un locale della comunità religiosa protestante (siamo in una Danimarca più che mai rigida e ottocentesca), ma dovranno accogliere Babette, una francese scappata da Parigi dopo il fallimento dell'esperienza della Comune. La donna si adeguerà alle norme imposte e inizierà a lavorare come governante, ma quando da Parigi giunge la notiza che Babette ha vinto un sacco di soldi alla lotteria, ci sarà spazio per un grande banchetto che romperà gli equilibri del posto. Il cibo viene presentato come piacere puro, un palliativo per combattere temporaneamente la noia e la repressione della vita.
In attesa dell'uscita al cinema di «Natale da chef», ecco altri cinque titoli legati al mondo del cibo: dal «Pranzo di Babette» a «Ratatouille», ce n'è per tutti i gusti