Il cotone, il gatto, il cavallo, le arance... conoscete tutti i segreti della famiglia Corleone?

Credete di sapere davvero tutto sulla trilogia del padrino di Francis Ford Coppola? Fin dal primo capitolo le avventure della famiglia Corleone hanno attanagliato il pubblico di tutto il mondo! Pare addirittura che, quando nel 1974 il film fu trasmesso per la prima volta in TV la società dell’acqua di New York registrò dei seri problemi di sovraflusso perché quasi tutti i cittadini usarono il bagno di casa alla stessa ora, ovvero soltanto a film finito!
Se questo aneddoto vi ha fatto sorridere, vi consigliamo di leggere il resto dell’articolo, perché abbiamo deciso di svelarvi altre divertenti curiosità sulla trilogia criminale più amata della storia del cinema.

Tutti gli attori scartati (e quelli ripescati)
Sulla carta alcuni attori del cast non sembravano le scelte più azzeccate, non fosse altro per un discorso anagrafico: Marlon Brando aveva solo tra i sei e i sedici anni di più degli attori che interpretano i suoi figli! Ora nessuno si sognerebbe di vedere altri volti al posto di quelli che hanno segnato indelebilmente la Trilogia, ma sappiate che per ogni ruolo si sono battuti gli attori più disparati!
Eccovi la lista di tutti gli illustri sconfitti:
Don Vito Corleone (Marlon Brando): Ernest Borgnine, Edward G. Robinson, Anthony Quinn, Don Ameche, George C. Scott, Laurence Olivier, Frank Sinatra e addirittura Orson Welles, che si sarebbe anche impegnato a perdere peso pur di avere la parte!
Michael Corleone (Al Pacino): Martin Sheen, Dean Stockwell, Rod Steiger, Alain Delon, Burt Reynolds, Robert Redford, Ryan O'Neal, Tommy Lee Jones, David Carradine e... James Caan.
Warren Beatty, Jack Nicholson, Dustin Hoffman e Robert De Niro furono invece contattati ma rifiutarono il ruolo
Tom Hagen (Robert Duvall): Jerry Van Dyke, Bruce Dern, Steve McQueen, Paul Newman e… James Caan!
Sonny Corleone (James Caan): Anthony Perkins, Burt Reynolds e Carmine Caridi.
Carmela Corleone (Morgana King): Anna Magnani e Anne Bancroft.
Kay (Diane Keaton): Mia Farrow, Jill Clayburgh, Susan Blakey, Michelle Phillips e Geneviève Bujold
Vincent Mancini (Andy Garcia): Alec Baldwin, Matt Dillon, Vincent Spano, Val Kilmer, Charlie Sheen, Billy Zane e Nicolas Cage.

La leggenda del cotone
Quando si vuole imitare Don Vito, tutti sanno che per prima cosa è necessario infilarsi un po’ di cotone in bocca, perché così si dice che abbia fatto Marlon Brando. Si tratta però di una leggenda metropolitana: in nessuna scena del film l’attore è ricorso a questo stratagemma. In realtà Brando utilizza un apposito apparecchio, costruito da un dentista, che modifica i tratti della sua mascella. Il cotone lo usò davvero, ma solo per far colpo durante il provino: disse di voler “assomigliare a un bulldog”... Ma pare non abbia recitato da cani!

Il gatto del cattivo
L’uomo di potere privo di scrupoli al cinema è spesso accompagnato da un gatto, ormai è un clichè assodato. Eppure la sequenza che apre il film, in cui Don Vito carezza un bel micione non era affatto prevista dalla sceneggiatura originale. In realtà Marlon Brando, pochi minuti prima di girare la scena, si era imbattuto in un gatto abbandonato e si era messo ad accarezzarlo, tanto da non riuscire più a liberarsene. Francis Ford Coppola allora gli permise di portarlo con sé sul set. All’inizio ne furono tutti contenti: il gatto sembrava perfetto per la scena! Più tardi però se ne dovettero pentire: quel piccolo randagio, probabilmente non abituato a ricevere tante attenzioni, fece delle fusa così forti da coprire tutte le battute pronunciate da Marlon Brando che, in sede di post produzione, dovette ridoppiare tutta la scena.
Il lato oscuro del Padrino
Pochi sanno che la scena che in meno di due minuti racconta la sanguinosa guerra delle cinque famiglie fu in realtà girata e montata da George Lucas, che chiese (e ottenne) di non venire accreditato. Si tratta di un piccolo omaggio a Francis Ford Coppola che tanto aiutò il futuro regista di Guerre Stellari a trovare i fondi per il suo primo film, American Graffiti. La riconoscenza di Lucas non si ferma qui: infatti ci sono ben due scene nella serie di Star Wars che vogliono ricordare il capolavoro di Coppola! Il modo in cui Leia strangola Jabba riprende l'omicidio di Luca Brasi, mentre la scena del battesimo con la sua controparte violenta è riproposta in Episodio III ?" La vendetta dei Sith quando Palpatine dichiara la formazione dell'Impero, mentre Anakin si occupa di uccidere tutti i leader separatisti.

Sono affari... della famiglia Coppola
Sembra che Francis Ford Coppola fosse refrattario ad affidare il ruolo di Connie, la figlia di Don Vito, a sua sorella Talia Shire: fu Mario Puzo, l'autore del libro da cui è tratto il film, a volerle dare una chanche, Coppola invece la trovava troppo carina per la parte e inoltre aveva paura di essere accusato di nepotismo. Paranoie che deve aver superato in breve tempo, visto che la trilogia pullula di collaborazioni con esponenti della famiglia Coppola! La madre del regista, Italia, si è prestata come comparsa; suo padre Carmine è il compositore (nonché l'esecutore) del brano al pianoforte che accompagna la sequenza del massacro delle cinque famiglie; i suoi figli Giancarlo e Roman appaiono velocemente nella scena in cui Sonny picchia Carlo. E poi c'è Sofia... La figlia di Francis Ford Coppola è tra le poche persone che si possono vantare di comparire in tutti e tre i film della saga: nel primo, a sole 3 settimane di vita, interpreta Michael Rizzi, il figlio di Connie, nel secondo è un'immigrata che viaggia sulla nave che porta Vito Andolini a New York dalla Sicilia, mentre nel terzo film è Mary, la figlia di Michael.

Una notte memorabile
La notte degli Oscar del 1973 vide, nonostante le numerose nomination de Il padrino, il trionfo del film Cabaret, che conquistò ben 7 statuette. Il film di Coppola prese quello più importante, ovvero Miglior Film, ma ha comunque segnato alcuni momenti significativi nella storia della Academy: tanto per incominciare è uno dei pochissimi film che ha avuto nel cast ben 3 attori diversi concorrere nella stessa categoria (per Migliore Attore non Protagonista erano candidati sia Al Pacino che James Caan che Robert Duvall, tutti e tre rimasti a bocca asciutta) e poi è rimasto nella storia il rifiuto di Marlon Brando a ritirare l'Oscar come Miglior Attore. E pensare che appena due anni prima aveva contattato l'Academy per avere una copia dell'Oscar - vinto per Fronte del porto - che gli era stato rubato!

La scena del cavallo
La famosa scena della testa del cavallo contiene un errore incredibile, che sarà sfuggita anche a quelli che hanno visto e rivisto il film più volte, complice l'orrore che distrae anche gli spettatori più attenti: Khartoum, lo splendido stallone che Woltz mostra a Tom è un bell'esemplare nero con una macchiolina bianca sulla testa, particolare che manca alla testa mozzata che Woltz troverà nel suo letto. Se non altro abbiamo la consolazione che quel cavallo non è stato ucciso per girare la scena!

Un’offerta che non poté rifiutare...
Per il primo film Al Pacino, che non era ancora un divo affermato, percepì lo stesso stipendio di James Caan, Diane Keaton e Robert Duvall: ovvero 35.000 dollari. Per Il padrino ?" Parte II ne ottenne 600.000 oltre a una percentuale del 10% sugli incassi. Non c'è da stupirsi che, per riprendere il personaggio di Michael Corleone nel capitolo conclusivo, l'attore pensasse di poter contrattare all'infinito e quando Coppola gli propose un compenso di 5 milioni di dollari, lui rilanciò a 7 milioni più la percentuale sugli incassi. Ma Coppola tenne duro e replicò che aveva già in mente una sceneggiatura che iniziava con la scena del funerale di Michael. Al Pacino si arrese e accettò subito l'offerta iniziale.

Il frutto della sventura
Nella saga del Padrino c'è un frutto che è simbolo di malaugurio: le arance, tipicamente provenienti dalla Sicilia e dotate di un succo che ha il colore del sangue, preannunciano sempre una morte violenta. Non possiamo farvi troppi esempi perché - in caso non abbiate visto il film, o non ve lo ricordiate in ogni particolare - rischieremmo di guastarvi la visione, ma vi invitiamo a fare caso a tutte le volte che compare una arancia sullo schermo e a quello che succede a chi è protagonista in quella scena. Si tratta di un fil rouge che permane in tutta la trilogia e che addirittura viene utilizzato in altri film che vogliono esplicitamente citare Il padrino!

Una parola che comincia per “M”
C'è chi dice che nel cast ci fossero alcuni personaggi veramente appartenenti al mondo della malavita, ma Coppola ha sempre smentito questo dato. L'unico attore che forse ha avuto qualche contatto col mondo del crimine è Lenny Montana, alias Luca Brasi: si sa poco sul conto di questo attore, certo è che quando il regista gli chiese se sapeva far scattare il cilindro del revolver, l'uomo replicò, un po' piccato ?stai scherzando??. Di fatto alcuni boss tentarono di boicottare il più possibile l'uscita del film, che avrebbe a parer loro aumentato l'acredine verso gli italo-americani. Alla fine giunsero a un accordo con il produttore Albert Ruddy. Avete fatto caso a quante volte viene pronunciata la parola ?mafia? nel film? No? Ve lo diciamo noi: mai. Ecco, non è un caso.