Dei 54 titoli nominati ai 95esimi Academy Award, 20 sono già disponibili sulle piattaforme on-demand: ecco quali sono e dove vederli

Lo scorso 24 gennaio Riz Ahmed e Allison Williams hanno annunciato le candidature ai 95esimi Premi Oscar e “Everything everywhere all at once” guida la lista con 11 nomination: il film-rivelazione del 2022 è candidato nelle categorie della migliore pellicola, per la regia dei Daniels, della sceneggiatura originale e poi per la performance dei quattro interpreti: Michelle Yeoh, Ke Huy Quan, Jamie Lee Curtis e Stephanie Hsu – che segnano la maggiore presenza di attori asiatici nella storia dell’Academy.
Subito dietro, con 9 candidature a testa, ci sono il film tedesco targato Netflix “Niente di nuovo sul fronte occidentale” e “Gli spiriti dell’isola” di Martin McDonagh, al cinema dal 2 febbraio, passato dalla scorsa Mostra di Venezia e con altri quattro attori in corsa per la statuetta (Colin Farrell, Brendan Gleeson, Barry Keoghan e Kerry Condon). Seguono “Elvis” di Baz Lurhmann con 8, “The Fabelmans” di Steven Spielberg con 7 e “Tár” di Todd Field con 6; 6 nomination anche per il film più visto dello scorso anno, “Top Gun: Maverick”.
Scopriremo chi trionferà nella notte tra il 12 e il 13 marzo, al Dolby Theatre di Hollywood, durante una cerimonia di premiazione condotta per la terza volta da Jimmy Kimmel, che sarà trasmessa in diretta in più di 200 Paesi. I premi onorari sono già stati assegnati, tra gli altri, all'attore Michael J. Fox per l'impegno umanitario e al regista Peter Weir per la carriera.
Ecco di seguito 20 dei 54 film candidati nelle varie categorie, già disponibili sulle piattaforme on-demand.

Le pupille
Nomination come miglior cortometraggio per questa piccola storia di Natale e anarchia ambientata in un collegio religioso all'inizio del secolo scorso: Alba Rohrwacher interpreta una suora che si sforza di mantenere il decoro (anche musicale) fra le orfane “pupille” del titolo, ispirate da una lettera che Elsa Morante inviò all'amico Goffredo Fofi. Nel cast anche Valeria Bruni Tedeschi; scrive e dirige Alice Rohrwacher, produce il cinque volte Premio Oscar Alfonso Cuarón.
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Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale
L'entusiasmo di alcuni giovani soldati tedeschi si spegne inesorabile dopo l'arruolamento volontario. È il terzo adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Erich Maria Remarque, che a sua volta si ispirava all'esperienza diretta dell'autore – tristemente noto per la realistica descrizione degli orrori della battaglia e i problemi dei militari durante e dopo i combattimenti. Candidato a 14 BAFTA e 9 Oscar, tra cui miglior film, sceneggiatura, fotografia e colonna sonora.
Su Netflix

Top Gun: Maverick
Dopo più di trent'anni di aviazione in Marina, Pete “Maverick” Mitchell si ritrova ad addestrare un distaccamento di laureati Top Gun: tra loro c'è anche Rooster, il figlio dell'indimenticabile Goose. Tom Cruise torna a interpretare il ruolo di trentasei anni fa e firma il film più visto del 2022, con un miliardo e mezzo di dollari incassato in tutto il mondo. 6 nomination: miglior montaggio, sonoro, canzone originale, effetti visivi, sceneggiatura adattata e miglior film.
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Black Panther: Wakanda Forever
30esimo film del Marvel Cinematic Universe e ultimo capitolo della Fase Quattro, è il sequel di “Black Panther” del 2018 – che aveva incassato tre Oscar, fra cui quelli storici per la scenografia e i costumi. Accanto a Letitia Wright, che prende il posto del compianto Chadwick Boseman, tornano Lupita Nyong'o e Angela Bassett, candidata quest'anno come attrice non protagonista. Altre quattro nomination per il film, fra cui quella alla migliore canzone originale, interpretata da Rihanna.
Su Disney+

Glass Onion – Knives Out
Il miliardario Miles Bron (Edward Norton) invita cinque storici amici a trascorrere un weekend sulla sua isola con villa: lo scopo del soggiorno è scoprire chi ha ucciso il padrone di casa (che però è vivo). Fra gli ospiti spunta anche Benoit Blanc (Daniel Craig), il più grande detective del mondo già protagonista di “Cena con delitto – Knives Out”, per cui Rian Johnson era già stato candidato all'Oscar nel 2020. Qui bissa la nomination: la migliore sceneggiatura non originale.
Su Netflix

Aftersun
Primo lungometraggio dell'autrice scozzese Charlotte Wells, classe 1987, che riflette sulle gioie condivise e i dolori privati di una vacanza, trascorsa in un resort turco vent'anni prima da un giovanissimo padre e sua figlia. Lei è interpretata dalla tredicenne Frankie Corio – scelta fra più di 800 giovanissime attrici; lui è interpretato dal ventiseienne Paul Mescal, già protagonista della miniserie “Persone normali” e qui alla sua prima nomination come miglior attore.
Su Mubi

Blonde
Controversa biografia immaginaria di una delle più immaginifiche icone di Hollywood, basata sul romanzo omonimo di Joyce Carol Oates del 2000. Marilyn Monroe è interpretata dalla 33enne Ana de Armas, che ci mette anima e (soprattutto) corpo e ottiene la sua prima candidatura all'Oscar come migliore attrice protagonista. Dagli esordi come Norma Jeane al successo autolesionista, ricalca scuardi, sorrisi e posture con una somiglianza impressionante. Scrive e dirige Andrew Dominik.
Su Netflix

Causeway
Opera prima di Lila Neugebauer, fra le registe della miniserie Netflix “Maid”, che affronta le conseguenze della guerra in Afghanistan sulla vita dei militari americani. Jennifer Lawrence è infatti una soldatessa di ritorno a New Orleans dopo aver subito un trauma cranico a seguito dell'esplosione di un ordigno improvvisato. Stringerà un legame inaspettato con il meccanico locale, James, interpretato da Brian Tyree Henry e candidato al suo primo Oscar come miglior attore non protagonista.
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Argentina, 1985
Storia vera di una squadra di avvocati chiamati ad affrontare (in tribunale) la sanguinosa dittatura militare argentina degli Anni 80. Julio Strassera, Luis Moreno Ocampo e il loro giovane team legale di improbabili eroi sfideranno non solo Golia, ma anche il poco tempo a disposizione. Letterboxd l'ha inserito fra i 250 migliori film della storia e la notte del 10 gennaio ha vinto, più o meno a sorpresa, anche un Golden Globe; nomination all'Oscar come miglior film internazionale.
Su Prime Video

Pinocchio di Guillermo del Toro
È il più lungo film in stop-motion mai realizzato e il primo diretto da Guillermo del Toro insieme all’esordiente Mark Gustafson. La trama non ha bisogno di essere raccontata, sebbene sia reinterpretata e ambientata durante la dittatura fascista, con un cameo di Mussolini (e della Morte). Scompaiono il Gatto e la Volpe, a discapito della scimmia Spazzatura che biascica con la voce di Cate Blanchett. Candidato all'Oscar come miglior film animato, a 3 BAFTA e 9 Annie Award.
Su Netflix

Red
Domee Shi – la prima donna a dirigere un corto e poi un lungometraggio in casa Pixar, già vincitrice dell'Oscar per “Bao” – attinge alla sua esperienza personale e racconta la storia di una tredicenne nel Canada del 2002, fra l'ascesa delle boy-band e l'inizio della pubertà. Con l'arrivo delle mestruazioni, infatti, Mei scopre di potersi trasformare in un panda rosso gigante. Le canzoni originali sono scritte da Billie Eilish e suo fratello Finneas; nomination come miglior film d'animazione.
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Il mostro dei mari
Il co-regista di “Oceania”, “Big Hero 6” e “Balto” scrive e dirige una vicenda ambientata quando le bestie terrificanti vagavano per i mari e i cacciatori di mostri erano celebrità; all'epoca nessuno era più amato di Jacob Holland, ma quando una ragazzina si imbarca clandestinamente sulla sua leggendaria nave, la situazione comincia a cambiare. Candidato a 6 Annie Award e un Oscar, è uno dei pochissimi film d'animazione a rispettare le regole di navigazione nell'era della vela.
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Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo
Il libro best-seller di Charlie Mackesy, pubblicato in Italia da Salani, prende vita in questo cortometraggio che segue l'improbabile legame tra quattro amici, alla scoperta del senso della gentilezza, del coraggio e della speranza. Alla realizzazione del film hanno lavorato 120 animatori da 20 diversi Paesi, tutti da remoto durante i giorni della pandemia, mantenendo lo stile “non finito” dei disegni di Mackesy, co-regista insieme a Peter Baynton. Nomination per il miglior corto animato.
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The Batman
Un sadico assassino lascia dietro di sé indizi criptati sulla corruzione e l'abuso di potere che affliggono da tempo Gotham City: una nuova versione dell'Uomo Pipistrello dovrà cercare di incastrarlo con l'aiuto dei (pochi) poliziotti non corrotti. Reboot in salsa noir del personaggio DC Comics interpretato da Robert Pattinson a cui si aggiungono Zoë Kravitz, Paul Dano e un irriconoscibile Colin Farrell. 3 nomination: miglior sonoro, migliori effetti visivi e miglior trucco e acconciature.
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Bardo, la cronaca falsa di alcune verità
Un giornalista e documentarista di origini messicane, famoso in tutto il mondo, torna nella sua città natale per ritirare un premio: per due ore e quaranta minuti affronterà la follia dei ricordi, la nuova realtà del Paese e i suoi trascorsi, le relazioni familiari e una profonda crisi di identità. Passato in concorso dalla 79esima Mostra di Venezia, il film non è altro che lo specchio del regista Alejandro G. Iñárritu, già vincitore di 4 Oscar. Nomination per la fotografia di Darius Khondji.
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RRR
Con un budget di 72 milioni di dollari, è il film indiano più costoso mai realizzato, che immagina un'improbabile amicizia fra i rivoluzionari (realmente esistiti) Alluri Sitarama Raju e Komaram Bheem. Nelle abbondanti tre ore di film, fra svariate scene d'azione e di battaglia, i due si concedono anche la performance di “Naatu naatu”, brano candidato come miglior canzone originale e già vincitore di un Golden Globe, diventato il primo titolo asiatico ad aggiudicarsi il premio.
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Fire of Love
I conugi Katia e Maurice Krafft sono stati vulcanologi e filmaker francesi, pionieri nelle tecniche di ripresa delle eruzioni, arrivando spesso a pochi metri dai flussi di lava: la loro passione li ha portati a morire insieme sul Monte Unzen, in Giappone, nel 1991. Questo film, scritto e diretto da Sara Dosa e prodotto da National Geographic, è costruito attorno a materiale d'archivio, senza nessuna intervista girata al giorno d'oggi. Una nomination: miglior documentario.
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Raghu, il piccolo elefante
Raghu, un elefante orfano, è affidato alle cure di una coppia indigena che si innamora di lui e che lavora instancabile per garantirgli la sopravvivenza. Ambientato in India, e interpretato in lingua Tamil, il film mette in luce i paesaggi che le persone e gli animali si trovano a condividere. Insieme a “RRR” e al documentario “All the breathes”, è il terzo film in una delle lingue indiane candidato per uno degli Oscar di quest'anno: il miglior corto documentario. Regia di Kartiki Gonsalves.
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L'effetto Martha Mitchell
L'effetto del titolo si verifica quando un medico etichetta come «delirante» la percezione di eventi reali da parte di un paziente: la terminologia fa riferimento alla moglie di John N. Mitchell, Martha, un tempo conosciuta come Jackie O. e figura chiave dello scandalo Watergate (nonostante i tentativi dell’amministrazione Nixon di metterla a tacere). Raccontata attraverso filmati d'archivio, la sua storia è diretta da Anne Alvergue e Debra McClutchy. Nomination per il miglior corto documentario.
Su Netflix