Il 29 settembre del 1955 arrivava in Italia Quando la moglie è in vacanza, il film di Billy Wilder che più di qualsiasi altro ha trasformato Marilyn Monroe in un’icona senza tempo, regalandoci la mitica scena in cui la diva lascia che il vento della metro le sollevi la gonna, dandole un po’ di sollievo in un’estate più afosa del previsto. Se, dopo 60 anni, la vostra conoscenza del film ancora si limita a questa sequenza, avete tutto il tempo per recuperarlo: resterete conquistati da questa commedia che fa ancora sganasciare dalle risate, e magari vi verrà voglia di riscoprire altre pellicole uscite nello stesso periodo altrettanto imperdibili! Vi segnaliamo le nostre 10 migliori commedie anni ’50 e vi anticipiamo che la famosa scena di Quando la moglie è in vacanza deve averci stregato non poco, dal momento che, nella lista, su 10 titoli, Marilyn appare in ben tre!
Nata ieri (George Cukor, 1950)
Tratto da una piéce teatrale che ha spopolato a Brodway, il film di Cukor strappa Judy Holliday dal palcoscenico e la lancia sul grande schermo. Un’ottima scelta, visto che la Holliday riuscirà a guadagnarsi un Oscar come migliore attrice protagonista in una edizione degli Academy Award piena di pezzi da novanta, lasciando a mani vuote Anne Baxter e Bette Davis (entrambe candidate per Eva contro Eva) e Gloria Swanson, indimenticabile Norma Desmond in Viale del tramonto. Se non avete grossi problemi con l’inglese, cercate di recuperare la versione non doppiata: la voce stridula di Billie (ovvero Judy) - una ragazza bella ma ignorante e maleducata – che prende lezioni di bon ton da Willlim Holden, va gustata in lingua originale.
Il padre della sposa (Vincent Minnelli, 1950)
Gli invitati, la lista nozze, il pranzo, la cerimonia, le bomboniere, le partecipazioni... A quante cose deve pensare una sposa: per fortuna che c’è papà, pronto ad aiutarla ad ogni difficoltà, ben lieto di starle accanto nei momenti del bisogno. O almeno così pensa Carla (Liz Taylor): in realtà ben pochi padri sono felici di essere coinvolti nei preparativi di un matrimonio, e il suo (Spencer Tracy) non fa eccezione. Una commedia anni 50 piacevolissima di cui è subito stato girato un sequel, con lo stesso cast, dal titolo Papà diventa nonno, è di cui è stato fatto un remake negli anni ’90, con Steve Martin e Diane Keaton.
Gli uomini preferiscono le bionde (Howard Hawks, 1953)
Marylin Monroe in rosa che canta “Diamonds are a Girl’s Best Friend” è talmente entrata nel mito da rischiare di oscurare il valore di tutto il resto del film. Diretto da Hawks, maestro della commedia con la “C” maiuscola (tanto per dirne una, è l'autore di Susanna! con Cary Grant e Katherine Hepburne), e interpretato anche da Jane Russell, è la sgangherata avventura di due ballerine a caccia di marito: happy end con tanto di doppio matrimonio, ma quante peripezie prima di coronare il loro sogno!
Come sposare un milionario (Jean Negulesco, 1953)
Lo stesso anno del film di Hawks, Marilyn Monroe interpreta di nuovo la parte della bionda a cui interessano solo uomini ricchi, anzi ricchissimi. A farle compagnia troviamo Lauren Bacall e Betty Grable, entrambe impegnate nella medesima caccia la tesoro! Stavolta però il ruolo della Monroe è spiccatamente comico: il suo personaggio ha una vista bassissima ma continua a ostinarsi a non portare gli occhiali, il che dà luogo a una serie di gag spassosissime.
La signora omicidi (Alexander Mackendrick, 1955)
Tutti conosciamo Ladykillers, quello dei fratelli Coen in cui il rapinatore Tom Hanks e la sua banda di malfattori, spacciandosi per musicisti, utilizzano la casa di una anziana signora come base per i loro piani criminosi. Pochi però hanno visto l’originale film inglese in cui la parte del mattatore è affidata a un irriconoscibile e truccatissimo Alec Guinness, mentre il “violinista” è interpretato da un giovane e ancora misconosciuto Peter Sellers. La vecchietta protagonista (Katie Johnson) non è tanto nota da noi, dal momento che la maggior parte dei film da lei interpretati sono inediti in Italia: beh, vale la pena di vedere questo film anche solo per ammirare il suo talento!
Alta società (Charles Walters, 1956)
Ultimo film di Grace Kelly prima che la vita da principessa di Monaco la allontanasse per sempre dal grande schermo, Alta società è in realtà il remake del film Scandalo a Filadelfia, che vedeva l’ex marito Cary Grant e il giornalista James Stewart tentare di mandare a monte il nuovo matrimonio di Katherine Hepburn. In questa versione anni ’50 i pretendenti sono Bing Crosby e Frank Sinatra: con due protagonisti così non può che trattarsi di una sfida all’ultima nota, e infatti la commedia è memorabile anche per una fantastica colonna sonora di canzoni interpretate dai due e composte da una leggenda come Cole Porter.
La segretaria quasi privata (Walter Lang, 1957)
In un ufficio quesiti, Bunny Watson (Katherine Hepburn) e la sua equipe sono una specie di wikipedia vivente: sono infatti in grado, in pochi minuti, di rispondere a qualunque domanda posta dai loro clienti. Tanta efficenza è però improvvisamente minacciata da EMERAC, un antenato di computer, che potrebbe soppiantarle: la donna farà di tutto per sabotare la macchina e il suo inventore (Spencer Tracy), ma Cupido ci metterà il suo zampino! Scritto da una coppia (Phoebe e Henry Ephron, genitori di Nora) per una coppia (la relazione tra Tracy e la Hepburn era il segreto di Pulcinella di Hollywood, all’epoca) il film ricrea benissimo alcune dinamiche del rapporto uomo/donna nel mondo del lavoro ancora verissime oggi: vedere per credere!
I soliti ignoti (Mario Monicelli 1958)
I ladruncoli interpretati da Totò, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Tiberio Murgia e Carlo Pisacane (l’indimenticabile Capannelle) qui in Italia sono ormai un’istituzione! Ma anche all’estero sono conosciutissimi: in America il film è uscito col titolo Big Deal on Madonna Street ed è ormai il modello di riferimento di un genere – i poveracci che si improvvisano grandi rapinatori ottenendo risultati ridicoli - che continua a riscuotere molta fortuna... ma non c’è niente da fare: i soliti ignoti sono inimitabili!
A qualcuno piace caldo (Billy Wilder, 1959)
Quattro anni dopo Quando la moglie è in vacanza Billy Wilder torna a lavorare con Marylin trasformandola in una svampitissima suonatrice di ukulele, dedita all’alcool e condannata a innamorarsi sempre di un sassofonista pronto a spezzarle il cuore. Si imbatterà in Daphne e Josephine, due colleghe con un piccolo segreto: sono in realtà due musicisti (Jack Lemmon e Tony Curtis) costretti a travestirsi da donne per sfuggire al mafioso che li sa testimoni di una strage. Un film esilarante che soddisferà anche i romanticoni, dall’altra parte sotto il vestito di Josephine si cela un playboy incallito che - guarda caso - suona il sassofono...
Operazione sottoveste (Blake Edwards, 1959)
Ancora Tony Curtis, qui a far da spalla a Cary Grant, comandante di un sottomarino durante la II Guerra Mondiale, a cui capitano una serie di contrattempi inimmaginabili, tra cui dover ospitare un’intera squadra di ufficiali ausiliarie (che creano non poco scompiglio tra i membri dell’equipaggio!). Passato alla storia come “Il sommergibile rosa” e diretto dall’autore di Colazione da Tiffany e La pantera rosa, si tratta di una divertentissima commedia anni 50 che gioca molto sulla guerra dei sessi, in un’epoca in cui il tema iniziava ad essere sollevato in tutti gli ambiti.